FILOSOFIA DEL DIRITTO
Filosofia del diritto nell'epoca contemporanea (13-25)
Impostazione socialcomunista - teorie sovietiche della rivoluzione
Per Marx (1818-1883) il diritto è una sovrastruttura che verrà estinta nella società comunista. Engels inoltre affermava che il diritto era destinato ad estinguersi essendo una forma tipica della società borghese
"deperimento " dello stato e sua scomparsa cosa che non successe anzi...
Rejsner (1868-1928) l'unico teorico del diritto. La rivoluzione è un conflitto spontaneo o "intuitivo" della classe dominata e il diritto della classe dominante.
Vysinskij(1883-1954) accuso ufficialmente i giuristi dell'epoca staliniana, impostando una teoria ispirata ad una concezione imperativistica e statualistica.
Impostazione nazionale corporativa- FASCISMO ITALIANO
Il movimento fascista non aveva nessuna dottrina se non un attivismo irrazionalistico.
Rocco (1875-1936) ministro della Giustizia. Sostituì i codici penali e redasse le leggi fasciste promulgate nel 1930
Enciclopedia Italiana (redatta da Gentile) i diritti dell'individuo non sono che un riflesso dei diritti dello Stato
Maggiore (1882-1954) Lo stato totalitario ha valori positivi come il popolo, la razza, la religione, il lavoro, l'autorità
Costamagna (1881-1965) Per lui il fascismo è una risposta antagonista allo Stato Moderno.
Bottai (1895-1859) ministro delle corporazione contribuì all'emanazione della Carta del Lavoro. Il diritto corporativo è un modo che permette al soggetto di realizzarsi. Gli interessi contrastanti dei singoli e delle associazioni sono coordinate ad un fine superiore
Impostazione nazionale corporativa- NAZIONALSOCIALISMO TEDESCO E IL DIRITTO
Schmitt (1888-1985). Principale teorico del nazionalsocialismo. Tutto è per la comunità del popolo (non lo Stato come per il fascismo). Comunità che sotto la guida del Fuhrer gestisce il potere statale.
Fascismo spagno, francese, Belga. Quest'ultimo con Degrelle (1906-1994) considera l'autorità e la legittimità delle norme e delle istituzioni se sono fondate sulla Verità cristiana che è la sua espressione.
La Filosofia del diritto dal dopoguerra ad oggi. La dottrina dell'esperienza giuridica
Calogero (1904-1986) portavoce della dicotomia fra razionale ed irrazionale. la sua dottrina di pensiero era imperniata su una filosofia della presenza, intesa come consapevolezza del proprio io e quindi della propria responsabilità. Esperienza giuridica. Lui conosceva Riccardo Orestano
Santi Romano (1857-1947) Opera "L'ordinamento giuridico" Aderisce alla dottrina di Maurice Hauriou. Per lui "l'ordine sociale che è posto dal diritto" . Egli non nega la realtà della norma.
Radbruch (1878-1949). convertito al giusnaturalismo quando visse la legge nazista e comprese che la legge non è giusta di persè e che ha un diritto sopralegale. Così concepì la giusta illegalità e l'ingiusta illegalità.
Del Vecchio anche lui dopo il dopoguerra si rivolse al ritorno dell'idea eterna del diritto naturale.
Esistenzialismo. La società come il diritto sono dimensioni nelle quali l'autenticità dell'uomo si disperde e si annulla (KierKegaard)
Rawls (1921-2002). Pensiero sull'etica sostantiva e la politica normativa. Secondo lui i principi di giustizia vengono dedotti attraverso una procedura contrattuale ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinata dell'antico contratto sociale.
Dworkin Il diritto è concepito come una complessa attività d'interpretazione fermamente ancorata ai principi, frutto di un preciso svolgimento storico.
Bobbio (1909-2004) prima era positivista ed evidenziava tre aspetti l'ideologia, il diritto e come ci si accosta allo studio del diritto. Successivamente dopo la guerra anche lui rileva che bisogna tendere più alla metagiurisprudenza più realistica
I valori etico politici Le teorie costituzionalistiche
Alexy e Dreier introduzione dei principi e alla differenza tra questi e le regole. Concezione del diritto come integrità.Tre linee principali: correttezza morale, nuove forme di (bilanciamento) di decisione giudiziale, vincolo da parte della politica ai principi costituzionali,
Filosofia del diritto nell'epoca contemporanea (2-12)
Risorgimento (formazione unità d'Italia)
Romagnosi (1761-1835). Concepisce il diritto come un organismo retto da leggi naturali.
Cattaneo (1801-1869) il diritto è la creazione di un fatto artificiale dell'uomo, dato dalla convivenza umana
Rosmini (1797-1855)sacerdote cattolico. Titolare del diritto è la persona non nel bene a cui si rivolge
Mancini (1817-1889). Principio di nazionalità. Dare una configurazione giuridica alla nazione come soggetto di diritto.
Mazzini (1805-1872). I doveri dell'uomo.
Mamiani della Rovere (1799-1885) Il diritto non si può separare dalla morale
Filosofia irrazionalistica del diritto
Schopenhauer (1788-1860) volontà non ragione (come per Kant) che è cieca e irrazionale.Il diritto contiene solo la negazione del torto. Diritto e morale sono uniti come per il giusnaturalismo. Pena: concezione utilitaristica. La soppressione della volontà libera dal pessimismo e dal dolore
Kierkegaard (1813-1855) rifiuta la razionalità della realtà. Vita estetica: noia.Istituzioni sociali ostacolo per l'individuo.
