L'Umanesimo

Declino dell'Umanesimo
(1492-1540)

Umanesimo latino
(1380-1450)

anticipato da Petrarca e anche dal Boccaccio

Umanesimio civile

Ripresa degli studia humanitatis

Riscoperta dei classici latini

Poggio Bracciolini

Institutio Oratoria di Quintiliano

Alcune orazioni
di Cicerone

De Rerum Natura di Lucrezio

Silvae di Stazio

Lorenzo Valla

Elegantiarum libri

Confuta la donazione di Costantino

Elaborazione di una nuova
idea di uomo laica

Elogio del corpo e della natura

Giannozzo Manetti

De dignitate et excellentia hominis

Homo faber fortunae suae

Matteo Palmieri

Libro della vita civile

Nuova pedagogia

Studio dei Classici Latini e Greci

Dispute su quali modelli seguire e imitare

Cicerone

Virgilio

cura del corpo

Concezione storica

Rifiuto dell'età medievale perchè considerata buia e rozza

Florentina Libertas

Poggio Bracciolini

Leonardo Bruni

Laudatio florentini populi

Hitoriae florentini populi

Coluccio Salutati

Invectiva in Antonium Luschum vicentinum

Umanesimo filosofico

Riscoperta classici greci

studiosi di Costantinopoli

Opere classiche e filosofiche greche

Marsilio Ficino

Platone

Plotino

Guarino Veronese

Lorenzo Pilato

Omero

Manuele Crisolora

Insegna Greco allo Studio fiorentino

Pico Della Mirandola

De hominis dignitate

Umanesimo volgare
(1450-1492)

LIRICA

Genus mixtum

Il Burchiello

poetica dell'accumulazione
caotica, del nonsense e del
l'assurdo

sonetto caudato

Nominativi fritti e mappamondi

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Nominativi fritti, e Mappamondi,E l'Arca di Noè fra due colonneCantavan tutti ChirieleisonnePer l'influenza de' taglier mal tondi. La Luna mi dicea: che non rispondi?E io risposi; io temo di Giansonne,Però ch'i' odo, che 'l DiaquilonneÈ buona cosa a fare i capei biondi. Per questo le Testuggini, e i TartufiM'hanno posto l'assedio alle calcagne,Dicendo, noi vogliam, che tu ti stufi. E questo fanno tutte le castagne,Pe i caldi d'oggi son sì grassi i gufi,Ch'ognun non vuol mostrar le sue magagne. E vidi le lasagneAndare a Prato a vedere il Sudario,E ciascuna portava l'inventario.

Boiardo
(1440-1494)

Amorum libri

(1469-1471) inspirato a Catullo
tre libri ognuno per una fase dell'amore

L'Orlando Innamorato

Lorenzo De Medici
(1449-1492)

Rime

Canzona di Bacco

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Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. 5 Quest'è Bacco e Arianna, belli, e l'un de l'altro ardenti: perché 'l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti. Queste ninfe ed altre genti 10 sono allegre tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Questi lieti satiretti, delle ninfe innamorati, 15 per caverne e per boschetti han lor posto cento agguati; or da Bacco riscaldati, ballon, salton tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: 20 di doman non c'è certezza. Queste ninfe anche hanno caro da lor essere ingannate: non può fare a Amor riparo, se non gente rozze e ingrate: 25 ora insieme mescolate suonon, canton tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Questa soma, che vien dietro 30 sopra l'asino, è Sileno: così vecchio è ebbro e lieto, già di carne e d'anni pieno; se non può star ritto, almeno ride e gode tuttavia. 35 Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Mida vien drieto a costoro: ciò che tocca, oro diventa. E che giova aver tesoro, 40 s'altri poi non si contenta? Che dolcezza vuoi che senta chi ha sete tuttavia? Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. 45 Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi; oggi sian, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi; ogni tristo pensier caschi: 50 facciam festa tuttavia. Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza. Donne e giovinetti amanti, viva Bacco e viva Amore! 55 Ciascun suoni, balli e canti! Arda di dolcezza il core! Non fatica, non dolore! Ciò ch'ha a esser, convien sia. Chi vuol esser lieto, sia: 60 di doman non c'è certezza.

Leuconoe di Orazio

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Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibifinem di dederint, Leuconoe, nec Babyloniostemptaris numeros. Vt melius, quidquid erit, pati,seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,quae nunc oppositis debilitat pumicibus mareTyrrhenum! Sapias, uina liques et spatio breuispem longam reseces. Dum loquimur, fugerit inuidaaetas. Carpe diem, quam minimum credula postero.Tu non chiedere - non è concesso sapere -quale fine a me e quale fine a tegli Dèi abbiano concesso, o Leuconoe, e nonconsultare i calcoli babilonesi.è meglio patire ciò che sarà.sia che Giove ci attribuirà molti inverniO che questo sia l'ultimo,il quale fa infrangere le onde del mar Tirrenosulle opposte scogliere,tu sii saggia e filtra i vini e recidiogni lunga speranza che oltrepassiil breve spazio del tempo immediato.Mentre parliamo esso è già fuggito.Cogli l'attimo, credendo il menopossibile nel domani

Commento analogo alla Vita Nuova di Dante

Jacopo da Sannazaro
(1457-1530)

Le Rime

L'Arcadia

NARRATIVA

Cantari

Derivati dai poemi cavvallereschi

La spagna in rima

Rinaldo di Montalbano

Cantari d'Orlando

Poema cavvalleresco

Boiardo

Orlando Innamorato

Pulci

Morgante