La rivoluzione francese

Luigi XVI e la pesante situazione finanziaria

Con la morte di Luigi XV, il regno succedette al nipote Luigi XVI, un regno indebitato per le spese sostenute nel corso della guerra dei sette anni. Per porvi rimedio i ministri delle finanze proposero diverse riforme

contenere le spese della Corona

ripartire il carico fisico

tasse imposte per clero e aristocrazia

Gli stati generali. La questione del voto

5 maggio 1789 gli stati generali si riunirono nella reggia di Versailles. All’inizio non si sapeva se votare per ordine, che avrebbe assicurato supremazia al clero e della nobiltà, o per testa, che avrebbe rovesciato la situazione

L' Assemblea nazionale costituente e la presa della Bastiglia

L’Assemblea nazionale il 9 luglio del 1789 proclamò “costituente”, vale a dire di voler elaborare una Costituzione per porre fine all’assolutismo.

Il re contrario organizzò un colpo di forza militare, deciso a sciogliere l’assemblea.

Dilagarono paura e inquietudine che provocarono il 14 luglio, la espugnazione da parte di una folla armata della Bastiglia, un carcere-fortezza con il quale iniziò simbolicamente la Rivoluzione francese.

L' abolizione dei diritti feudali

L’Assemblea nazionale, di fronte alla rivolta, il 4 agosto, prese la decisione di porre

fine al regime feudale

uguaglianza fiscale

abolizione della servitù

possibilità di accedere a tutte le cariche

abolizione della decima al clero

Le "giornate di ottobre"

Il re rifiutava di approvare le i decreti dell’Assemblea nazionale. In questo clima nacquero le “giornate di ottobre” in cui il 5 ottobre una folla di donne esasperate dalla fame, in cui si aggiunse un numero contingente della Guardia nazionale, prese la via di Versailles guidata da La Fayette, per chiedere al re il pane e per far ritornare il re a Parigi.

Alla fine il re si rese disponibile e approvò i decreti emanati dall’Assemblea nazionale e ritornò a Parigi nel palazzo delle Tuileries.

Varietà di tendenze, "destra" e "sinistra"

L’Assemblea nazionale costituente all’interno era divisa in vari gruppi:

A destra del presidente dell’Assemblea stavano gli "aristocratici", difensori del mondo passato

In centro ci stavano i “costituzionali” i sostenitori della rivoluzione, lo schieramento più grande e anche luogo di incontro fra la borghesia e i settori progressisti dell'aristocrazia.

A sinistra chi voleva una base democratica con il suffragio universale.

La stampa

Grazie alla libertà di pensiero prese molta importanza la stampa.

Cittadini "passivi" e "attivi"

I cittadini che non possedevano proprietà vennero definiti passivi ed esclusi dal diritto di voto e dalla guardia nazionale. Coloro che parteciparono alla vita politica vennero defini cittadini “attivi” e per essere tali occorreva pagare almeno una tassa equivalente a tre giornate di lavoro.

I cittadini attivi si riunivano in “assemblee primarie” con il compito di designare quegli “elettori” che avrebbero nominato i deputati, i giudici e i membri delle amministrazioni dei dipartimenti.

Per essere “elettori” occorreva pagare un imposta pari a dieci giornate di lavoro. Fu stabilito un sistema a suffragio ristretto che escludeva però i poveri e le donne.

L'amministrazione, la giustizia, il fisco, la Costituzione civile del clero

In materia costituzionale fu rappresentato dalle riforme:

riforma amministrativa

riforma giudiziaria

riforma fiscale

costituzione civile del clero

La guerra

Il 20 aprile 1792 venne dichiarata guerra all'austria. Volevano sia alcuni gruppi radicali, sia Luigi XVI

La guerra risultò be diversa da tutte le loro aspettative. L' esercito era impreparato, le spese belliche portavano a conflitti sociali, e vennero proposte delle leggi punitive per i preti e gli aristocratici refrattari.

I sanculotti. La "seconda rivoluzione" e i due poteri

Il 10 agosto aveva dimostrato il ruolo da protagonisti degli strati popolari di coloro che vennero chiamati sanculotti; volevano il suffragio universale

La Repubblica, l'abolizione della schiavitù

21 settembre 1792 la monarchia venne abolita e il 25 settembre venne proclamata la Repubblica. Dopo pochi mesi venne abolita la schiavitù

Il nuovo Comitato di salute pubblica. La legge dei "sospetti"

La Francia fu governata dai giacobini dal giugno 1793 al luglio 1794. La repubblica era attaccata da tutte le parti e gli avversari esano i girondini, vandeani e gli eserciti delle potenze straniere.

Il "Terrore". Il culto della Ragione

la legge dei sospetti scatenò le esecuzioni di massa. Si tentò di trasformare la rivoluzione in religione. Il cattolicesimo fu ridotto a fatto privato e le chiese furono chiuse e adibite a usi civili

Il 9 termidoro. La fine di Robespierre

Il 9 termidoro erano i diversi oppositori di colui che era stato chiamato l'incorruttibile e si allearono uniti dal desiderio di mettere fine alla dittatura. Robespierre venne arrestato e il 28 luglio 1794 venne ghigliottinato

il colpo di Stato

1797 furono indette le elezioni; i militari occuparono Parigi e il potere esecutivo fu rafforzato e furono riprese le forze monarchiche

Antico regime

Con società di Antico regime si indica una società divisa secondo gerarchie basate su uno status di natura giuridica

clero

nobiltà

tutto il resto della popolazione

Una straordinaria occasione di rinnovamenti

Per eleggere i delegati per la convocazione degli stati generali furono indette pubbliche assemblee e scritti i "Cahiers de doléances” o i “Quaderni delle lamentele”, specchio di bisogni, opinioni e di sentimenti. In poche parole i Cahiers chiedevano

una costituzione che limitasse il potere del re

equità fiscale^

parità dei diritti

L' Assemblea nazionale. Il giuramento della Pallacorda

15 giugno, il terzo stato propose di cambiare nome da “Stati Generali” in “Assemblea Nazionale” e inoltre il clero il ruppe l’intesa che aveva con la nobiltà per unirsi con il terzo stato.

