LA GRECIA
Terra arida e povera, gli abitanti si arricchiscono tramite
Commercio, artigianato
No agricoltura
Per questo, nel VIII a.C, migrano a
Est (Ionia)
Ovest (Sicilia)
Qui, rispetto che in Grecia, si trovano più templi, segno della presenza di sfarzo e ricchezze, ma anche di cultura.
Nel 339 a.C. si scontrarono a Imera le colonie greche in Sicilia contro quelle fenicie, e le prime ebbero la meglio
Grazie a ciò aumentò la popolazione e grazie all'aiuto della grecia vennero costruiti nuovi quartieri (principalmente lontani dalle coste)
Vantaggi: e
Terra fertile
posizione ottimale (al centro delle rotte commerciali del mediterraneo)
tuttavia, si hanno dei dubbi sulla natura delle prime colonizzazioni greche in Sicilia
Vennero in pace o conquistarono con la forza?
L'immagine lasciataci dagli antichi è quella di una popolazione violenta che, a differenza dei fenici stanziati in Sicilia con scopi puramente commerciali, i Greci erano anche interessati a terre da coltivare e iniziarono anche a controllare militarmente aree molto vaste.
Prove di questo le troviamo a:
SIRACUSA
Scavi effettuati sotto il Duomo hanno fatto emergere un antico abitato indigeno, poi soppiantato (VIII A.C) da un insediamento greco. La precisione di questa data la dobbiamo agli studi fatti sulle ceramiche rinvenute. I Greci si espansero poi oltre l'isola di Ortigia.
Testimone di questa espansione sono le cave nelle Latomie, arrivate ai giorni nostri e utilizzate un tempo dai Greci per rinchiudere i prigioneri di guerra.
Quest'ultima non era una costante, poichè si alternava con lunghi periodi di pace, durante i quali i Greci crescevano dal punto di vista culturale, economico e artistico tramite scambi culturali avvenuti con i Sicani e i coloni fenici.
Nel museo è possibile trovare la "Maschera della Gorgone" e la "Venere Landolina"
Scavando nei quartieri ritenuti essere i più recenti della città di Siracusa, al di fuori dell'isola di Ortigia, si è trovato un:
TEATRO greco
Con iscrizioni sparse in vari punti di esso. Ci si rese conto, traducendole, che rappresentavano tutte nomi di dei e di re famosi.
CHE NESSO C'E'?
Facendo studi su questi resti, è emersa una strana simmetria tra i punti in cui si travrono le iscrizioni.
Si capisce, perciò, che servivano a dividere i vari settori del teatro, con posti più o meno esclusivi.
Qui venne rappresentata l'opera "I Persiani" di Eschilo, che come Archimede era un Siciliota (greco di Sicilia), e in questo teatro trascorse la maggior parte dei suoi giorni.
In Sicilia, inoltre:
Cultura=Ricchezza
Vi è probabilmente la più alta concentrazione al mondo di teatri antichi
Ciò fa capire quanto per i greci cercassero l'impatto scenografico per esaltare il πάθος delle loro tragedie
Il teatro costituisce il simbolo della presenza greca in Sicilia, poichè:
I Fenici
Interesse per il commercio
Poco interesso per la letteratura, perciò:
Niente teatri
I Romani
Preferivano l'anfiteatro
Utilizzato per spettacoli gladiatori
QUELLI PIU' FAMOSI
Teatro di Taormina
Uno dei più belli: scavato in un promontorio a strapiombo sul mare.
