Categorie: Tutti - petrolio - ambiente - energia - inquinamento

da Paolo Zacconi mancano 9 anni

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Energia ed Ambiente

Il petrolio è una miscela di idrocarburi estratta da giacimenti nella crosta terrestre, situati a diverse profondità. Questo combustibile fossile si forma dalla decomposizione di organismi marini e piante, un processo iniziato milioni di anni fa e che continua tuttora.

Energia ed Ambiente

Energia ed Ambiente

RIFIUTI

COSA SONO I RIFIUTI ?

I rifiuti sono tutto quanto risulta di scarto o avanzo alle più svariate attività umane.

L'Unione Europea, con la Direttiva n.2008/98/Ce del 19 novembre 2008 (Gazzetta Ufficiale Europea L312 del 22 novembre 2008) li definisce "qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o l'obbligo di disfarsi".[1] Non sono considerati rifiuti i "sottoprodotti", ossia i residui ottenuti da un ciclo produttivo che soddisfano i requisiti elencati nell'art. 184-bis del D.lgs. 152/2006:

la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;

è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;

la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;

l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana.

È previsto che, dopo una determinata lavorazione, un rifiuto possa cessare di essere tale se vengono rispettate le condizioni elencate nell'art. 184-ter del D.lgs. 152/2006:

la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici;

esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;

la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;

l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana.

Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Rifiuti

TRAFFICO ILLEGALE RIFIUTI

toxic Somalia

Qui il documentario di Paul Moreira sul traffico di rifiuti tossici in Somalia, scoperto dalla giornalista Ilaria Alpi, che per questo è stata uccisa nel 1993. Da allora molte cose sono state scoperte...

RIDUZIONE DEI RIFIUTI
INQUINAMENTO DEI RIFIUTI
RACCOLTA DIFFERENZIATA

Per raccolta differenziata dei rifiuti s'intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani che prevede, per ogni tipologia di rifiuto, una prima selezione in base al tipo da parte dei cittadini diversificandola dunque dalla raccolta totalmente indifferenziata, prevalente sino a pochi anni fa.

Il fine ultimo è dunque la separazione dei rifiuti in modo tale da reindirizzare ciascuna tipologia di rifiuto differenziato verso il rispettivo più adatto trattamento di smaltimento o recupero che va dallo stoccaggio in discarica o all'incenerimento/termovalorizzazione per il residuo indifferenziato, al compostaggio per l'organico e al riciclo per il differenziato propriamente detto (carta, vetro, plastica, metallo ecc...).

Per quanto detto dunque la raccolta differenziata è propedeutica alla corretta e più avanzata gestione dei rifiuti costituendone di fatto la prima fase dell'intero processo, ma perde di senso in mancanza degli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti differenziati.

Fonte :http://it.wikipedia.org/wiki/Raccolta_differenziata

INQUINAMENTO

INQUINAMNETO DELLA TERRA
INQUINAMENTO DELL'ACQUA
fala

COMBUSTIBILI FOSSILI

Nucleare

EL JARIDI

FONTE: WWW.WIKIPEDIA.IT

ENTEA

L'abbandono delle attività di ricerca sul nucleare porta nel 1991 ad una nuova legge di riforma (L. 282 del 25 agosto 1991) dell'Ente. L’acronimo viene mantenuto ma il suo significato diventa "Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente". Vengono creati tre grandi dipartimenti per la ricerca nel campo delle nuove tecnologie (Dipartimento Innovazione ex Area Innovazione), dell'ambiente (Dipartimento Ambiente ex Area Ambiente) e dell’energia (Dipartimento Energia ex Area Energia).

Il processo di riconversione dell’Ente accelera ulteriormente. In questo frangente alcuni ricercatori, principalmente quelli iscritti all'associazine ANPRI, sostennero che il suddetto processo pesasse sulle capacità dei singoli ricercatori e tecnologi con risultati disomogenei, talora eccellenti, ottenuti spesso contro la stessa struttura gerarchica, incapace di fornire obiettivi credibili[8]. Le attività di ricerca cominciano ad essere svolte da gruppi molto più piccoli e flessibili di quelli tipici della ricerca in campo nucleare ma l’organizzazione centralizzata, gerarchica e burocratica dell’ ENEA rimane immutata.

