CARL ROGERS relazione d'aiuto e psicologia umanistica

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APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO modificazione costruttiva della personalità

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«Una modificazione costruttiva della personalità si verifica quando sono presenti e sussistono per un certo periodo le seguen5 6 condizioni:1. Due persone sono in conta2o psicologico2. La prima, che chiameremo il cliente, è in uno stato di incongruenza, di vulnerabilità o di ansia3. La seconda persona, che chiameremo il terapeuta, è in uno stato di congruenza: è cioè, nella relazione, liberamente e profondamente se stesso4. Il terapeuta prova dei sentimenti di considerazione posi-va incondizionata nei confronti del cliente5. Il terapeuta prova una comprensione empatica del sistema di riferimento interno del cliente e si sforza di comunicare al cliente questa esperienza6. Si verifica una comunicazione, almeno parziale, della comprensione empa2ca e della considerazione posi2va incondizionata del terapeuta per il cliente«Non sono necessarie altre condizioni. È sufficiente che queste sei condizioni siano presen2 e sussistano per un certo periodo di tempo perché il processo di modificazione costruttiva della personalità si verifichi». (Rogers, 1957)

L'APPRENDIMENTO significativo

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APPRENDERE è CAMBIAREL’apprendimento significavo è un apprendimento dalla propria esperienzaØ L’apprendimento significavo comporta una «crescita» evolutiva della personaØ L’apprendimento significavo deve fare i con2 con la «resistenza al cambiamento»La cornice teorica di riferimento è di matrice psicoanalitica che accoglie i contributi più recenti delle neuroscienze e della psicologia cognitiva le quali confermano come lapersona costruisca costantemente il suo funzionamento mentale (cognitivo affettivo) a partire dalle esperienze relazionali (soprattutto quelle precoci) e come in massimaparte questa costruzione avvenga attraverso processi psichici inconsapevoli.Iniziamo a conoscere il mondo e noi stessi dal momento in cui nasciamo, e con2nuiamo a farlo durante tu4a la vita.Il nostro apprendimento, durante l’infanzia e per un periodo considerevole, ha luogo in un contesto di dipendenza da un altro essere umano, rapporto la cui qualità influenzerà profondamente la capacità di provare curiosità e l’apertura verso nuove esperienze, lapossibilità di percepire connessioni e di scoprirne il significato.Gli aspetti affettivi e cognitivi dell’apprendimento sono quindi strettamente interconnessi ed interdipendenti.«Mi rendo sempre più conto che mi interessa soltanto l’apprendimento che influenza in maniera significa9va il comportamento. [...]Mi sono convinto che il solo apprendimento che influenza in maniera significa9va il comportamento è quello che il discente scopre, e di cui si appropria da sé. [...]Mi rendo conto che mi interessa solo essere un discente, e preferibilmente imparare cose che contano, che esercitano un’influenza significa9va sul mio comportamento. [...]Un altro modo di imparare, per me, consiste nell’enucleare le mie incertezze, nel chiarire i miei dubbi, avvicinandomi così al significato che la mia esperienza sembra effeGvamente racchiudere». (Rogers 1969, 181-186).

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dalla TERAPIA all'EDUCAZIONE

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“La scuola si trova oggi a dove fronteggiare sfideincredibili, senza confronto con quelle da essasostenute nella sua lunga storia passata. Secondo me,l’esito di questa prova avrà un peso decisivo nel far sìche l’umanità vada avan6 oppure distrugga se stessa”“Il mondo cambia a una velocità vertiginosa. Se vogliamo che la nostra società sia in grado di far fronte alle strabilianti trasformazioni che si stanno verificando nel campo della scienza, della tecnologia, delle comunicazioni e dei rapporti sociali, non possiamo più accontentarci delle risposte date in passato a problemi ormai superati, ma dobbiamo incoraggiare lo sviluppo di processi suscettibili di portare a nuove soluzioni di nuovi problemi. (...) Ciò implica che l’istruzione non solo adotti nuove tecniche, ma si ponga anche nuovi obiettivi. Nel mondo che si apre davanti a noi, lo scopo della scuola e di ogni processo educativo ingenerale deve essere quello di creare individui aperti, alle novità e alle trasformazioni. (...) La meta dell’istruzione deve essere quella di far nascere un tipo di società nella quale la gente si senta più a proprio agio quando tutto cambia che non quando tu)o resta come prima. Nel mondo di domani la capacità di adeguarsi alle novità sarà più importante della capacità di conoscere e perpetuare l’eredità del passato”.

