COME SI COSTRUISCE UN CASO CLINICO

FANTASMA = logica di una vita

COSTRUIRE LA LOGICA DI UNA VITA significa NON inseguire le variazioni biografiche di un'esistenza MA cercare di individuare che cosa, in queste variazioni, rimane costante. Quello che interessa nella costruzione di un caso clinico NON sono i dettagli delle storie MA è la logica che in quei dettagli si ripete

l'ANALISTA non insegue la VARIAZIONE ma isola la RIPETIZIONE nella variazione

la costruzione del caso clinico implica il passaggio dal PATHEMA al MATHEMA

STATICA E DINAMICA= nella costruzione del caso clinico si può distinguere una statica e una dinamica

STATICA= riguarda ciò che Lacan chiama STRUTTURA DEL SOGGETTO e riguarda 2 operazioni fondamentali del lavoro analitico: l'ANAMNESI (intesa come storia clinica del caso) e la DIAGNOSI DIFFERENZIALE (che deve poter individuare la struttura del soggetto)

DINAMICA= riguarda il TRANSFERT e in esso possiamo includere anche la dimensione dell'INTERPRETAZIONE e l'ATTO ANALITICO

Ogni costruzione deve preservare il giusto equilibrio tra la statica e la dinamica, tra la struttura e in transfert. Vi sono infatti 2 rischi opposti, entrambi da evitare nella costruzione del caso clinico: 1) produrre il caso clinico come una sorta di struttura statica senza dinamica, una sorta di essenza ontologica che abolisce la dimensione dinamica dell'incontro col paziente, che riduce il soggetto ad una specie universale, perdendo di vista la dimensione del transfert, la dinamica del caso; 2)dimenticare lo spessore clinico della struttura del soggetto, prevale in questo caso la dinamica sulla statica. Il lavoro dell'anamnesi, della storia clinica del caso viene trascurato a tutto vantaggio di un impressionismo contro-transferale. Tutto viene ridotto all'hic et nunc della relazione.

BUON ESERCIZIO DI COSTRUZIONE= individuare la natura fondamentale del transfert distinguendo tra transfert nevrotico e transfert psicotico. In questo modo è possibile leggere la struttura del soggetto attraverso il transfert. La DOMANDA FONDAMENTALE che dobbiamo sempre porci quando costruiamo un caso clinico è? IL TRANSFERT DI QUESTO SOGGETTO RISPONDE O MENO ALLA LOGICA DELL'AMORE?

SI'= TRANSFERT NEVROTICO Nel transfert nevrotico dovremo sempre reperire il soggetto nella posizione del soggetto che manca di qualcosa, nella posizione di soggetto mancante, soggetto divido, soggetto che cerca nel campo dell'Altro L'oggetto di cui manca [oggetto piccolo (a)]. Nel transfert nevrotico il soggetto può situare nell'Altro il sapere di cui manca.

NO= TRANSFERT PSICOTICO è l'Altro ad esercitare un transfert selvaggio sul soggetto che diventa un oggetto-bersaglio del suo godimento. Nella psicosi il soggetto non è amante, non è alla ricerca di ciò che manca nell'Altro, è l'Altro che lo vuole, che lo vuole godere. Nel transfert psicotico il soggetto può chiedere all'Altro di confermare il sapere che egli già possiede nella forma della certezza delirante.

