Schopenhauer
(1788-1860)
Il mondo come volontà
CORPO considerato in due modi:
1. oggetto tra gli oggetti (fenomeno)
2. io voglio, posso, mi muovo, dunque esisto
IO SONO IL MIO CORPO, SONO VOLONTA'
VOLONTA' DI VIVERE: è questa la COSA IN SE'
(il mondo esteriormente appare come fenomeno;
nella sua essenza è volontà)
- per trovare il vero significato del mondo bisogna essere di più di un semplice soggetto conoscente (testa d'angelo alata)
- la via d'accesso non è data dalla conoscenza causale, ma dal sentire se stesso come corpo
- attraverso l'esperienza corporea, l'individuo sa di essere volontà (desiderio, propensione all'azione)
- questo fondamento riguarda tutti gli esseri viventi
nella sua globalità,
IL MONDO E' UN FENOMENO DELLA VOLONTA'
ciò che permette alla volontà (unica) di oggettivarsi nel mondo (molteplice) sono le IDEE (in senso platonico, come modelli)
non è un processo armonico, ma una spinta cieca, senza senso, libera e spontanea, irrazionale: è VOLONTA' DI VIVERE (per sopravvivere, deve sopprimere qualunque altra cosa. Es. tempo)
PESSIMISMO COSMICO
"ogni vivere è per essenza un soffrire"
LA VITA E' COME UN PENDOLO CHE OSCILLA TRA IL DOLORE E LA NOIA
COME LIBERARSI?
normalmente l'intelletto è al servizio della volontà
(offre motivi per attuare ciò che essa già vuole inconsciamente), ad eccezione di:
ARTE
(Santa Cecilia, Raffaello)
sospensione dell'adesione al movimento della volontà e quindi dell'angoscia legata ad esso - ma la sospensione è solo momentanea. L'atteggiamento contemplativo indotto dalla visione di un dipinto o dall'ascolto di un brano musicale dura quanto può durare un gioco. È necessario passare dall'ambito del gioco a quello della serietà.
MORALE
ci rende consapevoli della libertà
(ma libertà negativa)
ASCESI
rinuncia alla volontà di vivere, negazione della volontà
è fondata su una morale della compassione
(rinuncia ad ogni tipo di azione
per non infliggere un dolore all'altro)
NOLUNTAS (volontà liberata)
STATO DI BEATITUDINE
NIRVANA
La concezione del piacere come cessazione del dolore era stata già sostenuta da Pietro Verri e da Giacomo Leopardi.
Schopenhauer cita esplicitamente il poeta Leopardi manifestando grande apprezzamento per “l’italiano che ha saputo rappresentare in maniera profonda il dolore”.
Francesco De Sanctis: articolo “Schopenhauer e Leopardi”
Fra tutti gli uomini, poi, il genio sperimenta la più acuta sofferenza: “chi aumenta il sapere moltiplica la sofferenza” (Ecclesiaste I, 18).
Analogia con il pensiero leopardiano: “Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. Non il genere umano solamente ma tutti gli animali. Non gli animali soltanto ma tutti gli esseri al loro modo. Non gl’individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi”. (Pensieri, LXVIII)
L’egoismo e la violenza sono i princìpi fondanti del vivere, di questo c’è testimonianza in tutto il creato.
Esempio evidente di questo egoismo: l’AMORE è semplicemente la volontà che vuole riprodursi e dimostra che l’uomo è solo uno strumento della volontà di vivere.
Anche la STORIA è una sequela di irrazionalità e follie; lo Stato è il rimedio agli istinti aggressivi dell’uomo e la sua funzione è puramente repressiva e punitiva.
Ateismo radicale: DIO è solo una proiezione umana creata dall’immaginazione su sollecitazione dei bisogni e della necessità a scopo compensativo e lenitivo.
Di Hegel critica:
- ottimismo
- finalismo
- razionalità del reale
Il mondo come rappresentazione
Meriti di Kant:
- il principio di ragione ha significato
solo in rapporto al fenomeno
- distinzione tra fenomeno e cosa in sè
Errore di Kant:
- dire che la cosa in sè è inconoscibile
ciò che percepiamo con i sensi è solo un'immagine ingannevole (VELO DI MAYA)
fenomeno = parvenza, sogno, illusione
il principio di ragione sufficiente ha significato solo in rapporto al fenomeno (carattere finito dell'esperienza).
Il sapere scientifico spiega il mondo in modo deterministico:
non c'è conoscenza della cosa in sè.
conoscenza del mondo:
applicare al dato sensibile le forme di spazio, tempo e causalità (principio di ragione), ottenendo il fenomeno.
IL MONDO E' UNA MIA RAPPRESENTAZIONE
il fenomeno, però, esiste solo in rapporto al soggetto