PIRANDELLO 1867-1936

VITALISMO

Chiave interpretativa della realtà: vita intesa come un perpetuo movimento vitale

MASCHERA

L'uomo, nel momento in cui accetta le convenzioni sociali, indossa una maschera imposta dalla società. Quando l'uomo indossa la maschera, cristallizza gli eventi e abbandona il vitalismo, conformandosi al contesto in cui vive

IL FU MATTIA PASCAL

Nei capitoli 12 e 13 del romanzo Anselmo Paleari, padrone di casa di Mattia, inizia una dissertazione filosofica nota come "lanterninosofia" e "lo strappo nel ciel di carta"

LO STRAPPO NEL CIEL DI CARTA

Si immagini un teatrino di marionette dove ci sono dei personaggi, per la precisione c’è Oreste. Oreste è l’eroe classico dalle tante certezze, lui sa bene che ha un compito, una missione nella sua vita e in questa si adopera: vendicare la morte di suo padre Agamennone. Ecco che Paleari immagina in questo teatrino di marionette un cielo di carta strappato che si trova al di sopra del capo di Oreste e improvvisamente in quello stesso momento Oreste vede crollare tutte le sue certezze (quel cielo di carta rappresenta un mondo fatto di finte certezze, cioè di convinzioni senza fondamenti reali).

LANTERNINOSOFIA

Paleari chiederà ad Adriano di immaginare l’uomo come portatore di un piccolo lanternino il quale diffonde attorno a lui un alone di luce, l’uomo sembra confortato da quella luce e spaventato dal buio che si intravede aldilà di quell’alone di luce. In realtà Paleari rovescia la situazione (ecco perché laterninosofia): quell’alone di luce, per il quale l’uomo si sente rassicurato è essenzialmente un cerchio limitato di luce e rappresenta il carattere fittizio che è l’inconsistenza di tutte le certezze che l’uomo crede di avere, ma di fatto non possiede.

FOLLIA

La follia rappresenta l’unico mezzo in forza del quale l’uomo, evadendo dagli schemi imposti dalla società, riesce a imprimere un contatto diretto con la natura, riscoprendo il proprio io più nascosto e assaporando la gioia di vivere lontano da una società di massa intesa come trappola, carcere in cui l’individuo si dibatte

ENRICO IV

UNO, NESSUNO, CENTOMILA

TRAPPOLA

E' la vita sociale quotidiana. Gli schemi e la monotonia portano i personaggi pirandelliani a voler fuggire dalla normalità, per rifugiarsi in realtà parallele e distopiche

IL TRENO HA FISCHIATO

RELATIVISMO GNOSEOLOGICO

Relativismo della conoscenza. Per una stessa realtà esistono tante interpretazioni quanti sono coloro che hanno accesso alla realtà stessa. Ogni realtà è filtrata attraverso la soggettività dei singoli

DRAMMA DELL'INCOMUNICABILITA'

Tanti punti di vista differenti, dunque relativi, creano disarmonia e, non essendoci una realtà assoluta non c'è dialogo e questo porta alla solitudine esistenziale

UMORISMO

In Pirandello comico e tragico coesistono. Le sue opere per il teatro sono più drammi che commedie, in quanto invitano a riflettere sulla realtà. Questa fusione tra comico e tragico porta all'umorismo

SAGGIO: L'UMORISMO

1^ IMMAGINE: una donna imbellettata come una giovane fanciulla suscita ilarità, in quanto si discosta dalla normalità. Questa fase è definita AVVERTIMENTO DEL CONTRARIO. Quando si realizza però che la donna è così conciata per tenere legato a sè un uomo più giovane di lei, si giunge ad un'amara riflessione. Questa fase è definita SENTIMENTO DEL CONTRARIO. Questo passaggio determina l'umorismo

2^ IMMAGINE: nelle poleis greche, quando vi era un crocevia, si poneva al centro di esso una colonnina con due teste del dio Priapo unite. L'umorismo è un'erma bifronte di cui un volto ride del pianto della faccia opposto (coesistenza di gioia e dolore)

COSI' E' (SE VI PARE)

TEATRO

1^FASE: TEATRO DEL GROTTESCO rappresenta la poetica dell'umorismo, i comportamenti umani, l'incomunicabilità e il relativismo gnoseologico

COSI' E' SE VI PARE

2^FASE: METATEATRO indicazioni su come fare teatro, facendo teatro. Il pubblico non percepisce l'opera in maniera univoca e l'attore interpreta attraverso la soggettività la vicenda

6 PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE

CIASCUNO A SUO MODO

IL GIUOCO DELLE PARTI

3^ FASE: racconti di fantasia che mirano a soddisfare il pubblico e rendono le sue opere più comprensibili

I GIGANTI DELLA MONTAGNA

CONCLUSIONE: per Pirandello il teatro è finzione, non può rappresentare la realtà e dare dunque delle risposte al pubblico. Il teatro finisce per annichilire la realtà. Questo è anche definito teatro dell'assurdo, in quanto lo spettatore inizialmente non comprende ciò a cui assiste, ma successivamente riflette sull'assenza di risposte certe. L'assurdo si collega al paradosso, ciò che fa esplodere le fondamenta del teatro borghese dell'800

DECADENTISMO

Pirandello è comunque un intellettuale e un autore legato a molte istanze del decadentismo benché la sua potente originalità e singolarità ci abbiano spesso indotto a pensarlo come una realtà a sé, come un personaggio singolare di difficile contestualizzazione, ma di fatto questa novella rivela tutti i possibili riferimenti al Decadentismo

CIAULA SCOPRE LA LUNA