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da francesca testi mancano 4 anni

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Filosofia e politica

Durante il V secolo a.C. ad Atene, la democrazia richiedeva una formazione politica dei cittadini per una partecipazione consapevole alle assemblee. In questo contesto, filosofi come Socrate e i Sofisti hanno avuto un ruolo centrale.

Filosofia e politica

Sofisti

Gorgia

Divorzio tra linguaggio e verità. Possiamo conoscere solo i fenomeni.
Nulla esiste, se anche esistesse non sarebbe conoscibile, se anche fosse conoscibile non sarebbe pensabile.

Protagora

Modernità di Protagora
Relativismo
Agnosticismo religioso: non possiamo né affermare né negare l'esistenza delle divinità in quanto non abbiamo strumenti razionali per farlo.
Convenzionalità delle leggi
Criterio dell'ultile: ciò che è preferibile.
Fenomenismo: conosciamo solo i fenomeni; non c'è nessun arché, i fenomeni appaioni diversi ai diversi individui.
Diversità dei punti di vista: relativismo etico, relativismo gnoseologico.
Antilogie, ovvero "ragionamenti duplici" su uno stesso tema
L'uomo è misura di tutte le cose. Manifesto del relativismo.
Umanità come collettività, con diversi valori di riferimento
UOmo come genere umano: sapere umano e non divino. Agnosticismo religioso
Uomo come individuo: soggettività delle sensazioni

La questione delle leggi

Callicle: le leggi servono ai deboli per evitare le prevaricazioni dei più forti; dunque in natura siamo diseguali, le leggi impongono un'uguaglianza artificiale.
Trasimaco: la legge è l'utile del più forte. Per natura tendiamo a prevaricare gli altri. Il più forte ha il diritto di prevaricare il più debole.
Ippia e Antifonte: gli uomini sono tutti uguali per natura, ma le leggi impongono differenziazioni all'interno del genere umano (ad esempio tra "greci" e "barbari"). Uguaglianza per natura, diversità per legge,
Antifonte: antidemocratico. Tuttavia sostiene che siamo naturalmente portati alla concordia.
Licofrone e Alcidamante: contro la distinzione tra liberi e schiavi.
Leggi come espressioni di gruppi di interessi (Sofisti tra la seconda metà del V e la prima metà del IV secolo a.C.).
Leggi convenzionali, frutto di maggioranze politiche (Protagora).

Il termine "sofista" significa "rendo sapiente", dunque fa riferimento all'insegnamento; l'accezione negativa del termine viene introdotta da Platone e Aristotele

Filosofia e politica

Democrazia e necessità di una formazione politica dei cittadini che possono partecipare all'assemblea (in partic.in riferimento all'Atene del V secolo a.C.).

Socrate: alla ricerca di "valori comuni", condivisibili.
Il regime democratico è lo sfondo naturale d'azione dei Sofisti (V sec. a.C.). Scelta "scandalosa" dei Sofisti: farsi pagare per i loro insegnamenti.

Sofisti e Socrate: svolta antropologica: centralità dell'uomo e idea che la ricerca della felicità debba essere il fine dell'azione; che l'educazione formi gli individui.

Socrate: ricerca di valori universali che vadano oltre la retorica e oltre il linguaggio. Socrate utilizza il dialogo, ossia la ricerca comune.
Sofisti: "saper fare", tecniche per costruire discorsi persuasivi utili per parlare in pubblico nel contesto dell'assemblea.