IL SAPERE nel SENTIRE

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La competenza emozionale è la chiave di volta della personalità sana e integrata e del processo di maturazione personale.“L’educazione centrata sullo studente mira quindi anzitu4o a riumanizzare le relazioni educa5ve e a creare nelle aule di insegnamento un clima in cui i sen5men5 possano essere espressi, in cui ciascuno possa sen5rsi dis5nto dagli altrie dall’insegnante (...). Ma per chi, come noi, è stato educato per mol5ssimo tempo ad un sistema autoritario, questa procedura è inconcepibile. Siamo sta5 condiziona5 ad ascoltare l’insegnante, a prendere appun5 passivamente, e ad imparare a memoria quanto ci verrà chiesto all’esame. Ci vorrà molto tempo perché possiamo liberarci delle nostre abitudini, anche se vediamo bene che sono sterili, improduttive ed aride”. (La terapia centrata sul cliente: 38)

l'EDUCAZIONE CONFLUENTE

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L’ Educazione confluente mira a cos)tuire contes) diapprendimento e climi relazionali in cui l’intera personapossa imparare e dove idee e sen)men) siano fusi tra loro, a reciproco potenziamento e vantaggio.«L’unico uomo che possa considerarsi educato è colui che ha imparato ad imparare; che ha imparato ad ada=arsi e a mutare; che sa che nessuna conoscenza è certa, e che solo il processo di ricerca della conoscenza cos)tuisce una base di certezza. La disponibilità al mutamento, la fiducia nel processo piu=osto che nella conoscenza sta)ca, cos)tuiscel’unica meta sensata dell’educazione nel mondo moderno. (...) Considero la facilitazione dell’apprendimento come lo scopo dell’educazione»(Libertà nell’apprendimento: 130-131)

NON DIRETTIVITA'

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• Il cliente ha diritto di scegliere le mete della propria vita anche se queste possono essere diverse da quelle che il terapeuta/counselor avrebbe scelto per lui• È il cliente che deve prevalentemente agire. Le tecniche principali di cui il terapeuta/counselor si avvale sono quelle che aiutano il cliente a capire più chiaramente i suoi sentimenti, atteggiamenti e modelli di reazione e lo incoraggiano a parlarneØ L’atteggiamento non direttivo non corrisponde a quello permissivo (laissez-faire), ovvero ad un’assenza di direzione: occorre distinguere tra il «non dare direttive» e il «non avere direzione»Ø «Facilitatore» maieutico

AUTENTICITA' e INAUTENTICITA' esserci è essere con gli altri

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L’uomo può comprendersi:• a partire da se stesso– esistenza autentica (eigentlich = proprio): vivere in base alle “proprie” scelte• a partire dal mondo (da altri)– esistenza inautentica (un-eigentlich = non-proprio): vivere in base alle scelte altrui– esistenza anonima: vivere sotto il dominio del “si”, dell’opinioneM. Heidegger:L’ essenza dell’uomo e la primarietà ontologica della curaL’uomo (Esser-ci) è “essere-con-gli-altri”• Due modi di “essere-con-gli-altri”:– La cura “inautentica”– La cura “autentica”: aiutare gli altri ad assumersi lapropria cura (progetto esistenziale)“L’essere l’uno per l’altro, uno contro l’altro, il trascurarsi l’un l’altro, il non importare all’uno dell’altro, sono modi possibile dell’aver cura. Sono proprio i modi citati per ultimi, cioè i modi della deficienza e dell’indifferenza, quelliche caratterizzano l’essere insieme quotidiano medio, (...) il non importare nulla l’uno all’altro del proprio Esserci assieme”. (Heidegger 1982)