Nel maggio 1993 il prof. Nicola Cabibbo viene nominato presidente dell’ENEA (Governo Ciampi)

Nel 1994 l’ENEA DISP (Dipartimento di sicurezza e protezione) viene conglobato nella costituenda Agenzia Nazionale Protezione Ambientale (ANPA, Legge 61/94), oggi Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT, D.Lgs. 300/99). Parte delle risorse vengono così dirottate verso un’altra istituzione più orientata al servizio che alla ricerca, impoverendo la ricerca ambientale nell’Ente e nel Paese.

Nel 1998, nell’ambito del riordino degli Enti Pubblici di Ricerca del Governo di centro-sinistra (Prodi), viene predisposta una nuova riforma dell’ENEA. La “nuova” missione dell’Ente (D.Lgs. 36/1999) assegna all’ENEA nuove finalità, tra cui la ricerca sullo “sviluppo sostenibile”. L’ENEA, in ragione della sua peculiarità e della sua complessità struturale ed organizzativa, non viene inserito nel comparto degli EPR e mantiene la vecchia organizzazione dopo una iniziale proposta di ristrutturazione addirittura in “Ente economico” come Società per azioni. Lo stesso Governo aveva già promosso inoltre, con la legge Treu, la dislocazione dei ricercatori pubblici presso le piccole e medie imprese (Legge 24 giugno 1997, n. 196, art. 14, Occupazione nel settore della ricerca) mentre analoghi istituti per la mobilità verso altri Enti pubblici di ricerca non vengono attivati. Le successive riorganizzazioni dell’Ente e il suo quadro istituzionale anomalo contribuiscono a determinare un progressivo isolamento del personale dal resto del mondo scientifico e un forte deterioramento della sua immagine esterna e interna[8].

In ingegneria energetica con energia nucleare (detta anche energia atomica), si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici; tali trasformazioni sono dette "reazioni nucleari"[1].

L'energia nucleare,è una forma di energia che deriva da profonde modifiche della struttura stessa della materia.Insieme alle fonti rinnovabili e le fonti fossili, è una fonte di energia primaria, ovvero è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di altra forma di energia, ed è considerata una valida energia alternativa ai tradizionali combustibili fossili. Benché alcuni considerino tale fonte energetica anche come rinnovabile, recentemente la Commissione europea si è espressa affermando che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile.[2]. Benché inoltre rappresenti in gran parte una forma di energia pulita dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera, presenta almeno in parte diversi altri problemi ambientali e di pubblica sicurezza per quanto riguarda i fenomeni connessi alla radioattività attraverso le scorie radioattive.

Ampio è divenuto dunque nel tempo il dibattito intorno all'energia nucleare sul fronte della sicurezza, sul rischio proliferazione, sui costi e sulla indispensabilità di tale fonte energetica in relazione alle altre fonti energetiche e all'impellente problema energetico globale. A livello internazionale l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA, International Atomic Energy Agency) si occupa di promuovere l'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, di impedirne l'utilizzo per scopi militari e con funzionalità di sorveglianza e controllo sulla sicurezza degli impianti nucleari esistenti o in progettazione/realizzazione.

Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Nucleare

Produzione di energia
Carbone
Gas Naturale
kerri

gas naturale

Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

In natura si trova comunemente allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone o da solo in giacimenti di gas naturale. Viene però anche prodotto dai processi di decomposizione correnti, nelle paludi (in questo caso viene chiamato anche gas di palude), nelle discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali. Viene infine liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.Il gas naturale è un gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico.

Petrolio
jaskaran

il petrolio

petrolio

Il petrolio è una miscela naturale di idrocarburi (soprattutto carbonio e idrogeno) estratta dai giacimenti che si trovano nella crosta terrestre, a una profondità generalmente compresa tra poche decine e diverse migliaia di metri.

Come si forma il petrolio

Si forma sotto la superficie terrestre per decomposizione di organismi marini e di piante che crescono sui fondali oceanici.

La formazione del petrolio è un fenomeno iniziato molti milioni di anni fa, quando esisteva un'abbondante fauna marina, e che continua ancora oggi. I sedimenti depositati sul fondo degli oceani, accrescendo il loro spessore e dunque il loro peso, sprofondano nel fondale marino; a mano a mano che altri sedimenti si accumulano, la pressione su quelli sottostanti aumenta considerevolmente e la temperatura si alza di diverse centinaia di gradi. Il fango e la sabbia si induriscono trasformandosi in argillite e arenaria, il carbonio precipita, le conchiglie si induriscono trasformandosi in calcare, mentre i resti degli organismi morti si trasformano in sostanze più semplici composte da carbonio e idrogeno, gli idrocarburi appunto, per dare origine al petrolio greggio e al gas naturale. Il petrolio ha densità minore dell'acqua salmastra che riempie gli interstizi dell'argillite, della sabbia e delle rocce di carbonati che costituiscono la crosta terrestre: tende dunque a risalire verso la superficie, passando dai microscopici pori dei più grossi sedimenti sovrastanti. E' così che sbocca spontaneamente dalla superficie terrestre.

