af Moira Massari 8 år siden
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Sottoargomento
Modificabilità contenuti digitali
L'Information Literacy viene definita, dal National Forum on Information Literacy, come la capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni. Rappresenta un requisito indispensabile per partecipare effettivamente alla società dell'informazione.
(wikipedia).
La vasta quantità di materiali, anche didattici, reperibili sulla rete rende difficoltoso trovarne di realmente utili e riusabili. E' necessario che i docenti acquisiscano competenze di information literacy sia per reperire che per produrre e mettere a disposizione materiali didattici.
Rilevanza del contenuto
digitale e rispondenza all’età
degli utilizzatori
Indicazione delle modalità
d’uso
Indicazione dei requisiti tecnici
necessari per l’utilizzazione
diversi stili di apprendimento
L'utilizzo del web è una condizione indispensabile per accedere alle OER. Attraverso motori di ricerca oppure scrivendo direttamente nella barra degli indirizzi il nome del sito.
Un ruolo importante giocano i social network dove vengono condivisi contributi educativi.
Ho scoperto da poco il social Pinterest il quale con molta facilità da la possibilità di accedere a contributi interessanti.
Senza dilungarmi troppo, nei forum e nei blog dedicati si possono trovare molti contributi o suggerimenti a siti internet. Ma volevo spendere una riflessione in più sulle App sia Android che IOS che oltre a poter essere utilizzate con smartphone offrono delle applicazioni interessanti gratuite in molti ambiti che riguardano l'istruzione per i diversi indirizzi scolastici e gradi di istruzione
Google App
Apple store
Fondamentalmente ogni ricerca in rete si compie attraverso le seguenti fasi:
1-Definizione del problema/obiettivo di ricerca;
2-Definizione del tipo di risorse;
3-Selezione dello strumento di ricerca;
4-Identificazione delle parole chiave per la ricerca;
5-Recupero (localizzazione e accesso) delle risorse;
6-Selezione e valutazione delle risorse e dei relativi contenuti.
http://www.fupress.net/index.php/formare/article/download/14755/13800
Podcast
Il termine ‘podcast’ comprende i file scaricati che possono essere distribuitiin varie modalità:attraverso feed RSS, attraverso Itunes, su siti internet, su ambienti di apprendimento come Moodle.Generalmente i podcast possono essere suddivisi nei seguenti tre tipi (cfr.Alby 2008, pp. 73, 87; Kienitz 2007, p. 36; Salmon et al. 2008, p. 22):
• podcast audio: file di solo audio (molto spesso .mp3);
• podcast video (anche vodcast): file video (per es. .mp4 o per il cellulare.3GP);
• podcast enhanced: completamento di un podcast audio di immagini,presentazioni PowerPoint ecc
Recuperando e integrando il modello di competenza digitale elaborato da Calvani e colleghi (2010), possiamo schematizzare le cosiddette social network literacies (Ranieri e Manca, 2013):
Dimensione tecnologica: include abilità procedurali per l’accesso tecnico e l’uso dei social network, sia conoscenze di natura metacognitiva, ossia la consapevolezza del proprio modo di rapportarsi ai social network Dimensione cognitiva: riguarda la capacità di decodificare e valutare l’affidabilità delle risorse informative condivise nei social network e la credibilità delle fonti (blog personali, network istituzionali, giornali online, ecc.) alle quali si attinge;
Dimensione etica: comprende la capacità di tutelare se stessi e la propria privacy, include la capacità di comportarsi in modo adeguato e nel rispetto degli altri e di saper utilizzare questi strumenti per scopi eticamente rilevanti.
Dimensione sociale: concerne la capacità di comunicare con gli altri in modo appropriato e nel rispetto della socioquette:
L’apprendimento collaborativo richiede l’accettazione da parte dell’eLearner della socioquette, un insieme di atteggiamenti funzionali all’apprendimento di gruppo in rete che l’eLearner è chiamato ad assumere:
- essere partecipe,
- essere costruttivo,
- essere tollerante,
- essere opportuno.
Scuola secondaria
possibilità di ricerca avanzata
Filtri di ricerca per licenza d'uso
Azione#23
Promozione delle risorse educative aperte e linee guida su autoproduzione dei contenuti didattici digitali.
È importante osservare che il campo dei contenuti digitali integrativi non comprende solo contenuti editoriali forniti a complemento del libro di testo (anche se tali contenuti costituiscono una risorsa importante), ma anche contenuti acquisiti indipendentemente o reperibili in rete o prodotti attraverso il lavoro individuale o collaborativo dei docenti, eventualmente anche attraverso il coinvolgimento dei discenti.
Un ruolo particolarmente importante hanno in questo campo le risorse educative aperte (Open Educational Resources - OER), delle quali si intende promuovere l'uso e la produzione.
(MIUR, Decreto Libri digitali, 27 settembre 2013, Allegato 1( - estratto)
CapeTown Declaration, 2007
Siamo all'apice di una rivoluzione globale nell'insegnamento e nell'apprendimento.
Educatori di tutto il mondo stanno sviluppando un ampio bacino di risorse educative su Internet, aperte e gratuite per tutti.
Questi educatori stanno creando un mondo in cui ogni persona sulla Terra possa accedere e contribuire alla somma delle conoscenze dell'umanità. Inoltre stanno piantando i semi di una nuova pedagogia, in cui insegnanti e studenti insieme creino, diano forma e sviluppino la conoscenza, approfondendo le loro capacità e la loro comprensione mentre operano.
Il termine "Open Educational Resources" è stato adottato la prima volta al forum UNESCO del 2002 sull'Impatto dei Contenuti Didattici Aperti per l'Istruzione Superiore nei Paesi in Via di Sviluppo, finanziato dalla William and Flora Hewlett Foundation.
Le risorse didattiche aperte includono:
- contenuti didattici: corsi completi, moduli, unità didattiche, collezioni e pubblicazioni;
- strumenti: software per la creazione, la distribuzione, l'utilizzo e il miglioramento di contenuti didattici aperti, inclusi ricerca e organizzazione di contenuti, sistemi per la gestione dei contenuti e dell'apprendimento, strumenti per lo sviluppo di contenuti e comunità di apprendimento online;
- risorse per l'operatività: licenze per la proprietà intellettuale per la promozione dell'editoria aperta di materiali, principi di progettazione e localizzazione dei contenuti.
Nel 1998 David Wiley teorizza l'open content mutuando i concetti dell'open source alla comunità dei formatori: contenuti formativi da poter riutilizzare, migliorare, condivdere, contestualizzare. Nel 2001 MIT pubblica sul web i primi corsi open dando vita ad una iniziativa rivoluzionaria: l'open courseware, che vede oggi affiliate numerose università e istituzioni di pregio in tutto il mondo.