La malattia che colpisce il melo si manifesta con una serie di sintomi evidenti sia sui frutti che sulla chioma della pianta. I frutti affetti sono piccoli, pallidi e insipidi, mentre la chioma diventa globosa e cadente, con una riduzione della vigoria generale, soprattutto nelle piante giovani.
I frutti sono piccoli, pallidi e privi di colore, con peduncolo allungato e sottile. Essi sono inoltre insipidi, poco zuccherini e privi di profumo.
sintomi fiori
I fiori sono irregolari con un numero abnorme di petali, che possono presentare parziali virescenze; il peduncolo fiorale è allungato e talvolta sviluppa appendici fogliari; il corimbo può presentare ramificazioni e fenomeni di proliferazione; spesso si notano fioriture prolungate.
sintomi foglie
Foglie piccole, allungate, con dentature irregolari e piccioli corti, spesso con clorosi e, talvolta, disposte a rosetta all'apice dei germogli. Le stipole sono ingigantite, talvolta in numero di quattro o sei per foglia. In autunno le foglie manifestano arrossamenti e presentano una tipica bronzatura.
sintomi evidenti sulla chioma
La chioma si presenta globosa e cadente e, specie nelle piante giovani, si ha la riduzione della vigoria generale della pianta. Sono frequenti ricacci basali del tronco e succhioni dai rami principali.
trasmissione
La trasmissione dell'agente di AP è stata accertata in natura ed ottenuta anche sperimentalmente in Trentino con Cacopsylla costalis Flor. e con Cacopsylla melanoneura Förster. I due psillidi compiono sul melo una sola generazione (primaverile) e quindi migrano su altri ospiti secondari per l'estivazione e lo svernamento.
La malattia è trasmessa anche per innesto, dalla marza al portinnesto e viceversa. L’efficienza di trasmissione per innesto può sfiorare il 100%.
controllo
le misure profilattiche suggerite sono: lotta ai vettori; evitare le cultivar più suscettibili in zone con epidemie in corso; preferire i portinnesti deboli; usare all'impianto materiale sano; evitare eccessive concimazioni ed irrigazioni e forti tagli di potatura; scoraggiare la monocoltura.
Sottoargomento
cos'è
E' un fitoplasma del gruppo genetico "Apple proliferation" , al quale appartengono anche gli agenti della moria del pero e dei giallumi europei delle drupacee. Queste tre malattie sono quindi causate da fitoplasmi geneticamente correlati e affini, ma non uguali. La distribuzione dei microrganismi nella pianta infetta è irregolare; una maggiore concentrazione si ha nei piccioli, nelle stipole, nei giovani germogli, nella corteccia e nei frutti.