Viene portato alla superficie dalla pressione dei gas sotterranei o mediante pompe; viene poi raccolto in serbatoi e trasportato per mezzo di oleodotti o petroliere nei luoghi di lavorazione.

Una volta estratto, il petrolio viene trattato con sostanze chimiche e calore, per eliminare l'acqua e le particelle solide in esso contenute, e per separare il gas naturale residuo. Viene poi immagazzinato in serbatoi di smistamento, da dove viene trasportato alle raffinerie mediante tubazioni continue (oleodotti), o con navi opportunamente attrezzate (navi cisterna, o petroliere), o con speciali autoveicoli (autocisterne) e carri ferroviari (carri cisterna).

Dalla sua raffinazione si ottengono prodotti molto importanti come benzina, cherosene, oli per motori diesel, oli per riscaldamento, lubrificanti, oltre ad una serie di prodotti destinati alle industrie petrolchimiche.

Il nome petrolio deriva dalla parola latina petroleum, cioè "olio di roccia".

Per la sua importanza nell’economia mondiale, il petrolio viene detto anche "oro nero".

Importanza del petrolio

La civiltà industriale dipende in larga misura dai derivati del petrolio. Solo negli anni Settanta (con la crisi derivante dai conflitti in Medio Oriente) la riduzione delle forniture petrolifere (e il conseguente rialzo dei prezzi) costringe i paesi industrializzati a cercare prodotti alternativi al petrolio, sia nel settore della produzione di energia, sia in quello industriale.

L'aspetto scientifico

Si distinguono tre classi principali di petroli, a seconda del tipo di idrocarburo prevalente: i petroli a base paraffinica, costituiti prevalentemente da paraffine (idrocarburi a catena aperta saturi, detti anche alcani); quelli a base naftenica, costituiti prevalentemente da nafteni (idrocarburi a catena chiusa saturi, detti anche cicloalcani); e quelli a base mista, nei quali le percentuali dei due tipi precedenti di idrocarburi sono pressoché uguali. Molto più rari e pregiati sono i petroli della "quarta classe", detti a base aromatica perché costituiti prevalentemente da idrocarburi aromatici (formati da uno o più anelli benzenici, detti anche areni).

Previsioni

Lo sfruttamento di nuovi giacimenti e l'incremento della percentuale di petrolio estratto dalle riserve già note, che verrà reso possibile dal miglioramento delle tecnologie, fanno ritenere che il petrolio estratto sarà sufficiente a soddisfare i fabbisogni energetici dell'umanità fino ai primi decenni del XXI secolo. Gli esperti sono però scettici riguardo al fatto che l'entità dei nuovi giacimenti, o l'invenzione di tecnologie particolarmente innovative per il loro sfruttamento, possano consentire di superare di molto questa data. Il problema della crisi energetica che è imminente e presumibilmente distribuita in un periodo di 10–20 anni, avrà come conseguenza anche una crisi della produttività agricola. Il petrolio serve sia per i mezzi di trasporto degli alimenti, sia per arare e dissodare, sia per pompare l’acqua ed irrigare. La società industriale dipende per l'80% dal petrolio, ne è un esempio la produzione di mais che è legata per circa l’88% al greggio.

E' di questi giorni la notizia dell'aumento del prezzo del greggio.

Su tutti i quotidiani, economici e non, è comparsa la notizia della vertiginosa crescita dei prezzi dell'oro nero, che soltanto dal Gennaio scorso, sono aumentati del 33%.

A che cosa è dovuto questo fenomeno? La Microeconomia ci può aiutare a dare una risposta a questo quesito.

Questo grafico riassume le oscillazioni del prezzo del petrolio nel corso degli ultimi dieci anni. Il greggio è stato scambiato ad un massimo di 40 $ a barile nell'autunno del '90, quando è iniziata la Guerra del Golfo, ad un minimo di 10 $ a barile ad inizio '99. In queste ultime settimane il prezzo del petrolio è attorno ai 40 $ a barile e sta di nuovo raggiungendo i suoi massimi.

