LA FORMAZIONE DEL COMUNE

Con il termine "comune" s' intende l' esperienza politico- istituzionale di autogoverno che ha caratterizzato l' Italia a partire dall' XI secolo

Questo fenomeno fu possibile per tre principali fattori:

1) L' indebolimento del potere centrale

2) L' affrancamento del governo cittadino dalle autorità laiche ed ecclesiastiche dell' imperatore per il controllo del territorio

3)rinascita economica e culturale delle città gtrazie al ceto borghese

Il periodo che va dalla fine dell' XI alla fine dell' XII secolo è chiamato età consolare. Dunque i consoli, che esercitavano il potere esecutivo, caratterizzarono l' età comunale come prima particolare magistratura. Erano dai 2 ai 24 membri e restavano in carica per un tempo limitato perché non accumulassero troppo potere

Disponevano di ampi poteri:

amministrazione della giustizia

mantenere l' ordine pubblico

guidare le milizie cittadine in caso di guerra

partecipare alle missioni diplomatiche come ambasciatori

gestire le finanze cittadine

Erano nominati dall' Arengo, un' assemblea di nobili e borghesi, a cui i consoli prestavano un giuramento e che aveva potere legislativo

erano coadiuvati dal Senato nello svolgere le loro mansioni, composto dai rappresentanti delle famiglie aristocratiche

Si parla anche di comune aristocratico o oligarchico, poiché il potere era soltanto nelle mani dell' oligarchia della nobiltà feudale, che determinava una società non omogenea

questa disuguaglia za scatenò delle lotte tra fazioni interne al comune

ESPANSIONE DEL COMUNE NEL CONTADO

il comune italiano allargò il suo controllo anche sulle zone rurali circostanti, tramite le milizie cittadine, a danno dei signori feudali che vi detenevano la proprietà

avvenne la FUSIONE TRA CENTRO URBANO E TERRITORIO RURALE, in cui il comune divenne uno stato territoriale e la campagna il contado sotto il suo controllo diretto

le ragioni di questo fenomeno furono:

approvvigionamento alimentare di una popolazione in crescita

ampliare il raggio di attività commerciali e artigianali, con una libera circolazione delle merci, senza che ci fossero dazi e pedaggi da pagare ai feudatari

il contado rappresentava un' opportunità

per i cittadini più ricchi, per i quali rappresentava uno spazio per investire su proprietà fondiarie

per le milizie comunali significava avere a disposizione un importante bacino di reclutamento

però non bisogna trascurare il fatto che i suoi abitanti non dovessero più versare le tasse ai feudatari ma alla città

vennero fatte ulteriori modificazioni al contado da parte dai comuni con il fine di colonizzare nuovi territori e di controllare le aree di loro giurisdizione

fondarono ex novo insediamenti dipendenti su cui esercitare la propria amministrazione

Sottoargomento

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Le città europee più dinamiche furono protagoniste dell' Età Comunale

Ma in Italia questo avvenne solo nel centro- nord, mentre il meridione non fu interessato dall' esperienza comunale poiché in quel periodo era sotto il dominio dei Normanni

A seguito del vuoto di potere determinato dalla crisi dell' Impero carolingio

in molte città, dalla fine del X secolo, si istituì un GOVERNO DEI VESCOVI

che esercitavano la giustizia, riscuotevano le tasse e garantivano la pubblica sicurezza, con l' appoggio:

della piccola nobiltà, vincolati da rapporti vassallatici, garantivano sostegno militare con le milizie cittadine

dalla nascente borghesia, composta da notai, giuristi e ricchi mercanti che si occupavano di funzioni amministrative, fiscali e giudiziarie

Tra la fine dell' XI e l' inizio del XII secolo nei ceti urbani si instaurò una nuova forza politica che si occupava dei bisogni dei cittadini: le LIBERE ASSOCIAZIONI PRIVATE, suddivise in communiores e coniurationes

ciò avvenne con la sperimentazione di forme autonome di governo delle città, ma non ebbe sempre un esito pacifico

come successe a Milano, dove nel 1042 ci fu la cacciata dell' arcivescovo

esso venne talvolta favorito dagli imperatori, che concedettero alle coniurationes libertà più ampie e consentirono loro di governarsi autonomamente e di imporre le autorità su tutti i cittadini, esautorando i vescovi