Categorie: Tutti - letteratura - potere

da Nicola Orsini mancano 15 anni

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Età giulio claudia

L'età giulio-claudia segna un periodo di transizione nella storia romana, caratterizzato dalla ricerca di un successore da parte di Augusto all'interno della sua famiglia. Nonostante i suoi sforzi iniziali di designare alcuni nipoti, la morte precoce di questi lo costringe a scegliere Tiberio come successore, conferendogli poteri sia civili che militari.

Età giulio claudia

Età giulio claudia

Tendenze di stile

influssi asiani e tendenza al patetico

Dominanza dell'anomalia (abbondanza di figure retoriche, magniloquenza, enfasi, gusto per l'orrido)

manierismo

Continua ripetizioni dei modelli, mancanza di orignalità

classicismo

l'età augustea si svincola dai modelli greci. I "classici" da imitare sono ora gli autori latini del I sec. a.C.

il principe è spesso un letterato

Augusto scrive res gestae

Nerone scrisse Troica e ne cantava la Troiae halosis durante l'incendio di Roma

Nerone
Tiberio
Augusto

Dati storici

idea dinastica del principato

Augusto cerca un successore nella sua famiglia. L'idea non è ben accetta a Roma.

Augusto sceglie per prima alcuni nipoti, ma muiono precocemente. Alla fine sceglie malvolentieri Tiberio, e gli conferisce la tribunicia potestas e l'imperium proconsclare maius et infinitum (potere civile e militare)

fine della "finzione augustea"

Rapporto letteratura-potere

Dopo la morte di Mecenate inizia la crisi del rapporto di mediazione tra letterati e poeti con il princeps. la letteratura NON deve contratare il potere imperiale

crisi del rapporto letterati e potere e eventi di repressione

ad esempio la relegatio di Ovidio, a causa del carmen et error

Suicidio dello storico Cremuzio Cordola (sotto Caligola) e rogo di un altro poeta per una battuta a doppio senso.

Contrasti più profondi con Nerone, imperatore orientale.

Seneca fu ministro di Nerone

Sotto Nerone forte sperimentazione letteraria nasce il Satyricon di Petronio

Seneca scrive Apokolokynthosis

morte di Mecenate e fine della sua mediazione

da Tiberio a Nerone (14-68 d.C.)

Nerone 54-68

Claudio 41-54

Zio di Caligola, è eletto a 51 anni e preferisce gli studi letterari alle armi. Gestì molto bene l'impero, organizzò burocrazia capillare afidando spesso importanti incarichi burocratici ai liberti (fu criticato).

Concesso la cittadinanza a molti provinciali diffondendo la romanizzazione.

Ebbe donne "note"

Caligola 37-41

Soffri di episodi di follia e disprezzò brutalmente il senato (Svetonio descrive ogni crudeltà e pazzia dell'imperatore)

Tiberio 14-37

Tiberio discendente dalla gens claudia, adottato da Augusto, gens Giulia, inaugura la gerns Giulio-claudia. é imperatoe a 56 anni, già valoroso generale

Giudizio recente sul suo impero: rispetto della tradizione repubblicana e buona capacità di amministrare le finanze dello stato, ma sceglie come prefetto del pretorio (="vice-imperatore") il crudele Seiano. inoltre nel 27 si ritira a Capri e a Roma spadroneggia Seiano

Tacito invece ci dice che Tiberio è ambizioso e simula il rispetto per il Senato; secondo lo storico, l'inizo della tirannide a Roma è gia con Tiberio (incipit degli Annales+-