La spezzata presenta molti picchi, che sono stati associati ai particolari eventi che li hanno causati.

In particolare si può notare che ogni volta che la è stata aumentata la produzione il prezzo del greggio è sceso.

Mentre i punti di prezzo massimo della spezzata si hanno in corrispondenza delle tensioni politiche tra paesi produttori e paesi consumatori, che hanno generato un taglio della produzione di greggio.

LEGAME TRA QUANTITA' E PREZZO

Ma perché la quantità offerta ha un effetto così evidente sul prezzo a cui viene venduta?

In ogni mercato di beni o servizi la quantità ed il prezzo di scambio sono il risultato di un equilibrio raggiunto tra la domanda e l'offerta di quel bene e questo equilibrio sarà dato dall'intersezione tra la curva di domanda e la curva di offerta.

LA CURVA DI DOMANDA

La curva di domanda di mercato di un bene indica qual è la quantità domandata (q), che i consumatori sono disposti ad acquistare, in corrispondenza dei diversi livelli di prezzo (p); si ottiene sommando le quantità che tutti i consumatori di quel mercato vorrebbero acquistare dato un un determinato prezzo.

E' ragionevole pensare che i consumatori siano disposti a diminuire la quantità del bene, se il suo prezzo cresce. Esiste quindi una relazione inversa tra prezzo e quantità per i consumatori: se p aumenta, allora q diminuisce.

La curva di domanda è perciò decrescente.

LA CURVA DI OFFERTA

La curva di offerta di mercato indica la come varia la quantità offerta dai produttori, al variare del prezzo a cui sarà venduta ogni unità di output; analogamente alla curva di domanda, si ottiene sommando orizzontalmente, per ogni livello di prezzo, la quantità che le singole imprese sono disposte a produrre.

Al contrario dei consumatori, le imprese saranno disposte ad offrire una quantità maggiore, all'aumentare del prezzo. Per cui c'è una relazione di proporzionalità diretta tra quantità e prezzo: se il p aumenta, anche q aumenta.

La curva di offerta è quindi crescente.

SE L'OFFERTA DIMINUISCE

Nel caso in cui le imprese decidano di diminuire la quantità offerta, la curva di offerta traslerà verso sinistra, parallelamente a se stessa, infatti le imprese saranno disposte ad offrire allo stesso prezzo una quantità inferiore.

Cosa succederà allora alla quantità di equilibrio? Una diminuzione della quantità offerta (che scende ad O') provoca in equilibrio: un aumento del prezzo (p'>p*) e una diminuzione della quantità scambiata (q'<q*).

La risposta si può avere tramite l'analisi del surplus, ovvero del beneficio che produttori e consumatori ricavano dalle due situazioni; quest'analisi normativa viene rimandata ad altra sede, ora cercheremo di dare una risposta intuitiva: sicuramente i consumatori ci perderanno (acquistano una quantità inferiore ad un prezzo più alto), mentre i produttori? I produttori guadagneranno per la vendita di q' unità ad un prezzo maggiore rispetto al caso precedente, mentre perderanno parte dei profitti, perché la nuova quantità ottima q' è inferiore a quella precedente q*, nel complesso i produttori guadagneranno.

Dall'analisi del surplus si ricava che nel complesso la collettività starà peggio, in seguito ad una diminuzione dell'offerta (perché la perdita di benessere dei consumatori è superiore all'aumento di benessere dei produttori).

Ai produttori converrebbe quindi accordarsi per mantenere al di sotto della quantità ottima la quantità offerta, in modo da far salire il prezzo ed aumentare i propri profitti, impossessandosi di parte del surplus dei consumatori; un accordo di questo tipo prende il nome di cartello. L'OPEC ne è un esempio.

