by marco filippini 8 years ago
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La ricostruzione storica non potrà mai essere oggettiva al 100%, perché gli storici interpretano i fatti del passato alla luce delle loro concezioni filosofiche, morali e ideologiche. Anche la selezione dei fatti da raccontare è soggettiva.
La Storia è sempre scritta dai vincitori o dai ceti o classi al potere.
Per un lavoro storiografico efficace è necessario confrontare (quando possibile) più fonti.
Archeologia: disciplina che studia le antiche civiltà attraverso resti materiali sopravvissuti in superficie o reperiti attraverso appositi scavi. Essa si avvale di fotografie aeree, microscopio elettronico, indagini sottomarine...
Paleoantropologia: studia l'uomo preistorico.
Antropologia: studia gli aspetti comportamentali e biologici del genere umano nel corso del tempo.
Paleontologia: studia i resti degli organismi vissuti in età preistorica.
Geologia: studia i processi di costruzione e modificazione della crosta terrestre.
Numismatica: studia i sistemi di monetazione dell'antichità.
Un'opera storica era tramandata e studiata non tanto perché esatta stoicamente, ma perché ben scritta oppure educativa. Ad esempio Plutarco (scrittore e filosofo greco del I secolo d. C.) ha scritto "Vite parallele", una raccolta di biografie di personaggi illustri. Chi leggeva doveva prendere esempio da questi uomini. Le vite potevano essere "romanzate"? Dal punto di vista storiografico no, ma lo erano ugualmente perché il loro scopo principale era quello di educare.
Fonti involontarie: quando involontariamente si forniscono delle informazioni; ad esempio le lettere di Cicerone ci forniscono involontariamente delle informazioni su mentalità, usi e costumi dei Romani del tempo.
Fonti intenzionali: quando si vuol fornire coscientemente delle informazioni; ad esempio Sallustio ne "La guerra contro Giugurta" vuole tramandare la sua versione dei fatti.
Fonti secondarie (o indirette): provengono da un periodo successivo a quello che lo storico sta analizzando; ad esempio il racconto di una battaglia citato in un documento di un'epoca successiva è una fonte secondaria...
Fonti primarie (o dirette): provengono direttamente dal periodo che lo storico sta analizzando; ad esempio un'epigrafe è una fonte primaria perché ci trasmette informazioni sul defunto, sulle formule rituali, sul modo di intendere la vita dopo la morte...
Secolo: periodo di 100 anni.
Millennio: periodo di 1000 anni (10 secoli).
Anno zero: non esiste! Il I secolo quindi va dall'1 d. C. al 100 d. C.
I secolo d. C.: dall'1 d. C. al 100 d. C.
II secolo d. C.: dal 101 d. C. al 200 d. C.
III secolo d. C.: dal 201 d. C. al 300
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III secolo a. C.: dal 300 a. C. al 201 a. C.
II secolo a. C.: dal 200 a. C. al 101 a. C.
I secolo a. C.: dal 100 d. C. all'1 a. C.
Metti in ordine cronologico le seguenti date:
1200- 3 d. C. - 30 d. C.- 1950- 1000 a. C.- 49 d. C.