CURA EDUCATIVA

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“La cura non è solo riparazione di ferite, ma ancheun far fiorire le possibilità dell’essere umano” (Mortari, 2015).Aver cura e occuparsi dell’altro, aiutarlo acrescere e vivere, costituisce l'essenza della nostra umana condizione«Il ruolo della cura nei processi inclusivi, nell’accompagnamento della persona disabile nel suo progetto di vita assume una rilevanza assoluta, in quanto chiama in causa la fragilità, il dolore, la vulnerabilità che sempre connotano, seppur in diversa misura, la persona con disabilità e non solo. Aver cura significa saper rispettare il confine, non invadere l’altro, accettaresuoi stili, i suoi modi, i suoi comportamenti, essere attenti al suo percorso di crescita, preoccuparsi di predisporre un accompagnamento competente. L’aver cura è, dunque, energia e libertà propositiva perché coltiva nell’altro l’apertura al suo essere e poter essere» (Salis, 2016: 50-51)Aver cura del senso della vita dell’altro (affinché l’altro sia posto nella condizione di cogliervi un senso pur in situazioni estreme), della sua fiducia, della speranza, del suo bisogno di riconoscimento, del suo esserci.Progettare la cura educativa significa innanzitutto istituire le condizioni di pensabilità e di fattibilità di un progetto e delle relative azioni;significa subordinare ogni progetto, ogni azione, ogni strategia al vero oggetto della cura: occuparsi dell’esistenza, promuoverne la formatività, lepossibilità individuali, l’autonomia e la differenza nell’interdipendenza“Chiunque si occupi a qualsiasi titolo (...) [ di educazione] dovrebbe essere capace di svolgere (...) funzioni emotive indispensabili (...): generare amore, infondere speranza, contenere la sofferenza, pensare:non soltanto i genitori, ma gli educatori, i nonni (...) e tutti coloro che sempre, in ogni cultura hanno accudito bambini sostituendo – parzialmente o totalmente – le loro madri. (...) Contenere le emozioni del bambino e modularle in modo tale che egli possa integrarle nel processo di strutturazione della sua personalità, senza dover ricorrereprematuramente e massicciamente a meccanismi di difesa o di fuga dalla sofferenza è (...) uno dei compiti più importanti dell’educatore, e può essere appreso” (Noziglia, 1986: 124).la qualità della “vita della mente”dell’insegnante è fondamentale e decisivaper lo sviluppo della mente e della capacità diapprendere dei soggetti dei quali si occupa

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Il nocciolo etico

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Il “nocciolo etico” della cura:anni ‘80 del XX secolo• All’interno della riflessione femminista (USA) si inizia a parlare di «etica della cura»: Carol Gilligan (1982) richiama l’a5enzione su una «voce differente» che andrebbe presa in considerazione dai modelli dello sviluppo morale: la voce della cura• Si origina un vastissimo dibattito a livello internazionale sul rapporto tra cura ed etica e sul legame tra cura e sensibilità femminile• Il pensiero della cura si sofferma su cara5erisDche dell’umano quali vulnerabilità, interdipendenza e relazionalità che hanno considerevole rilievo morale, cara5erisDche messe in ombra dall’individualismo moderno• Si afferma la tesi rilevante del rapporto tra cura ed emozioni“L’intenzione che orienta l’agire con cura è la ricerca di ciò che fa bene alla vita. Essere alla ricerca di ciò che fa bene significa dare un orientamento etico all’esistenza.”“Si può dire che il nocciolo etico dell’agire con cura si attualizza nelle posture dell’esserci (...) sentirsi responsabile, condividere [generosamente] con l’altro l’essenziale, avere una considerazione reverenziale per l’altro, avere coraggio.” (Mortari, 2015)“la vocazione l’abbiamo tutti eguale: fare il bene là dove siamo” (Don Milani, LeBera ad una professoressa, 1967, p.: 112)

I dati della ricerca

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Un’analisi fenomenologica per individuaregli “indicatori comportamentali” della curaDue categorie (disposizioni essenziali della coscienza)ordinano i modi d’essere della cura

RESPONSIVITA'

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rispondere in modo adeguato e pronto agli appelli dell’altro