SVILUPPO EOLICO

L'energia eolica è la conversione dell'energia del vento in una forma utilizzabile di energia, generalmente grazie all'utilizzo di aerogeneratori che producono energia elettrica, tramite mulini a vento che producono energia meccanica, pompe a vento che pompano l'acqua oppure ancora vele che spingono in moto le navi. Grandi parchi eolici sono costituiti da centinaia di singoli aerogeneratori collegati alla rete di trasmissione di energia elettrica. L'eolico off-shore è più stabile, fornisce più energia e possiede un minor impatto visivo, tuttavia i costi di realizzazione e manutenzione sono notevolmente più alti. Piccoli impianti eolici on-shore forniscono elettricità a luoghi isolati. Le società elettriche acquistano sempre di più elettricità in eccesso prodotta da piccoli aerogeneratori domestici.[1] L'energia eolica è un'energia alternativa ai combustibili fossili, abbondante, rinnovabile e a sostegno dell'economia verde, ampiamente distribuita, pulita, non produce emissioni di gas serra durante il funzionamento e richiede una superficie di terra non eccessivamente elevata.[2] Gli effetti sull'ambiente sono in genere meno problematici rispetto a quelli provenienti da altre fonti di energia. A partire dal 2011, la Danimarca genera più di un quarto della sua energia elettrica dal vento e 83 paesi di tutto il mondo utilizzano l'energia eolica commercialmente.[3] Nel 2010 la produzione di energia eolica è stata di oltre il 2,5% di tutto il consumo elettrico mondiale, con una crescita stimata del 25% annuo. Il costo monetario per unità di energia prodotta è simile al costo rapportabile ai nuovi impianti a gas naturale e a carbone.[4] L'energia eolica è una fonte stabile di anno in anno, ma ha una variazione significativa su scale di tempo più brevi. L'intermittenza del vento crea raramente problemi quando essa viene utilizzata per fornire fino al 20% della domanda totale di energia elettrica,[5] ma se la richiesta è superiore vi è necessità di particolari accorgimenti alla rete di distribuzione e una capacità di produzione convenzionale. [6] Alcune metodi per la gestione della potenza prodotta, come quella di possedere sistemi di stoccaggio (come stazioni di pompaggio), turbine geograficamente distribuite, fonti alternative, accordi di esportazione e importazione di energia per aree limitrofe o la riduzione della domanda quando la produzione eolica è bassa, possono ridurre notevolmente questi problemi.[7] Inoltre, le previsioni del tempo consentono alla rete elettrica di essere preparata tempestivamente a seconda delle variazione previste nella produzione.
Stiliano Hila

CLIMA ED ENERGIA

energia rinovabile

Ostap Mylyanyk

Dal punto di vista fisico l'energia è un qualcosa che non si crea ne si distrugge ma si trasforma, è la capacità di un sistema di compiere lavoro. L'unità di misura dell'energia è il joule (simbolo: J), chiamata così in onore di James Prescott Joule e dei suoi esperimenti sull'equivalente meccanico del calore.

Un joule equivale a 1 newton * metro.

La parola energia deriva dal tardo latino energīa, a sua volta dal greco "energheia", usata da Aristotele nel senso di azione efficace, composta da en, particella intensiva, ed ergon, capacità di agire.

L'energia esiste in varie forme, ognuna delle quali possiede una propria equazione dell'energia. Alcune delle più comuni forme di energia sono le seguenti:

energia meccanica

energia cinetica

energia potenziale

energia termica

energia elettrica

energia chimica

energia nucleare







L'origine principale di energia che viene trasformata è quella del sole che trasforma l'energia proveniente dall'idrogeno, di cui è composto, in energia radiante e luminosa. L'energia solare accumulata dalle piante e dagli animali nelle trasformazioni di fissazione del carbonio, si è depositata nelle ere geologiche in giacimenti fossili di carbone, gas naturale e petrolio.


L'uso indiscriminato dell'energia fossile, accumulata in migliaia di anni mediante processi lentissimi e non replicabili, sta portando ad un rapido ed inarrestabile depauperamento delle risorse con la conseguenza che verso l'anno 2020 i giacimenti di petrolio potrebbero prosciugarsi completamente. Inoltre l'uso dei combustibili fossili produce anidride carbonica che immessa nell'ambiente aumenta l'effetto serra con aumento costante della temperatura e conseguenze disastrose nel lungo periodo.


Nel duplice tentativo di migliorare le condizioni ambientali del pianeta e di far fronte alla ormai imminente scarsezza dei combustibili fossili, si stanno sperimentando con discreto successo fonti alternative di energia, pulite ed inesauribili. Tali fonti rinnovabili si basano sull'energia solare, sull'energia termica contenuta all'interno della terra e sull'energia gravitazionale accumulata dai movimenti del pianeta. Dal sole è possibile derivare accumuli d'acqua per produrre energia idroelettrica, il vento per l'energia eolica, l'irraggiamento per l'energia fotovoltaica, solare termica e termodinamica e per il tramite della fotosintesi clorofilliana,energia dalle biomasse. Dal calore contenuto all'interno della terra è possibile produrre energia geotermica. Dall'energia gravitazionale (interazione terra-luna) è possibile produrre energia dalle maree.


