DECAMERON(di Boccaccio): raccolta di cento novelle raccontate da una brigata formata da sette fanciulle e tre giovani, ritiratisi in campagna a causa della peste di Firenze
si afferma la novella, un genere che: -ha radici in generi più marginali(legenda, exemplum, fabliaux...) -ha per fine l'intrattenimento di un pubblico di non letterati -è la forma più idonea per rispecchiare un mondo molteplice e vario
nel Proemio Boccaccio specifica che il pubblico a cui è rivolta l'opera sono le donne,"quelle che amano"
Boccaccio è aperto a tutti gli aspetti della vita perciò nell'opera inserisce: -figure di diverso rango sociale(borghesi,mercanti,aristocratici...) -vari luoghi e fenomeni naturali(in particolare la città,spazio aperto a tutte le esperienze e il mare,metafora della Fortuna,ma anche aspetto che richiama la vita dei mercanti) -visione orizzontale(basata sulla dimensione terrena, differente dalla visione verticale di Dante)
ma è comunque presente un certo ordine dato da: -la cornice -disposizione architettonica delle novelle
Boccaccio scrive per dilettare con racconti e per dare consigli a chi è afflitto dalle pene dell'amore
si colloca in uno sfondo di una geografia e di un tempo storico concreti
nella cornice Boccaccio esprime la possibilità di imporre ordine umano sulla realtà,condizionata dalla Fortuna,spesso caotica e esalta la forza e l'intelligenza umana
Boccaccio ci parla della peste che è per lui l'elemento che rappresenta il disgregarsi e il degenenerare della società
ma grazie alla brigata la si può ricomporre
Boccaccio rappresenta la realtà del mondo mercantile: -è attento alle basi materiali ed economiche della realtà -esalta l'umana "industria",capacità di superare le difficoltà poste dalla Fortuna e dagli uomini
Boccaccio mostra nostalgia verso la cortesia e decide di fondere le virtù cortesi e borghesi
sono presenti due forze fondamentali che movimentano il mondo del Decameron
la Fortuna: -un complesso accidentale di forze imprevedibili -antagonista dell'industria umana -non è regolata da alcuna volontà superiore(a differenza della Fortuna di Dante che è al di sotto della provvidenza divina)
l'Amore: -forza che scaturisce dalla Natura(non più legato al divino come nella Divina Commedia) -ha diverse forme -non si può reprimere o fermare
si delinea l'idea di una letteratura laica e mondana(differente dalla Divina Commedia di Dante)
al centro dell'opera vi è l'agire umano, mancano minuziose descrizioni degli ambienti e dei personaggi; viene delineata solo la psicologia dei personaggi attraverso le loro azioni
la "ragion di mercatura" ha dei limiti
vi sono diversi narratori che si possono racchiudere in un narratore eterodiegetico e onniscente
la lingua e lo stile
la voce narrante: -stile alto e sostenuto -costruzione della frase basato sul modello della prosa latina -ordine sintattico -presenza di latinismi, francesismi, modi popolareschi, termini tecnici
i personaggi: -si esprimono attraverso discorsi diretti -stile alto e sostenuto(pure nei contesti comici, anche se spesso son presenti elementi dialettali )