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IL PENSIERO STOICO

Il pensiero stoico propone una visione del mondo come un sistema completamente razionale, dove ogni elemento e l'intero cosmo sono governati da una logica intrinseca. Questa razionalità si manifesta attraverso il concetto di logos o pneuma cosmico, un principio materiale e divino che permea ogni cosa.

IL PENSIERO STOICO

IL PENSIERO STOICO

ETICA

tutti gli esseri tendono a realizzare pienamente sè stessi ponendosi in sintonia con l' ordine divino e perfetto che regola la natura e l'intero universo: per l'animale ciò significa seguire l'istinto, per l'uomo seguire la ragione
ciò che non ha relazione con la ragione dunque è estraneo all’ambito morale

tutto ciò che è relativo al corpo viene considerato con indifferenza

beni preferibili

principale ostacolo alla virtù (bene morale che esalta il logos) sono le passioni

“chirurgia delle passioni” ricerca dell’apatia

le passioni sono generate da un cattivo uso della ragione

colui che è dominato dalle passioni è schiavo e dipende dagli eventi esterni che non può controllare

problema delle emozioni

teoria cognitiva delle passioni: le emozioni dipendono da credenze e convinzioni

per controllare l’emotività si deve agire sulle convinzionie riesaminare il proprio sistema di valori

il controllo razionale è possibile grazie all’atto dell’assenso

la sua facoltà si esercita in due modi:

accettazione della necessità provvidenziale che governa tutte le cose

rifiuto di ogni situazione in cui l'autodeterminazione diventi impossibile

il valore dell'autodeterminazione viene considerato superiore a quello della vita stessa e ciò rende doveroso il suicidio quando nessun’altra soluzione è possibile

in molti individui la razionalità è malata perchè corrotta dal vivere nella società

l'uomo insegue obiettivi irraggiungibili, lasciandosi dominare dalle passioni, dalle quali derivano tutte le angosce

il bambino come modello

innato orientamento verso il bene

"Veniamo al mondo senza avere nessuna nozione naturale del triangolo rettangolo, del diesis e del semitono; ma le aprendiamo tramite l'insegnamento tecnico... Del bene e del male, invec, del bello e del brutto, di ciò che bisogna fare e non fare, chi viene al mondo sena avere la nozione innata?." (Epitteto, Diatribe, II, 11)

razionalità nell' adulto è:

coscienza del proprio dovere

comprensione dell'ordine che regge il mondo

dall’uso pratico della ragione deriva la felicità

la felicità e il piacere sono conseguenza dell'azione virtuosa

l'unica felicità possibile è la pace interiore che nasce dalla consapevolezza di aver compiuto in ogni caso il proprio dovere, ossia di aver posto il proprio comportamento sotto la guida della ragione

la virtù è il vero bene perché incrementa la razionalità (il logos), il vero male è invece il vizio perché danneggia la razionalità

tutto ciò che non è virtù o vizio è moralmente indifferente

mentre altre non sono da preferire (l'ignoranza, la malattia, la povertà) e sono allora chiamate "disvalori"

tra le cose indifferenti alcune sono da preferire (l'intelligenza, la salute, il benessere) e sono allora chiamate "valori"

bene e male derivano sempre dall'interno della nostra coscienza, dalle nostre intenzioni, mai da fatti esterni

per cui la felicità può essere raggiunta indipendentemente dagli eventi esterni, anche se nocivi

FISICA

complessiva visione della natura deducibile interamente da un unico principio base: il mondo è un sistema completamente razionale
ogni cosa che esiste e il cosmo nel suo complesso hanno una ragione per essere come sono, esprimono una necessità e sono intrisi di logos
logos=pneuma cosmico

dalla definizione di pneuma deriva

eterno ritorno: dato che gli stessi processi devono produrre gli stessi risultati, tutto rinasce esattamente come nel ciclo precedente

la casualità non esiste: gli avvenimenti che si svolgeranno nel futuro sono già inscritti e potenzialmente prefissati nelle cause seminali agenti nel presente

predizione del futuro

organicismo cosmico: anche i corpi celesti sono esseri viventi

ciclicità del tempo

tutto termina con un fuoco primordiale che ha in sè tutte le cause e le ragioni degli esseri che furono, che sono e che saranno

sotto l'influsso del pneuma ogni essere si sviluppa secondo un piano prefissato

ragioni o cause seminali, ovvero gli elementi di razionalità immanente che, presenti in ogni cosa, ne determinano l’evoluzione

ogni evento è: 1. necessario 2. predeterminato

animismo: ogni cosa possiede un’anima poichè partecipe del pneuma

anche la materia nelle forme più semplici partecipa a un'anima pneumatica (gocce d'acqua, minerali)

si può manifestare anche in forma passiva, come resistenza al cambiamento (sassi)

panteismo: coincidenza tra divinità e natura

la divinità non è trascendente (distinta e al di sopra del mondo) ma è immanente (dentro il mondo)