4 VERTICI dai quali è possibile ordinare i principi per una costruzione lacaniana del caso clinico: A, d, (a), I

A= SIGNIFICANTE La costruzione del caso non può prescindere dai rapporti che un soggetto ha con il significante. Il soggetto riesce a dire parole sue o riproduce il discorso dell'Altro mimeticamente? C'è possibilità di parola o il soggetto è schiacciato sul significante, identificato ai significanti dell'Altro, parla il linguaggio dell'Altro, come accade nella psicosi? E' importante verificare se ci sono fenomeni di linguaggio , se appaiono NEOLOGISMI (sono parole che non esistono nel vocabolario, ed è una parola gravida di reale per il soggetto), se appaiono NEO-SEMANTEMI ( parole che nel vocabolario hanno un certo significato mentre per il soggetto ne hanno uno totalmente diverso). La presenza di NEOLOGISMI indicherebbe una sconnessione del soggetto dal simbolico, uno scioglimento del capitonaggio che lega il significante al significato, mentre la presenza di NEO-SEMANTEMI segnalerebbe una sconnessione del soggetto nel campo dell'Altro. Occorre prendere in considerazione il modo in cui un soggetto parla, del modo in cui entra in rapporto con il codice del grande Altro del linguaggio. Il rapporto del soggetto con il grande Altro, afferma Lacan è un rapporto COSTITUENTE. Significa che il soggetto ha il suo baricentro nell'Altro, che sono i significanti dell'Altro a determinare il suo essere. L'ANALISI sarà allora quel lavoro che consentirà al soggetto di reperire quali sono stati i significanti dell'Altro che più di altri hanno inciso sulla sua costituzione. Per Lacan l'INCONSCIO è innanzitutto il discorso dell'Altro. Bisogna sempre poter isolare i significanti che hanno determinato la logica della vita di un soggetto. Per questa ragiona Lacan richiedeva ai suoi allievi di mantenersi fedeli al testo del paziente, alle sue parole perché in queste parole risuonano le parole dell'Altro, quelle parole che si sono impresse sul soggetto come dei marchi indelebili. il rapporto del soggetto con l'Altro implica anche il RAPPORTO CON LA LEGGE (la Legge trova la sua incarnazione simbolicamente più significativa nel NOME DEL PADRE come funzione che separa il soggetto dall'identificazione al fallo della madre o al suo oggetto esclusivo di godimento). Di qui l'importanza centrale della presenza del SENSO DI COLPA nella diagnosi differenziale poiché la colpa interviene a segnalare l'iscrizione simbolica della Legge. Anche nel trasgredire la Legge il soggetto segnala la simbolizzazione del suo rapporto con la Legge. Se non c'è senso della trasgressione della Legge non c'è nemmeno senso della Legge. Nello specifico la colpa è vissuta dal soggetto o attribuita all'Altro? Nella NEVROSI il senso di colpa è infatti il modo in cui il soggetto si rapporta col "giusto castigo" del suo sintomo. Diversamente nella PSICOSI il soggetto vive la sua sofferenza attribuendo ogni responsabilità all'Altro. Nella PARANOIA, in particolare, la colpa non è mai del soggetto ma è sempre dell'altro. La dimensione del rapporto del soggetto con l'Altro implica anche l'area dei COMPLESSI FAMILIARI, in cui rientra l'Edipo, ma anche il complesso di intrusione, il complesso di svezzamento e pi in generale l'articolazione della trama delle relazioni familiari nella storia di un caso. Si tratta dei rapporti con la madre, con il padre, con i fratelli e le sorelle.

I= IDENTIFICAZIONI Lacan ha messo in evidenza come il soggetto sia fatto da una serie stratificata di identificazioni. Nella costruzione del caso si tratta di dare uno spazio significativo alla dinamica delle identificazioni fino a distinguere tra la molteplicità delle IDENTIFICAZIONI SECONDARIE e l'IDENTIFICAZIONE COSTITUENTE (l'identificazione primaria che ha identificato l'essere del soggetto, il suo S1 fondamentale). La domanda che dobbiamo porci è QUAL E' L'IDENTIFICAZIONE COSTITUENTE RISPETTO ALLA QUALE TUTTE LE ALTRE APPAIONO COME COSTITUITE? L'identificazione costituente ha un rapporto profondo con la logica della vita e quindi con il fantasma. L'identificazione costituente non è affatto estranea al godimento, ma lo implica profondamente: il soggetto identificato al sinthomo è il soggetto che gode del suo sintomo, ovvero che gode del proprio inconscio. Il punto più sensibile è che le identificazioni costituite si possono interpretare e il potere dell'interpretazione disfa la loro presa alienante sul soggetto ma l'interpretazione delle identificazioni non può disfare l'identificazione costituente, la può casomai isolare come una costante, ma tale costante resta interpretabile. Il movimento dell'analisi segue così il passaggio da S2 a S1: estrae dalla catena degli S2 la costante dell'S1. L'interpretazione circoscrive l'identificazione costituente senza poterla sciogliere affinché il soggetto possa alla fine del percorso mangiarsela (ma per mangiare la propria merda bisogna sapere quale sia!). In realtà in gioco è una vera e propria operazione di conversione: convertire l'assoggettamento all'S1 in un destino singolare assunto dal soggetto. L'identificazione può avere una natura COMPENSATORIA (come avviene nella psicosi) o ALIENANTE (come avviene nella nevrosi). Nella psicosi la domanda che dobbiamo porci è COME UN SOGGETTO E' RIUSCITO A COMPENSARE A LIVELLO IMMAGINARIO L'ASSENZA SIMBOLICA DELL'EDIPO? Mentre nella nevrosi il soggetto rinuncia alla verità del proprio desiderio per identificarsi all'oggetto della domanda dell'Altro.

