par Maria Grazia Fiore Il y a 1 année
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Ostacoli visibili, invisibili o, semplicemente, ignorati...
Tutti gli edifici di culto (chiese, moschee, sinagoghe o qualsiasi altro ambiente destinato al culto di ogni confessione e rito) devono essere visitabili o perlomeno prevedere una zona riservata facilmente accessibile per assistere alle funzioni religiose (art. 3 D.M.LL.PP. 236/1989).
Nonostante la normativa vigente prescriva per i luoghi di culto il requisito della visitabilità, purtroppo però non si riesce sempre a garantire a tutti la partecipazione alle funzioni religiose. Il requisito sarebbe soddisfatto se si prevedessero dei posti auto riservati, di pertinenza dell'edificio, un percorso accessibile che colleghi la viabilità pubblica all'accesso dell'edificio, e magari un’ area accessibile, riservata ai fedeli disabili durante la funzione.
Ferdinanda Cerrato, 2018
La scuola è un contesto organizzativo istituzionale, ma non è solo questo: è un ambiente predisposto all’apprendimento. Se la scuola viene intesa come setting di apprendimento, allora è anche il luogo dove vige il primato dell’insegnamento. E’ anche il principale luogo sociale dell’insegnamento.
Riccardo Massa, 1999
"Si parla di setting, dunque, alludendo all'insieme delle condizioni organizzative e mentali che definisce un certo modo di fare qualcosa insieme.
Esso rappresenta lo scenario, il luogo, il tempo e le condizioni in cui si svolge un'azione relazionale".
A. Rezzara, 2004
Bastano le parole dell’Istat: «Scarsa l’accessibilità per gli alunni con disabilità motoria, garantita soltanto dal 34% delle scuole, e particolarmente critica la disponibilità di ausili per gli alunni con disabilità sensoriale (il 2% delle scuole). Soltanto nel 15% degli edifici scolastici sono stati effettuati lavori per abbattere barriere architettoniche».
La Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute del 2001 descrive lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono causare disabilità.
In questi termini, la disabilità viene determinata dalla correlazione tra le condizioni di salute di un individuo - che, non dimentichiamo, possono essere anche temporanee (fratture ad un arto, gravidanze problematiche, ecc.) - e le caratteristiche sfavorevoli dell'ambiente in cui vive, lavora, studia...
I Disturbi Non Specifici di Apprendimento si riferiscono ad una disabilità ad acquisire nuove conoscenze e competenze non limitata ad uno o più settori specifici delle competenze scolastiche, ma estesa a più settori.
Il Ritardo Mentale, il livello cognitivo borderline, l'ADHD, l'Autismo ad alto funzionamento, i Disturbi d'ansia, alcuni quadri Distimici*, sono alcune tra le categorie o entità diagnostiche che causano o possono causare disturbi non specifici dell'apprendimento.
*Distimia= lieve forma di depressione
I Disturbi Specifici di Apprendimento si manifestano in bambini con adeguate capacità cognitive, uditive, visive e compaiono con l'inizio dell'insegnamento scolastico.
Per stabilire la presenza di D.S.A. (discalculia, dislessia, disgrafia, disortografia) si utilizza generalmente il criterio della "discrepanza": esso consiste in uno scarto significativo tra le abilità intellettive (Quoziente Intellettivo nella norma) e le abilità nella scrittura, lettura e calcolo.