RICETTIVITA'

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si esprime essenzialmente nella capacità di attenzione «sensibile» e di ascolto

LA RELAZIONE D'AIUTO modificazione costruttiva

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LA RELAZIONE D'AIUTO«una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha loscopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, lamaturità ed il raggiungimento di un modo di agire piùadeguato e integrato.L’altro può essere un individuo o un gruppo» (Rogers, 1951).la «relazione di aiuto» Alcune scoperte significative(...) Le seguenti riflessioni (...) hanno ispirato e sono divenute parte delle mie azioni e delle mie convinzioni più profonde, molto prima che me ne sia reso chiaramente conto. Sono notazioni sparse e incomplete, che tuttavia apprendo e riapprendo continuamente.(...)Introdurrò la riflessione su ognuna di queste esperienze con una frase che esprima qualcosa di quanto significa per me. Poi la chiarirò un po'.1. «Mi sono reso conto chiaramente che non produce alcun frutto, a lungo andare, nei rappor9 interpersonali, comportarsi come se si fosse diversi da come si è».2. «Constato di essere più efficace quando posso ascoltarmi con acce6azione e posso essere me stesso».3. «Ho constatato che ha un grande valore il momento in cui posso perme6ermi di capire un'altra persona».4. «Ho scoperto che arricchisce aprire delle vie per mezzo delle quali gli altri possano comunicarmi i loro sentimenti, i loro mondi percettivi personali».5. «Ho tratto molte soddisfazioni dal fatto di poter accettare un'altra persona».6. «Più sono aperto alle realtà presenti in me e negli altri, meno mi trovo desideroso di adagiarmi su ‘cose stabilite’».QUAL E' L'ASSENZA DI UNA RELAZIONE D'AIUTO?«In un un gran numero di professioni che implicano dei rapporti interpersonali (...) anche in quella di insegnante, (...) è la qualità dell’incontro interpersonale con il cliente l'elemento più significa3vo nel determinare l'efficacia e la riuscita»:«Una modificazione costruttiva della personalità si verifica quando sono presenti e sussistono per un certo periodo le seguenti 6 condizioni:1. Due persone sono in contatto psicologico2. La prima, che chiameremo il cliente, è in uno stato di incongruenza, di vulnerabilità o di ansia3. La seconda persona, che chiameremo il terapeuta, è in uno stato di congruenza: è cioè, nella relazione, liberamente e profondamente se stesso4. Il terapeuta prova dei sen2men2 di considerazione posi-va incondizionata nei confron2 del cliente5. Il terapeuta prova una comprensione empatica del sistema di riferimento interno del cliente e si sforza di comunicare al cliente questa esperienza6. Si verifica una comunicazione, almeno parziale, della comprensione empa2ca e della considerazione posi2va incondizionata del terapeuta per il cliente «Non sono necessarie altre condizioni. È sufficiente che queste sei condizioni siano presen2 e sussistano per un certo periodo di tempo perché il processo di modificazione costruttiva della personalità si verifichi». (Rogers, 1957)«INFONDERE SPERANZA»vDiversi autori (Meltzer e Harris, 1993; Mitchell, 1993; ) indicano la speranza come funzione mentale indispensabile per quei professionisti acui viene chiesto di offrire aiuto e sostegno ai bisogni di crescita, di salute e di autonomia.vNella relazione di aiuto è la speranza autentica di chi offre attenzione, cura e aiuto ad essere un fattore terapeutico ed educativo.... Incertezza, aFesa, tempi lunghi, risultaG labili, non visibili

COMPETENZE RELAZIONALI

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Congruenza (genuità, autenticità, trasparenza)