Teatro di Catania
E' come un gioiello incastonato nella città
Negli anni '50 a 65km da Catania, a Piazza Armerina, degli archeologi scavano delle rovine in modo sistematico. Emerge così la
Villa del Casale
Una villa padronale contenente il più ampio, ricco e complesso insieme di mosaici tardo-antichi (IV d.C) che ci sia rimasto
I mosaici erano tipici dei romani, che arrivarono in Sicilia dopo i Greci
A circa 5km vi è una località chiamata
SOFIANA
Antico toponimo
Nome dato ad un luogo secoli prima e poi mantenuto anche se alterato
nelle vicinanze vi furono altri scavi che hanno fatto emergere alcuni mattoni con impresso il bollo "Filosof"
+
FILOSOF
=
FILOSOFIANA
Antico e ricchissimo fondo di cui narra l'
ITINERARIUM ANTONINI
Antica "guida turistica" che narra di una strada che attraversa la Sicilia, dicendo che lì c'era un grandissimo latifondo con una meravigliosa residenza e una stazione di posta detta, appunto, Filosofiana
Nome derivato probabilmente da interessi filosofici del proprietario (nobile con attività nel mondo circense e degli spettacoli gladiatori)
Ne si trovano a decine concentrati in
un'unica valle ad Agrigento
LA VALLE DEI TEMPLI
Una valle costellata da decine di templi, alcuni dei quali miracolosamente in piedi, altri ricostruiti con materiale originale.
Non sono tuttavia frutto di una scoperta, sono stati lì da sempre.
Proprio questo, unito alla stranezza del fatto che tutte queste opere pubbliche siano concentrate in un unico luogo, ha rappresentato per gli studiosi un interrogativo.
I templi più importanti (come Tempio della Concordia) o quelli più imponenti (come quello di Zeus Olimpio, decorato da gigantesche figure di Telamoni di oltre 7 metri) sono stati tutti costruiti a distanza di pochi anni l'uno dall'altro (attorno alla metà del V a.C.)
COME FU POSSIBILE?
CHI E CON QUALI RICCHEZZE?
Le fonti consultate dagli studiosi sono i libri degli storici greci
Erodoto
Diodoro Siculo
Parlano di un tiranno agrigentino, Terone, che pochi anni prima vinse una guerra contro i Fenici, e ciò fruttò un ricco bottino e numerosi schiavi (alcuni cittadini arrivarono a possederne più di 500)
Ne si possono trovare 3 in una
spianata a Selinunte
Ognuno di essi è contrassegnato da una lettera dell'alfabeto
E
F
G
Del VI a.C., uno dei più maestosi della grecità
Le rovine di questo tempio, in particolare ha fatto emergere un mistero per gli studiosi
Vi sono, tra le colonne rovesciate, alcune lisce e altre scanalate. Ciò fece nascere un dubbio perchè:
Nonostante i Greci usassero entrambi gli stili, mai li hanno usati contemporaneamente in un unico tempio
La norma dell'arte greca classica consisteva nella coerenza stilistica
Gli archeologi giustificarono ciò ensando alle tecniche costruttive in uso in quei tempi
Le colonne venivano montate a blocchi (rocchi) uno sopra l'altro, infine vi era il capitello in alto. Alla fine venivano scanalati
Perciò il Tempio G può essere un lavoro non terminato
PERCHE'?
Gli studiosi trovarono la ragione dietro ciò nei Trattati diplomatici tra Greci e fenici
Nel 409 a.C. Seliunte, nonostante fosse ancora greca, passò nella sfera d'influenza dei Fenici, che per conquistarla la assalirono con una potente forza, distruggendo numerosi monumenti, tra cui probabilmente, anche il Tempio G che doveva ancora essere rifinito
113m sul lato lungo
54m sul lato corto
30m in altezza
Colonne di 17m
Abaco di 16 metri quadri
Data l'importanza e ricchezza della città, si volle ricercare un'architettura particolare. Il tempio, infatti, è unico nel suo genere
Lo si capisce entrando nella navata centrale:
Lo spazio interno (cuore del tempio) è insolitamente scoperto
La navata centrale era probabilmente disposta su due piani
Grazie ad un'iscrizione trovata nel tempio, si ipotizza che, così come in altre città siciliote, anche questo tempio veniva utilizzato per custodire il tesoro della città
Il piano superiore, cui si poteva accedere tramite due scale laterali, non era aerto ai fedeli
Funzione estetica e pratica
Serviva per la manutenzione ordinaria, in particolare delle capriate in legno che sostenevano il tetto