sindrome di Gorlin Goltz
definizione
nota anche come sindrome del carcinoma basocellulare nevoide
Rara malattia genetica a trasmissione autosomica dominante dovuta a mutazioni del gene PTCH1 {patched), che colpisce la cute e si manifesta in maniera variabile in numerosi altri organi e tessuti, quali ossa, tessuti molli, occhi,
sistema nervoso centrale e ghiandole endocrine.
La causa è genetica, legata alla mutazione del gene PTCH1 localizzato sul cromosoma 9 (9q22.3), che esprime una proteina transmembrana implicata nel sistema di trasmissione Hedgehog, il cui alterato funzionamento è in grado di sovvertire una serie di funzioni cellulari, tra cui la normale via apoptotica, e promuovere la formazione dei tumori
manifestazioni
Le manifestazioni cutanee insorgono nella tarda infanzia o adolescenza e consistono in carcinomi basocellulari multipli, a volte pigmentati, che si localizzano preferenzialmente a volto, collo, parte superiore del tronco, ascelle, solitamente con risparmio del capillizio e degli arti
- In regione palmo-plantare si osservano frequentemente depressioni puntiformi (pits), dovuti a una prematura eliminazione dello strato corneo
- I pazienti presentano una elevata sensibilità alle radiazioni ionizzanti, potendo scatenare lo sviluppi di
centinaia di carcinomi basocellulari a livello delle aree cutanee trattate
- I pazienti presentano una facies caratteristica con:
o bozze frontali
o radice del naso allargata
o ipertelorismo
Le manifestazioni extracutanee comprendono cisti odontogene mandibolari, alterazioni dentarie, calcificazione della falce cerebrale e anomalie scheletriche. Possono inoltre svilupparsi neoplasie specifiche quali medulloblastomi, meningiomi, fibromi uterini e cardiaci.
L’evoluzione è cronica con comparsa di nuovi carcinomi basocellulari nel corso della vita. È pertanto necessaria una
costante sorveglianza clinica
terapia
Attualmente non esiste una terapia risolutiva, la gestione prevede una sorveglianza dermatologica intensiva e lo screening annuale per il medulloblastoma fino all'età di 8 anni.
La rimozione chirurgica delle lesioni è possibile ma dato l'elevatissimo numero risulta spesso altamente demolitiva. Per questo motivo viene spesso preferita la terapia medica con somministrazione locale di Imiquimod o di 5-Fluorouracile.
Sempre assolutamente controindicata è invece la radioterapia, data la fragilità genomica di questi pazienti.
Viene eseguita inoltre correzione delle anomalie ossee, con un approccio multidisciplinare. Possono esservi effetti collaterali sia a livello estetico ma anche di carattere funzionale