Il pessimismo degli autori riportati è un particolare tipo di pessimismo che ha al centro della sua attenzione la società. Questi autori infatti erano convinti che inevitabilmente in ogni regime politico ci sarà sempre una classe oppressa e vedevano un futuro distopico
Il pessimismo storico è il tipo di pessimismo ideato da Leopardi e consiste nel considerare il dolore come il frutto negativo dell'evoluzione storica: lo sviluppo del sapere razionale ha negato a tutti gli uomini quella spontanea e libera immaginazione che permetteva di trovare conforto al dolore.L’infelicità dell'uomo è dunque un prodotto della ragione moderna; secondo il poeta di Recanati soltanto gli antichi, non condizionati dall'incivilimento dovuto alla ragione nel loro accostarsi alla natura e alla vita stessa, hanno potuto raggiungere una condizione, per quanto illusoria, di felicità.Per Leopardi le epoche passate sono quindi migliori di quelle presenti. La natura, in questa fase del pensiero leopardiano, è ancora considerata benigna, perché, provando pietà per l’uomo, gli ha fornito l’immaginazione, ovvero le illusioni, le quali producono nell’uomo una parvenza di felicità. Nel mondo moderno queste illusioni sono però andate perdute perché la ragione ha smascherato il mondo illusorio degli antichi e rivelato la realtà nuda.
Per distopia si intende una società indesiderabile sotto ogni punto di vista, è un termine che si contrappone ad utopia. Nella distopia spesso le tendenze sociali sono portate ad estremi apocalittici
Il pessimismo cosmico è stato inizialmente ideato da Leopardi per poi essere ripreso da Schopenhauer. Per il primo la causa del dolore esistenziale è causato dalla natura, che svolge incurante dei bisogni umani il suo ruolo di prosecuzione della specie e conservazione del mondo. In Schopenhauer invece il dolore è causato dalla volonta umana che risulta infinita mentre le sue capacità sono limitate ciò causa profondo dolore nell'animo umano e anche venendo a mancare il desiderio subentrebbe la noia, male forse anche peggiore del dolore.
Notare che gli autori latini qui riportati non erano esplicitamente pessimisti ma alcune loro idee possono essere connesse al pessimismo del 900
Concezione filosofica che si fonda sull'idea secondo la quale gli esseri umani sono intrinsecamente contraddistinti da una natura maligna, portata in vario modo a far del male, ad aver "sete di potere" o semplicemente ad aspirare al proprio interesse egoistico