da Federica Lucia Palmeri manca 1 anno
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Le feci, formate da acqua, batteri, cellule morte e residui che il nostro corpo non è il grado di digerire, vengono espulse passando dal retto e dall'ano.
Segue la digestione ed è il passaggio delle sostanze nutritive dell'apparato digerente al sangue, che le porterà a tutte le cellule del corpo. Avviene attraverso i villi intestinali.
Ha come principali funzioni:
L’intestino crasso è lungo mediamente 1,5 metri e impiega molte ore per terminare i processi rimanenti del sistema digestivo. Tramite le parti di cui si compone, il cieco, il colon e il retto, compatta le nostre feci e le mantiene nel retto fino a quando non possono essere espulse.
Può essere ascendente, traverso e discendente.
Consiste nella demolizione del cibo, trasformato in sostanze più semplici che possono venire assimilate dalle cellule.
E' la parte di intestino più lunga, raggiunge una lunghezza di circa 7 metri, che viene suddivisa in tre distinte porzioni: il duodeno, il digiuno e l'ileo.
E' una ghiandola che si occupa sia della secrezione endocrina (quel processo di secrezione nel corso del quale il secreto viene immesso direttamente nel circolo sanguigno) sia alla secrezione esocrina (processo di secrezione in cui il prodotto viene immesso in una cavità naturale dell'organismo o rilasciato all'esterno)
Il bolo raggiunge lo stomaco grazie alla spinta della muscolatura esofagea. Esso è un'espansione muscolare del tubo digerente. Dopo il pasto ha bisogno di 2-6 ore per svuotarsi. ciò che ne esce è una poltiglia semidigerita detta chimo.
Quando mettiamo del cibo in bocca, lo mastichiamo, lo deglutiamo e dopo poco giunge allo stomaco. Questo è il processo dell'ingestione che coinvolge diversi organi e diverse funzioni.
Si viene a formare il bolo (cibo masticato) che deve essere inghiottito: ciò avviene nella faringe che ha la forma di imbuto ed è una sorta di breve condotto.
A questo punto il cibo viene definitivamente inghiottito.
La faringe sbocca in due tubi paralleli: la trachea e l'esofago.
Il cibo viene direzionato verso l'esofago grazie a una valvola (epiglottide) che si abbassa e chiude l'accesso alla trachea.
E' fondamentale che il cibo non imbocchi la trachea. Se per errore raggiunge la trachea il soggetta tenta di espellere il cibo con tossi convulse (rischio soffocamento).
Mescola il cibo.
Sono 32 in tutto e frantumano il cibo.
Da cui vi sboccano le ghiandole salivari (l'uomo produce circa mezzo litro di saliva al giorno).