Dio è in tutte le cose e tutte le cose sono in Dio

considerando gli dei personificazioni mitiche di quella forza razionale che è presente in ogni cosa diventa giustificazione del

politeismo

materialismo: corporea è la materia come corporeo è il pneuma

definizione dal dizionario Treccani

(πνεῦμα propr. «soffio», der. da πνέω «soffiare») Termine semanticamente affine a ψυχή «anima», e quindi indicante il principio di vita, che però nello sviluppo della terminologia greca tende a designare in modo più specifico il principio vitale cosciente di ogni organismo (lat. spiritus), confinando il significato di psyche in una sfera più generica. Per lo stoicismo pneuma è l’anima, o soffio vitale informante il mondo; nel greco della κοινή e degli scrittori cristiani spesso indica la parte più alta dell’anima: onde la tricotomia πνεῦμα, ψυχή e σῶμα, che porta alla distinzione, caratteristica soprattutto del linguaggio cristiano e gnostico, tra «uomo pneumatico», «uomo psichico» e «uomo ilico» (o «materiale»)

nel linguaggio stoico i termini “logos”, “ragione”, “Dio”, "spirito", “vita”, “natura” e “pneuma” sono sinonimi

GNOSEOLOGIA

i concetti
anticipazioni formatesi dall'accumularsi e il ripetersi di medesime immagini e rappresentazioni

non hanno valore ontologico (non esistono nella realtà)

sono nomi astratti formati dalla mente e che esistono solo nella nostra mente

conoscenze universali, sono cioè uguali e valide per tutti

l'errore
nasce quando la nostra mente dà il suo assenso ad immagini che non corrispondono alla realtà delle cose

l'errore può stare dunque nella conoscenza attiva e mai nella conoscenza passiva

l'assenso
punto cruciale della gnoseologia stoica: con esso si decide il valore e il significato di ciò che è stato registrato dalla sensazione.

questo momento va affrontato attenendosi al criterio dell’evidenza, secondo il quale si deve concedere il proprio assenso solo alle impressioni evidenti, in sé non contraddittorie, percepite in uno stato di coscienza affidabile

pare che ad aver inventato le espressioni “afferrare/comprendere (prendere insieme) le idee” sia stato proprio Zenone
1. mostrando la mano destra con le dita aperte diceva “questa è la rappresentazione" (ossia le impressioni fisiche registrate dagli organi di senso);

2. poi, contraendo un poco le dita, “questo è l’assenso” (atto mentale che accetta le impressioni, trasformandole in un’ immagine mentale);

3. stretta la mano in un pugno, continuava: “questa è la comprensione”, ossia l'attività intellettuale che categorizza un oggetto come appartenente ad una classe concettuale e quindi lo comprende nel suo significato;

4. infine, afferrando con la sinistra la propria mano destra, indicava la scienza, ossia il possesso di un sapere ben saldo e argomentato.

i livelli di conoscenza
la rappresentazione derivante dalla sensazione e che riceve l'assenso della mente, è chiamata dagli stoici "rappresentazione catalettica"
nel secondo gradino della conoscenza, la mente diviene attiva, perché essa valuta, giudica le impressioni e le immagini e dà il proprio assenso
anche gli stoici, come gli epicurei, ritengono che il primo gradino della conoscenza sia quello che deriva dai sensi, dalle sensazioni

la mente, l'intelletto, è di per sé una "tabula rasa", non possiede idee innate: le idee della mente derivano dalle sensazioni.

la sensazione è un'impressione sempre vera provocata dagli oggetti sui nostri sensi

la funzione conoscitiva della mente è solo passiva

teoria della conoscenza in grado di verificare quando e come i contenuti mentali di cui si occupa la logica aderiscono alla realtà
quando si passa dal campo logico a quello scientifico è necessaria a stabilire se e quando un’ipotesi è vera

LOGICA

i paradossi
Il cretese Epimenide affermava che tutti i cretesi sono bugiardi
la logica inferenziale
il ragionamento ipotetico, come il silogismo aristotelico, si sviluppa in tre tappe: 1. premessa maggiore: un'ipotesi espressa dal ”se…allora…” 2. premessa minore: una constatazione di fatto che afferma o nega una delle due proposizioni semplici contenute nella premessa maggiore espresa dal “ma è..” 3. conclusione, consistente in un'inferenza espressa dal “quindi”
strumento produttivo che permette di indagare la possibile verità di eventi non empiricamente osservabili

il sillogismo aristotelico è utile solamente come strumento di verifica per accertare se l'ordine del pensiero possa rispecchiare la realtà

analizza proposizioni che hanno con la realtà un rapporto ipotetico o nullo

gli stoici assumono come premesse proposizioni ipotetiche, dalle quali derivano conclusioni ipoteticamente vere o false

importanza dei connettivi proposizionali (se, allora, o, non...) che legano i termini sostantivi del discorso
distinzione tra grammatica e logica
logica: disciplina che studia il significato complessivo, immutato in tutte le lingue

questo significato ha a che fare con la razionalità

grammatica: disciplina che studia le regole attraverso le quali le parole possono essere connesse tra loro

pur essendo una scienza, le regole che essa studia non hanno in sè un perchè razionale

linguaggio come strumento logico: tra parole e cose non vi è alcuna relazione diretta
da sole le parole non hanno il potere di indicare alcunché: per usarle bisogna dunque possedere il loro significato, ossia ciò che rimane immutato in ogni traduzione

cosa significata: il referente reale, ossia l’oggetto cui eventualmente il significante si riferisce

significante: il nome, il suono delle parole, l’associazione delle lettere che formano una parola

bastano significante e significato a determinare un segno linguistico: la relazione con le cose e quindi con il mondo reale è possibile ma non necessaria

significato: il concetto della cosa, l’idea, il contenuto razionale che rende possibile la comunicazione tra lingue diverse

elemento non corporeo che funge da collegamento necessario fra gli altri due elementi di natura, al contrario, corporea