Architettura romana

Opere pubbliche romane

Acquedotti romani

Gli acquedotti conducevano l'acqua da lontane sorgenti fino a Roma, nel Lazio ne furono costruiti 11

Strade romane

Le strade romane erano larghe 3 metri e profonde 1,50m. Erano divise in tre strati: quello inferiore costruito da ciottoli, quello intermedio formato da un miscuglio di ghiaia e sabbia e la pavimentazioni in ciottoli o lastre di pietra

Ponti

I ponti in miniatura erano composti da pile, arcate, spalle e careggiata.

Terme

Le terme di Traiano indicarono per la prima volta la tipologia in seguito usata usata per le altre terme romane. Vi erano piscine e ambienti coperti da volte o cupole e rivestiti di mosaici

Fognature

Le fognature permettevano all'acqua di scolo di riversarsi nel tevere e presentavano una notevole applicazioni di archi e volte.

Mura cittadinee

Le mura cittadine originali di Roma, dette Serviane, erano composte da blocchi di tufo posizionati in maniera isodoma.

Tipologie abitative

Le insulae

erano edificate uno addossata all'altra per risparmiare materiale infatti erano costruite con materiale scadente.

Al piano terra c'erano spesso dei locali adibiti a botteghe

Erano divise in tanti piccoli appartmanenti che per lo più venivano dati in affitto Gli appartamenti al primo piano avevano affitti più cari rispetto a quelli dei piani superiori :qui infatti in caso di crolli o incendi gli inquilini difficilmente avevano il tempo si salvarsi

Gli appartamenti delle insulae erano di vario tipo, ma quasi tutti erano bui e privi di servizi: la latrina e la fontana da cui prendere l'acqua erano in comune a tutti i condomini, il mobilio era spoglio e privo di ornamenti e avevano qualche sedia degli sgabelli e dei tavoli, le finestre non avevano vetri.

Le domus

La domus aveva una struttura diversa e complessa rispetto alle insulae. La casa doveva avere ambienti di rappresentanza destinati a ricevere i clientes di ceto inferiore e i propri cari, con cui trattare e parlare di politica e affari

Gli interni della mura erano coloratissimi e i colori sgargianti . Un lungo perimetrale isolava la domus dal mondo esterno: non aveva balconi ma solo poche e piccole finestre.

Alla domus si accedeva attraverso il vestibulum, un lungo corridoio. Il vestibulum immetteva nell'atrio (atrium), uno spazio con al centro una vasca (impluvium) per la raccolta dell'acqua piovana, che vi arrivava da un'apertura nel soffitto (compluvium).

Nell'atrio si trovava anche un templetto (Lariarium) con le immagini degli antenati che vegliavano sulla famiglia. Dall'atrium si passava nel tablinum, uno spazio di rappresentanza in cui il proprietario riceveva i clientes, mentre in un'altra grande stanza, il triclinium, venivano ricevuti gli ospiti di riguardo durante i banchetti.

Le camere da letto (cubicola o dormitoria) erano piccole e buie. In zone più appartate si trovava la cucinba (culina), le dispense e le latrine (balneum o lavatrina)

A destra e a sinistra dell'impluvium si aprivano le alae. Da una delle alae si poteva accedere a un lungo spazio scoperto l'hortus( il giardino). Dal II secolo a.C. si diffonde l'uso del peristilio (peristiluim), un grande giardino porticaro abbellito da fontane e da statue.