Un'altra fonte di energia pulita, ancora in fase di studio, è quella derivante dalla fusione dell'idrogeno, ma gli sviluppi applicativi ancora appaiono lontani.


Con l'obiettivo di ridurre l'effetto serra, molti Stati hanno siglato un protocollo a Kyoto nel 1977, impegnandosi a finanziare la ricerca e lo sviluppo delle energie rinnovabili.


http://www.chose.uniroma2.it

Effetto serra

L'effetto serra è il fenomeno di riscaldamento globale e del surriscaldamento climatico (detto global warming) provocato dalla presenza di alcuni gas presenti nell'atmosfera (detti gas serra) che ostacolano la fuoriuscita del calore proveniente dalla superficie terrestre causando il riscaldamento del pianeta. L'effetto serra ha due origini:

Effetto serra naturale. L'effetto serra naturale è un sistema che consente la regolazione della temperatura media del pianeta intorno ai 15° C. Il calore proveniente dalla superficie della Terra (radiazioni infrarosse) viene parzialmente assorbito e riflesso verso verso il basso dai gas serra. Senza questi ultimi la temperatura media del pianeta scenderebbe ai -18°C.

Effetto serra antropico. L'effetto serra di origine antropica è causato dalle attività umane (industria, agricoltura, allevamento, ecc.) che rilasciano nell'atmosfera dei gas serra (es. anidride carbonica e metano). Le emissioni dei gas serra antropici contribuiscono a rendere più forte l'effetto serra naturale aumentano ulteriormente la temperatura media del pianeta.

fonte : http://www.okpedia.it/effetto-serra

effetto serra
Subtopic

Main topic

SVILUPPO SOSTENIBILE

jurgen
IMPRONTA ECOLOGICA

L'impronta ecologica è un indicatore utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle.

fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Impronta_ecologica

Zacconi

Quanta acqua per fare una pizza?

ENERGIE ALTERNATIVE RINNOVABILI

Eljaridi
Maggi
Energie rinnovabili
MARE
CALORE DELLA TERRA
ACQUA

L'energia idroelettrica è una fonte di energia alternativa e rinnovabile, che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale, posseduta da una certa massa d'acqua ad una certa quota altimetrica, in energia cinetica al superamento di un certo dislivello; tale energia cinetica viene infine trasformata in energia elettrica in una centrale idroelettrica grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina.

Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Idroelettrica

SOLE
Marco Platè

L'energia solare è l'energia associata alla radiazione solare e rappresenta la fonte primaria di energia sulla Terra che rende possibile la vita.

L'energia solare, infatti, è quella normalmente utilizzata dagli organismi autotrofi, cioè quelli che eseguono la fotosintesi, comunemente indicati come "vegetali" (da cui si originano anche i combustibili fossili); gli altri organismi viventi sfruttano invece l'energia chimica ricavata dai vegetali o da altri organismi che a loro volta si nutrono di vegetali e quindi in ultima analisi sfruttano anch'essi l'energia solare, seppur indirettamente.

Da questa energia derivano più o meno direttamente quasi tutte le altre fonti energetiche disponibili all'uomo quali i combustibili fossili, l'energia eolica, l'energia del moto ondoso, l'energia idroelettrica, l'energia da biomassa con le sole eccezioni dell'energia nucleare, dell'energia geotermica e dell'energia delle maree. Può essere utilizzata direttamente a scopi energetici per produrre calore o energia elettrica con varie tipologie di impianto.

Sulla Terra il valore di tale energia (a livello locale o globale, giornaliera, mensile o annuale) si può calcolare come il prodotto tra l'insolazione media, l'eliofania nell'intervallo di tempo considerato e la superficie incidente considerata.

Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_solare

VENTO
Marco Platè

L'energia eolica è l'energia ottenuta dal vento ovvero il prodotto della conversione dell'energia cinetica, ottenuta dalle correnti d'aria, in altre forme di energia (meccanica o elettrica). Oggi viene per lo più convertita in energia elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato l'energia del vento veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali (come ad esempio nei mulini a vento). Di fatto è stata la prima forma di energia rinnovabile, assieme a quella idraulica, scoperta dall'uomo dopo il fuoco (si pensi alle vele delle navi) e una tra quelle a sostegno della cosiddetta economia verde nella società moderna. Le applicazioni più tipiche sono i parchi eolici, sebbene possa essere sfruttata anche in installazioni stand-alone su piccola scala.

Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_eolica