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CONGRUENZA (genuinità, autenticità, trasparenza)«Ho trovato che più posso essere genuino nella relazione, più posso dare aiuto.Questo significa che devo essere cosciente dei miei propri sentimenti, per quanto è possibile, piuttosto che presentare l’apparenza esterna di un atteggiamento, mentre in realtà sento un’altra attitudine a un livello più profondo o inconscio.Essere genuino inoltre include la volontà di essere ed esprimere, col mio comportamento e con le mie parole, i vari sentimenti e modi di essere che esistono in me. È solo in questo modo che la relazione può essere reale, e la realtà sembra essere profondamente importante come prima condizione»Ø Primato dell’essere sul fareØ Corrispondenza tra parole e sentimentiAUTENTICITA':Il «coraggio di essere» se stessi, al di là dei ruoli e delle «facciate»«Intendo dire che qualsiasi sentimento o atteggiamento io stia sperimentando, dovrà essere accompagnato dalla piena consapevolezza di esso. Quando ciò si verifica, (...) posso essere ciò che realmente sono nel più profondo di me stesso. È questa una realtà che viene percepita dagli altri come rassicurante».Ø Fiducia di fondo (trust) nei sentimentiØ Consapevolezza di sé e delle proprie emozioniØ Maturità personaleØ Stabilità emotiva (equilibrio)Ø Accettazione di sè

Comprensione empatica

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Comprensione empatica*«Sentire il mondo personale dell’altro, “come se” fosse il nostro, senza mai perdere questa qualità del “come se”, questa è empatia; sentire l’ira, la paura, il turbamento del cliente, come se fossero nostri, senza però aggiungervi la nostra ira, il nostro turbamento»* «Quando noi consideriamo una realtà animata (animale o umana) da un punto di vista o da uno schema di riferimento puramente esterno, senza sforzarci di capirla dall’interno, per via empatica, noi la riduciamo allo stato di oggetto»* «L’empatia vera è sempre libera da ogni qualità diagnostica o giudicante»È fondata su un preliminare atteggiamento di sospensione del giudizio, dell’interpretazione e della precomprensione (epochè)Empatia "εμπαθεία»en "dentro", e patheia, "sofferenza o sentimento"“lo stato di empatia è il recepire lo schema di riferimento interiore di un altro con accuratezza e con le componenti emozionali e di significato ad esso pertinenti, come seuna sola fosse la persona, ma senza mai perdere di vista questa condizione del come se [...] quando questa qualità di come se manca, allora lo stato è quello dell’identificazione”(Rogers, 1970)Nella comprensione empatica “quando sono davvero ascoltato, sono anche capace di percepire il mio mondo in un modo nuovo (...). In questo modo l’individuo (ma anche il gruppo) “diventa più disponibile verso il processo di cambiamento”.

Considerazione positiva

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CONSIDERAZIONE POSITIVA«Uno dei sentimenti più gratificantr che io conosca - ed una delle esperienze che meglio promuovono la crescita dell’altra persona - sorge dell’apprezzare un individuo nello stesso modo in cui si apprezza un tramonto. Le persone sono altre=anto meravigliose quanto i tramonti se io le lasciò essere ciò che sono (...) Così, apprezzare o amare ed essere apprezzato o amato è sperimentato come qualcosa che favorisce la crescita.Una persona che sia amata perché apprezzata, in modo non possessivo, fiorisce e matura la propria individualità specifica. Chi ama in modo non possessivo è arricchito a sua volta».(C. Rogers, Un modo di essere, 1983:25-26)La considerazione posi.va si traduce in una sorta di rispe2oprofondo (respect, prizing) pervaso di calore (warmth),disposizione necessaria per prendersi cura in modo nonpossessivo (unpossessive caring) dell’altro preservando la sua alterità, senza proiezioni, senza idealizzazioni, senzadistorsioni e soprattutto senza autoritarismi.

Accettazione incondizionata

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ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA «(...) il terapeuta dà valore al cliente in modo assoluto, non condizionato. Non è che accetti certi sentimenti del cliente e ne disapprovi altri; prova una accettazione positiva non condizionata nei suoi confronti. È un sentimento spontaneo, positivo, senza riserve, senza valutazioni; implica l'assenza di qualsiasi tipo di giudizio.Ritengo che, quando questo atteggiamento non valuta=vo sia presente nell’incontro fra il terapeuta ed il cliente, vi siano maggiori probabilità che la personalità del cliente si modifichi e si sviluppi in modo produttivo.Certamente non è necessario essere un professionista per sperimentare questo atteggiamento. I migliori genitori lo assumono costantemente, altri invece non ci riescono.