d= DESIDERIO La domanda fondamentale che dobbiamo porci è: questo soggetto è un soggetto di desiderio?E' un soggetto animato dal desiderio? E' o non è un soggetto diviso? Lacan ci ha insegnato che esiste una differenziazione interna alla struttura nevrotica del desiderio: la NEVROSI OSSESSIVA e la NEVROSI ISTERICA. Nell'isteria ciò che dobbiamo cercare è il desiderio come insoddisfatto, mentre nella nevrosi ossessiva è il desiderio come impossibile, il desiderio come distruzione del desiderio. Può accadere invece che nel soggetto non vi sia affatto, da un punto di vista strutturale , il desiderio, nemmeno nella forma rovesciata della nevrosi ossessiva. Nelle strutture psicotiche infatti al centro troviamo l'esperienza del godimento dell'Altro, il soggetto infatti non è un soggetto di desiderio ma un oggetto di godimento dell'Altro.

(a)= OGGETTO PICCOLO A L'oggetto piccolo (a) ci porta a recuperare il valore dell'oggetto parziale, della sessualità infantile, dei modi di godimento legati alla fissazione pregenitale della pulsione. Gli esseri umani si caratterizzano per una quantità infinita di modi di godimento; dobbiamo isolare qual è il modo di godimento prevalente in quel soggetto dovendo precisare se il godimento di quel soggetto è catturato, condensato in un oggetto oppure no. Perché se è circoscritto in un oggetto parziale è un godimento castrato, risponde all'Edipo (GODIMENTO NEVROTICO), mentre se non è circoscritto ad un oggetto parziale è un godimento non castrato, non regolato (GODIMENTO PSICOTICO) dove il soggetto non condensa il suo godimento nell'oggetto piccolo (a) perché è lui stesso ad essere l'oggetto piccolo (a) del godimento dell'Altro.

CLINICA DIFFERENZIALE DELLA PSICOSI La natura del godimento dell'Altro dà luogo ai 3 assiomi fondamentali della clinica della psicosi:

ASSIOMA PARANOICO = ASSIOMA DELL'INNOCENZA Il paranoico mette tutto il male nell'Altro identificandosi nella posizione dell'innocente.

ASSIOMA MELANCONICO = ASSIOMA DI INDEGNITA' Nella melanconia il soggetto è indegno e l'altro è l'Ideale. Anche nel nevrotico c'è la sensazione di essere una merda, di non essere adeguato perfettamente al proprio ideale narcisistico, ma nel melanconico questa inadeguatezza si realizza direttamente nel reale dando luogo al fenomeno elementare dell'indegnità del proprio essere, della colpa di esistere.

ASSIOMA SCHIZOFRENICO = ASSIOMA DI INESISTENZA Il soggetto non accede all'immaginario, dunque non ha corpo, il suo corpo è inesistente, a pezzi, disintegrato.

PERVERSIONE Il godimento perverso è il godimento che consiste nel provocare l'angoscia nell'altro. Non tanto o non solo nel partner, nel simile, ma soprattutto nel luogo dell'Altro. Corrompere il luogo dell'Altro, inquinare il luogo dell'Altro di godimento, sporcare l'immagine di Dio. Per il perverso è sempre Dio il riferimento ultimo. Egli si confronta con la Legger non per frodarla, per aggirarla, per trasgredirla come accade per il nevrotico, il perverso programma una rifondazione della Legge, per questa ragione deve mostrare che la Legge del simbolico è solo una finzione. Il perverso macchia il luogo dell'innocenza, lo corrompe di godimento, per oscurare la mancanza dell'Altro, per ricomporre il dissidio tra l'Altro e il godimento, per completare l'Altro col godimento.