Il 20 giugno i deputati del terzo stato decisero di trasferirsi nella sala della Pallacorda, dopo aver proclamato che nulla poteva impedire l’assemblea di riunirsi

La rivoluzione dei contadini

Con la presa della Bastiglia a Parigi, irrompono nella scena politica i contadini che fecero divampare nelle campagne francesi una grande rivolta che colpirono e bruciarono i castelli dei signori e delle abbazie e colpirono anche con essi gli archivi che contenevano i documenti relativi ai diritti feudali.

Questo momento è passato alla storia come “Grande paura”, un clima di forte sospetto dove tutti vedevano in una persona un nemico.

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino

26 agosto 1789 emanò la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”, dichiarazione che con i suoi 17 articoli, dava espressione ai principi dello Stato liberale e democratico e stabiliva che

Gli individui posseggono diritti naturali inviolabili

Ogni sovranità deriva direttamente dal popolo

E' necessaria la separazione dei poteri

Tutti gli uomini hanno eguali diritti di fronte alla legge

La libertà di espressione è un sacro diritto

Tutti possono accedere ad ogni impiego

Le leggi non possono essere retroattive

La vendita dei beni del clero

Lo stato aveva bisogno di denaro e quindi come via d’uscita si era deciso la nazionalizzazione dei beni del clero in cambio lo stato però si sarebbe assunto il compito di mantenere il clero e assistere i poveri che era prima compito della Chiesa. Ne derivarono due effetti da questo

La vendita dei beni del clero che andò a vantaggio quasi solamente ai borghesi e ai contadini già ricchi. Venne quindi favorita una concentrazione della proprietà e i contadini restarono insoddisfatti

Ci fu una grave inflazione che colpì particolarmente gli strati popolari più deboli a causa di un rincaro del costo della vita provocato da una rapida perdita di valore della cartamoneta.

I club: giacobini, foglianti, cordiglieri

I luoghi di incontro, dei gruppi politici furono le società e i club, essi possono essere visti come gli odierni partiti politici. E infine, come altro club importante c’erano “cordiglieri”.

I club più influenti fu quello dei “giacobini”, quello di La Fayette che fondò quello dei “foglianti”, l’ala più democratica e radicale, che aveva come personaggio di spicco Robespierre.

E infine, come altro club importante c’erano “cordiglieri”.

Una Costituzione liberale e antidemocratica

Il 3 settembre del 1791 venne approvata la costituzione che dava a tutti i cittadini pari diritti civili.

La separazione del potere esecutivo da quello legislativo

Il potere esecutivo era ancora affidato al re che però era tenuto a osservare e a far osservare la legge. Sceglieva i ministri che dovevano tendere conto all’Assemblea. Il principale potere regio era il veto sospensivo, legge che poteva essere rinviata all’ Assemblea; dal veto erano escluse le leggi finanziarie e costituzionali.

Il re controllava gli ambasciatori gli alti comandi militari ma stava all’ Assemblea decidere sulla pace e sulla guerra e sui trattati internazionale. Luigi XVI era ormai soltanto il più alto funzionario pubblico.

Il dilagare della crisi e la fuga del re

Gli aristocratici avevano formato all'estero vari centri di agitazione controrivoluzionaria.

21 giugno 1791 il re con la sua famiglia tentò la fuga e venne fermato, riconosciuto e costretto a rientrare a Parigi

L'assalto alle Tuileries. Il re viene esautorato

10 agosto 1792 ci fu una tensione politica interna

il Comune venne attaccato dalla residenza del re (le Tuileries)

Ci furono centinaia di morti e feriti. L' Assemblea legislativa decise la sospensione del re

Il "primo Terrore"

A parigi nel 1792 furono assaltate le prigioni per punire i nemici della patria e fu compiuto uno spaventoso massacro

il Comune mise in opera dei tribunali popolari e questo fu il primo Terrore

l'attacco contro i nemici politici andò di pari passo con quello diretto contro il clero refrattario. I sacerdoti vennero esiliati

Il punto di non ritorno: la condanna a morte del re

Il re era stato imprigionato con la moglie e i figli e l'11 dicembre iniziò il processo e il 14 gennaio ci fu la condanna a morte. L' esecuzione del re attraverso la ghigliottina avvenne il 21 gennaio del 1793

Giacobini e sanculotti

La dittatura dei giacobini si reggeva sul connubio con i sanculotti parigini e l'aspetto comune era la comune determinazione a difendere la Rivoluzione

i giacobini, erano borghesi

i sanculotti avevano come primo scopo la difesa del pane

La dittatura giacobina. Il "Grande Terrore"

La dittatura giacobina venne espresso in tre gruppi

il primo gruppo a capo di Danton era convinto che il regime terroristico dovesse finire

Al centro controllavano il Comitato di salute pubblica

la Costituzione dell'anno III

1795 la convenzione approvò il testo della Costituzione dell'anno III espressione della svolta anti-giacobina e moderata.