Stirner (1806-1856) il diritto è la volontà sovrana della società. Quindi ogni diritto soggettivo è un diritto estraneo, un diritto che viene dato.
Nietzsche (1844-1900) I diritti sono solo un'usanza. Super uomo. L'uomo deve combattere ogni entità sociale per averne la supremazia
Tolstoy (1828-1910). Contrario al diritto per la sua natura ad essere coercitivo. Per lui la vita sociale doveva essere fondata sull'amore cristiano della prima comunità cristiana (no gerarchia e impostazione giuridica)
Dostoevskij (1821-1881). Gli uomini non vogliono la libertà, ma la sicurezza, anche a costo di essere schiavi. E' nella loro natura richiedere l'autorità.
Il positivismo giuridico formalistico
Merkel (1836-1896) . Articolo del 1874 intitolato sul rapporto tra filosofia del diritto e scienza positiva del diritto. Manifesto del positivismo giuridico
scuola pandentistica che si muove dal neokantismo al formalismo giuridico
Metodo induttivo e comparativo formulato attraverso l'elaborazione di concetti giuridici generali sulla base di norme esistenti, ossia DOGMI
Jhering (1818-1892) Evoluzione storica di pensiero in due punti. Il primo metodo logico sistematico. Il secondo in cui afferma che la creazione del diritto è data dallo scopo, necessità non solo per interesse ma anche per i valori. Al metodo formalistico contrappone il metodo "realistico o teleologico)
TEORIE GIURIDICHE ANTIFORMALISTICHE Giurisprudenza degli interessi (Jhering) corrente di pensiero in antitesi alla giurisprudenza dei concetti - Movimento del diritto libero
Heck (1858-1943) fece capo alla scuola di "Tubinga" e alla giurisprudenza degli interessi
Ehrlich (1862-1915). ritiene che in qualsiasi ordinamento legislativo, per quanto si dichiari completo, permane uno spazio pieno che non spetta all'interprete colmare.
Movimento del diritto libero di cui fu fautore Kantorowicz (1877-1941) partendo da un suo manifesto dice che il diritto nasce anche dalle sentenze del giudice che considera sia la norma ma anche le lacune.
Gény (1861-1938). Supplire alle lacune delle fonti formali con un diritto comune che ne sia sussidiario alla sua funzione.
Ripert (1880-1959) nega la possibilità di pervenire alla nozione di un diritto naturale di validità universale. Vicino al giusnaturalismo, ma si dichiara giuspositivista (anche se non sembra per la vicinnanza al diritto e alla morale)
Gierke(1841-1921) Il diritto naturale precede il diritto positivo. Elaborò la dottrina di un diritto sociale in senso organicistico, fondato sulla concezione dello Stato come organismo che considera il diritto norma e limite del potere sovrano
Dilthey (1831-1911). Scienze spirituali sulla psicologia. Scienze dei sistemi della cultura (espressioni libere dell'uomo) e scienze dell'organizzazione della società (istituzioni in cui l'uomo si trova indipendentemente dalla sua volontà)
Radbruch (1878-1949) La legge esiste solo in virtù dei casi singoli. Il diritto non è l'insieme delle norme, ma delle decisioni
Stammler (1856-1938) La società e l'unione degli scopi Il diritto và considerato nella sua forma pura a priori non considerando i fenomeni giuridici constatati dall'esperienza
Giorgio Del Vecchio ( 1878-1970) il diritto viene osservato dal soggetto in base alla sua attività. Diritto e morale manifestazioni diverse di un medesimo principio "etico".
Benedetto Croce (1866-1952) Il diritto è economia ed etica. L'economia determina il diritto
Gentile (1875-1944) . Attualismo. Per lui il pensiero è reale solo se è reale. Ciò che non c'è è solo trascendentale
Teoria della Norma Giuridica (45-77)
Metodologia Giuridica (78-87)
Epistemologia giuridica (88-95)
AIUTO
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DEFINIZIONI
giusnaturalismo e giuspositivismo
FILOSOFIA: Presa di posizione della realtà. L'autocoscienza, il sapere di sapere che comporta la riflessione sulle problematiche che sorgono nel campo dell'umano conoscere. Problemi legati all'etica. La filosofia osserva la realtà e basta. L'oppposto è il sapere di agire: che è la logica.
scienza del diritto: presa di possesso della realtà (scienza). Osservazione di fenomeni e connessione degli eventi (causa ed effeto)
empirico: filosofia-scienza. Fondato sull'esperienza immediata e sulla pratica, quindi priva di valore scientifico
Solipsismo: filosofia della solitudine, autoreferenzialità
assiologia: teoria che studia quali siano i valori morali nel mondo distinguendoli dalle mere realtà di fatto.
precipuo: principale, fondamentale o peculiare (che è proprio caratteristico di una persona)
fisiocrazia: dottrina economica che si affermò in Francia verso la metà del XVIII secolo, principalmente nel triennio 1756-58. L'agricoltura era la vera base dell'attività economica.
METAETICA: studio della natura dei fondamenti e delle credenze umane concernenti la nostra condotta di vita.