POTENZIALITA', RELAZIONE, ESPERIENZA

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Potenzialità(Rogers, Heidegger)Appartenere al genere umano significa avere “per essenza” delle potenzialità, la spinta cos9tuzionale a diventare se stessi, a par9re da ciò che si èSempre e comunque, qualunque sia il livello di compromissione della persona, quella persona ha potenzialità sue proprie: la possibilità di essere ciò che lei può essere nella sua unicità, proprio a par9re dalla sua disabilità (progeBo esistenziale)riconoscere la persona come interlocutore attivoPotenzialità, relazione, esperienzaSaper individuare le potenzialità specifiche di quella persona, a partire dalla sua condizione fisica, psicologica, familiare e socialeSaper riconoscere e lavorare sulle rappresentazioni delle persone (familiari, docen/ ecc.) perché condizionano le possibilità di espressione delle potenzialità e il riconoscimento della loro presenzaCAPACITA' DI OSSERVARESaper creare contes, relazionali e ambientali adegua,: la manifestazione delle più proprie potenzialità della persona avviene in un contesto relazionale ed esperienziale, in situazioneCreare occasioni di sperimentazioni di sé all’interno di contes: relazionali e ambientali adegua: significa lavorare sulla possibilità di errore accogliendo le emozioni (l’eventuale frustrazione) connesse alla sperimentazione di séCAPACITA' DI PROGETTARE E GESTIRE LA RELAZIONE E L'INTERVENTO EDUCATIVO

OSSERVAZIONE

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OSSERVAZIONE E CURA EDUCATIVAApprendimento dall’esperienza, riflessività e sviluppo delle competenze relazionali• Una teoria (dello sviluppo) del pensiero e dell’apprendimento (Bion)• Relazione educa8va e apprendimento• Promuovere la capacità di cura educa8va: una metodologia forma8va(Infant Observa,on)• La mente dell’insegnante come strumento educa8voLa prima facoltà che perme0e di cogliere ilmondo intorno a sé è «il sen8re» (Husserl)• Interce'are i segnali• Saperli leggere (decodificare)– “Cercare il significato”– Sen8re oltre che vedere“Non si vede bene che con il cuore,l’essenziale è invisibile agli occhi”(A. De Saint Exupery)

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L’Infant Observation

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Sviluppare capacitàrelazionaliattraverso la praticadell’osservazioneL’Infant Observation come «modello formativo»per lo sviluppo della cura educativaun percorso basato sull’apprendimento dall’esperienza• È un’osservazione finalizzata a percepire le sfumature interne alla vita direlazione e a sensibilizzare circa le responsabilità connesse al proprio lavoro(Harris, 1981)• L’osservatore si trova immerso nella situazione che osserva, il che rendeinevitabile l’instaurarsi di una relazione tra lui e i soggetti osservati, fatto,imprescindibile nella conoscenza tra esseri umani: questo non è ritenuto unimpedimento, quanto piuttosto la chiave di accesso al mondo dell’altro, neisuoi significati più profondi e complessi.• A differenza di altri metodi che richiedono all'osservatore di neutralizzare lapropria soggettività, di mettere tra parentesi il proprio vissuto personaledurante l'osservazione, nell'Infant Observation i fenomeni emotivi sono inveceutilizzati in senso conoscitivo.• Presupposto epistemologico: ritenere ogni a)o osserva,vo come ilrisultato dell’incontro-connessione tra la mente dell’osservatore e ilmanifestarsi dei fenomeni. Ciò che si osserva è sempre il fru)o diquesta relazione. Pertanto per giungere ad una conoscenzaauten2camente fondata e a5endibile, si rende necessario riconoscerele ineludibili implicazioni dell’osservatore presen, in ogni a)oconosci,vo, implicazioni che altrimen, ostacolano la possibilità dicogliere l’altro nella sua singolarità ed essenziale alterità.

