Il motore asincrono trifase si distingue per la sua capacità di generare un campo magnetico rotante nello statore, che induce una corrente nel rotore, creando così una coppia motrice.
Nell’attimo iniziale dell’avviamento del motore, si ha la massima differenza tra la velocità di sincronismo del campo magnetico rotante statorico (n0) e la velocità del rotore. In queste condizioni si sviluppa una coppia motrice che è funzione della corrente indotta nel rotore; pertanto possiamo anche dire che la coppia motrice iniziale (coppia di spunto) dipende in qualche modo dalla resistenza elettrica del rotore.
Dati di targa
Il numero dei poli del campo magnetico di statore.
La coppia nominale, cioè il valore della coppia motrice, in newton × metro, sull’albero motore in condizioni nominali
Il rendimento nominale, cioè il valore del rendimento in condizioni nominali
Il fattore di potenza nominale, che rappresenta il coseno dell’angolo di sfasamento tra tensione e corrente, di ogni fase statorica, in condizioni nominali
La corrente nominale, cioè il valore della corrente assorbita dalla linea, per ogni fase statorica, in condizioni nominali
La potenza nominale, ossia il valore della potenza meccanica, espresso in chilowatt, disponibile sull’asse del motore in condizioni nominali, cioè a tensione, frequenza e velocità nominali
La velocità nominale, cioè la velocità di rotazione, in giri al minuto, del motore in condizioni nominali
La frequenza nominale, che è la frequenza della rete di alimentazione
La tensione nominale che rappresenta la tensione concatenata di alimentazione statorica per la quale il motore è stato dimensionato
Bilancio energetico motore
Perdita meccanica: rappresenta la potenza persa a causa dell’attrito ( sui cuscinetti e quello dovuto alla resistenza dell’aria ) a cui e’ sottoposto il rotore durante la sua rotazione.
Perdita nel rame di statore: rappresenta la potenza persa per effetto joule nel rame statorico a vuoto.
Perdita nel ferro di statore: rappresenta la potenza persa nel ferro statorico dovuta alle correnti parassite e al fenomento dell’isteresi magnetica.
Funzionamento del MAT
Il suo principio di funzionamento si basa sulla creazione di un campo rotante, realizzabile per mezzo di circuiti fissi nello spazio e percorsi da correnti polifasi, in particolare da correnti trifasi. Tuttavia, per piccole potenze, oppure per limitate
applicazioni speciali, questo motore può anche essere di tipo monofase.
Elementi costruttivi di un MAT
La carcassa e la parte in cui è alloggiato lo statore, mentre gli scudi sono i componenti su cui si fissano i cuscinetti; entrambe assolvono alla protezione meccanica delle parti interne del motore.
La morsettiera, fissata sullo statore, permette di collegare i capi degli avvolgimenti statorici per l’allacciamento alla rete di alimentazione.
Gli avvolgimenti rotorici, così detti perché alloggiano nel rotore, sono sede delle correnti indotte, dovute al campo magnetico.
Gli avvolgimenti statorici, così detti perché alloggiano nello statore, hanno una distribuzione tale da produrre, se attraversati da una terna di correnti di uguale intensità ma sfasate di 120° nel tempo, un campo rotante.
Rotore: Il rotore è la parte mobile del rotore e anch’esso si compone di lamierini magnetici. Il rotore può presentare cave rotoriche, ove vengono alloggiate delle sbarre saldate a due
anelli (rotore avvolto in cortocircuito), o può presentare anelli di avviamento e cave ove vengono alloggiati gli avvolgimenti rotorici. Lo spazio vuoto, compreso tra statore e rotore che è dell’ordine del millimetro, è detto traferro.
Statore: Lo statore è la parte fissa del motore e si compone di lamierini. Tutto il pacco di lamierini forma un cilindro cavo, nelle quali si ricavano le cave dove vengono alloggiati gli avvolgimenti statorici.