23 Marzo 1919, Milano Benito Mussolini (ex socialista e interventista) formò i fasci italiani di combattimento.
Il movimento Mussoliniano o Fascista fu dapprima fallimentare:
- La Sinistra: era per la repubblica.
- La Destra Nazionalista: rivendicava il ruolo dell'Italia in guerra e il rispetto del Patto di Londra.
Il movimento Mussoliniano o Fascista:
- Proponeva ideologie e condizioni conservatrici a cui aderivano i reduci di guerra e la piccola borghesia (intimorita dall'incapacità di migliorare le proprie condizioni e dal proletariato);
- Si costituirono le squadre fasciste o punitive, caratteristiche del Biennio Nero (divisa o camice nero, manganello e olio di ricino) per fronteggiare la sinistra.
1921 Partito Comunista
un gruppo condotto da Antonio Gramsci (ammiratore della Rivoluzione Sovietica e fondatore del settimanale 'L'Ordine Nuovo') si distaccò dal Partito Socialista.
1920 Nitti si dimise e lo seguì al governo Giovanni Giolitti, che fronteggiò:
- Il problema di fiume;
- Il pieno Biennio Rosso (pericolo di manacce e rivoluzione operaia);
Sul fronte Interno Giolitti adottò una misura di non intervento: le occupazioni sfociavano per poi terminare autonomamente.
Sottovalutò il pericolo squadrista, considerandolo un modo per tenere sotto controllo gli avversari Socialisti, che avrebbero fatto insurrezione nelle istituzioni e il disordine sarebbe cessato autonomamente.
Campagna del Maggio 1921 Giolitti si alleò con i Fascisti, riuscendo a ottenere la maggioranza:
Costituirono il 'Blocco Nazionale': 85 fascisti entrarono nel Parlamento, Mussolini ne approfittò per trasformare il movimento in un vero e proprio partito, il PNF (Partito Nazionale Fascista).
Mussolini presentò un programma di destra, rinunciando al repubblicanesimo e dichiarandosi favorevole alla monarchia.
Pattuendo con il Regno dei Serbi il trattato di Rapallo: la città di Fiume sarebbe stata restituita e in cambio la Jugoslavia avrebbe ceduto all'Italia, la città di Zara.