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OBIETTIVI FORMATIVI

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Ø Sviluppare maggiore sensibilità e rice4vità nei confron6 dell’altroØ Ampliare la consapevolezza dei propri processi mentali implica6 nell’a;o diosservareØ Sviluppare capacità di ascolto:- a;enzione concentrata- contenimento emo6voØ Promuovere:- a4tudine verita6va rispe;o ai fenomeni osserva6,- senso di responsabilità nei confron6 dei sogge4 in educazione,- capacità riflessiva nelle sue diverse dimensioni: in corso d’azione, sull’azione emetariflessione (Schön, 1983)• Imparare a vedere di più e meglio– A0enzione al de0aglio– A0enzione al contestoAvete ascoltato e avete veduto ciò che è abitualeCiò che succede ogni giornoMa noi vi preghiamo, seppur sia consueto, trovatelo strano!Inspiegabile seppur normaleQuel che è usuale, vi possa sorprendere!(Bertold Brecht)

LE TRE FASI DEL METODO

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1. L’esperienza (la pratica) dell’osservazione2. La scrittura dei dati osservati3. L’analisi dei protocolli osservativi in piccologruppo (con conduttore esperto)

LA POSTURA DELL'OSSERVATORE

ATTEGGIAMENTI MENTALI

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• A0enzione «aperta» (disposizione rice<va, «contenitore»)• Fare vuoto nella mente• Non cercare a<vo• Consapevolezza (“presenza mentale”)• Conta0o con i propri pensieri e le proprie emozioni• Puntare a cogliere le emozioni dell’Altro• A0eggiamento libero da preconce<, pregiudizi (precomprensioni)• Sostare nello spaesamento/disorientamento per esplorare il nuovo• Capacità nega5va: so-stare nell’incertezza• “Stupore”• “Rispe0o” nei confron5 dell’Altro• Gra5tudine e umiltà• Visione “binoculare” (osservare l’Altro e Sé stessi)«senza memoria, né desiderio»prerequisiS per una conoscenza autenScal’incontro con ciò che ancora non conosciamo è fortemente condizionato ecompromesso da quello che già sappiamo. È il sapere (pratico o teorico,esplicito o latente) che impedisce l'emergere di una conoscenza autentica(Bion, 1967)“scarta la tua memoria, scarta il tempo futuro del tuo desiderio; dimenticalientrambi, sia quello che sapevi sia quello che vuoi, in modo da lasciare spazio[al nuovo ndr]” (Oliva, 1994: 252).Memoria e desiderio rappresentano forme di distorsione dell’attenzione cheallontanano il soggetto conoscente dall’essere presente al fenomeno nel ‘qui eora’ del suo originario manifestarsi.

COMPORTAMENTI

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• Non prende appun3 nel corso dell’osservazione• Si as3ene dall’azione e dallo s3molare altri ad agirePartecipe ma non partecipante:«astensione dall’azione»La cara9eris3ca dell’Infant Observa,on è quella di essere un’osservazione cherichiede un elevato livello di presenza mentale.L’osservatore è completamente esposto alla relazione con il sogge9o osservato allaquale non può so9rarsi.È la mente umana, nelle sue componen3 cogni3ve ed emo3vo-affeCve, lostrumento più sofis3cato per registrare la complessità degli even3 e l’esperienzavissuta, anche a9raverso gli inevitabili processi di distorsione e/o occultamento.

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PRINCIPI METODOLOGICI

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la scrittura «motore» di riflessività

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2. La scri*ura.• Consente il passaggio dal «vissuto» all’ «esperienza»• La condizione essenziale affinché l’esperienza possa esserenominata: ri-pensata, ri-elaborata, comunicata con rigore• Il momento del «tempo quieto»“un aspetto importante dell’apprendere a osservare, una parteintegrante dello sviluppo dell’osservatore come sensibile strumento diregistrazione” Rustin, 19892. La scri*ura: una descrizione narra2va• Descrivere gli even2 e i comportamen2 senza incasellarli in categorie predefinite– No interpretazioni e valutazioni– Limitare al massimo l’uso del “non”• Linguaggio– No termini generici– No termini “astra?”• Descrivere il contesto in cui si manifestano i fenomeni osserva2PRINCIPI METODOLOGICI:la scri*uraDETTAGLIATA: Fare in modo che chi non è stato presente possavedere quello che l’osservatore ha visto

