Percorso normativo sull'inclusione
1. Esclusione
1. Legge Casati (1859)
I soggetti con difficoltà sono considerati ineducabili a causa dei loro problemi.
2. Separazione
1. Regi Decreti (1923)
Apertura di scuole speciali per ciechi e per sordomuti.
2. Regio Decreto concernente il Testo Unico delle leggi (1928)
Scuole speciali per ciechi e per sordi ed istituzione delle classi differenziali, nelle quali potevano essere accolti studenti con disagi psichici.
3. Inserimento
1. Costituzione Italiana
Avvio della transizione con gli art. 3, 34 e 38, che proclamano il diritto ad essere istruiti da parte di tutti.
2. Legge n. 118 del 1971
Ha previsto l'istruzione dei soggetti con disabilità all'interno delle classi normali nelle scuole pubbliche, tranne nei casi in cui le problematiche fossero così tanto gravi da impedirne l'inserimento all'interno delle classi.
4. Integrazione:
la persona si adatta al contesto
1. Legge n. 517 del 1977 (in seguito al documento Falcucci del 1975)
-Ha sancito la partecipazione degli alunni diversamente abili all'interno delle classi frequentate dagli alunni normodotati (con un numero di alunni per classe non superiore a 20 in presenza di un allievo con disabilità);
-Ha introdotto la presenza in classe dell'insegnante di sostegno;
-Ha previsto il servizio socio-psico-pedagogico di figure specializzate nell'ambito della pedagogia, della psicologia e della sociologia per fornire un aiuto ai docenti.
2. Legge n. 104 del 1992 (Legge quadro: prende in considerazione tutti i diritti)
-Ha stabilito che le procedure per l'accertamento della patologia e la successiva certificazione dovessero essere a carico delle Unità Sanitarie Locali (oggi Aziende Sanitarie Locali), e che la scuola dovesse avere a disposizione il personale educativo formato e strumenti idonei allo sviluppo delle abilità compromesse.
-Ha introdotto i documenti necessari:
1. Diagnosi Funzionale
2. Profilo Dinamico Funzionale
3. Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Oggi, Diagnosi Funzionale e Profilo Dinamico Funzionale, sono stati sostituiti dal Profilo di Funzionamento.
5. Inclusione:
il contesto deve essere inclusivo, cioè pronto ad accogliere i bisogni di tutti.
1. Conferenza Mondiale di Salamanca sul tema dell'Educazione Inclusiva organizzata dall'UNESCO nel giugno 1994
92 governi e 25 organizzazioni mondiali hanno concordato principi, politiche e pratiche in materia di educazione ed esigenze educative speciali.
2. Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (13 dicembre 2006)-> in Italia è stata emanata la Legge n. 18 del 3 marzo 2009
Abbattimento e superamento delle barriere per realizzare l'inclusione fattiva e reale di tutti.
3. Profilo dei docenti inclusivi (2012)
-Comprendere che la diversità degli alunni è una risorsa e realizzare l'inclusione è un obbligo morale;
-Sostenere gli allievi potenziando le attitudini personali e incentivando la partecipazione attiva;
-Spronare la collaborazione tra il bambino con difficoltà e i sui compagni organizzando dei lavori di gruppo;
-Mirare ad un aggiornamento professionale continuo
4. Classificazione internazionale dl funzionamento, della disabilità e della salute dell'OMS (2001)
-Ha abrogato il vocabolo "handicap" introducendo il termine "disabilità".
-Ha introdotto la prospettiva globale benessere bio-psico-sociale, prendendo in considerazione la persona nella sua interezza con le sue potenzialità, e non più solo il presupposto bio-medico, per la piena realizzazione del proprio potenziale nei diversi contesti di vita (ICF).
5. Legge n. 107 del 2015 e D. Lgs. n. 66 del 2017
Introducono il Profilo di Funzionamento.