il lavoro del gruppo e analisi dei dati osservati -luogo dell'intersoggettività

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PRINCIPI METODOLOGICI: IL GRUPPO«momento verita7vo» - «custode del metodo»3. Il lavoro del gruppo: la fase irrinunciabile del metodo“Il gruppo ha il compito di destrutturare l’esperienza nella sua omogeneità per restituirle un senso profondo, ma nascosto. Esso avvia processi cognitivi di disintegrazione delle sequenze osservate(...) per ricomporle entro altre congetture. È così che nasce ilcostrutto ipotetico, frutto di legami tra eventi a volte inusuali e imprevisti (cfr. Eigen, 1987), la sua plausibilità dipende dalla presenza di emozioni che nel gruppo arrivano a una forma di pensiero che fa sperare di vedere il nuovo” (Vallino, 2004).3. Analisi dei da, osserva,vi• Dare «spessore» ai fenomeni osservati (lacomplessità)• Dare «significato»– Fare connessioni (“riunire i segnali”)– Fare ipotesi– So-stare nell’incertezza

VISIONE BINOCULARE

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Osservare i bambini richiede do0 specialiPrestare a(enzione al bambino richiede ilprestare a(enzione alla relazione con lui, permigliorare la consapevolezza dei propri vissu8personali mentre si è impegna8 nella relazionecon l’altro

LA RELAZIONE MATERNA

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CURA e APPRENDIMENTO

LE CAPACITA' e COMPETENZE RELAZIONALI

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RESPONSIVITA'

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RESPONSABILITA' EMOTIVA

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APPRENDERE DALL'ESPERIENZA -UNA TEORIA DEL PENSIERO (Bion)

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•Sviluppo del pensiero, apprendimento e conoscenza si originano e dipendonoda fa7ori emo8vi e affettivi•Le emozioni hanno un’origine sensoriale, corporea. Esse si trasformano insimboli, e quindi in pensieri, grazie all’azione di réverie che viene svolta dallamente della madre•La costruzione della mente è un processo bi-personale. La mente della madrefunge da contenitore, le sensazioni, le emozioni confuse e frammentarie delbambino sono il contenuto.•I progressivi livelli che contrassegnano l'evoluzione delle capacità mentali nelbambino si ritrovano tali e quali, ognora presen8 nel funzionamento dellamente adulta e sono quindi all’origine di ogni pensiero“l’acquisizione che contrassegna lo sviluppo infantile ed ogni altra acquisizionenella vita adulta è un apprendere (from) l’esperienza e non un apprendere unaesperienza”L’esperienza è intesa come un lavoro interiore inconscio: ciò che vieneveramente appreso dipende dalla qualità di questo lavoroTutto il lavoro di Bion è basato sulla fondamentale distinzione tra l’imparare“sulle” cose (inteso come accumulo di informazioni e contenuti) e l’apprendere“sulla propria pelle” attraverso il filtro del proprio Sé nel mondo (cfr. W.B. Yeats,1933).

DISTURBI dell'APPRENDIMENTO

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ØGli elemen( che non vengono trasforma( (elemen( beta) rappresentano unvero problema per la mente che si trova costre8a a difendersi da essi, espellendolicon modalità primi(ve di non-pensiero, agi( (ac#ng) e iden(ficazioni proie?ve.ØIn questo modo si vengono a creare aree cieche della mente che rendonoimpossibile il pensiero e che, inibendo la stessa possibilità di apprendere, sonoall’origine dei diversi disturbi dell’apprendimento.

LAVORO del DOCENTE

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SPERANZA

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«INFONDERE SPERANZA»vDiversi autori (Meltzer e Harris, 1993; Mitchell, 1993; ) indicano la speranza come funzione mentale indispensabile per quei professionisti a cui viene chiesto di offrire aiuto e sostegno ai bisogni di crescita, di salute e di autonomia.vNella relazione di aiuto è la speranza autentica di chi offre attenzione, cura e aiuto ad essere un fattore terapeutico ed educativo.... Incertezza, aFesa, tempi lunghi, risultaG labili, non visibili

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