Machiavelli
Vita
Figlio del notaio Bernardo e Bartolomea de' Nelli, nasce nel 1469
Osserva il comportamento di Savonarola, diffidando di lui in quanto in malafede
Nel 1498 dopo la morte di Savonarola viene nominato segretario della seconda cancelleria (politica estera e organizzazione militare) guadagnandosi la stima di Pier Solderini
Viaggi a:
Senigallia (Valentino) 1502
Roma (Giulio II) 1503
Francia (1500, 1504,1510,1511)
Tirolo e Veneto da Massimiliano d'Asburgo (1507, 1509)
Opinione che fosse necessario un esercito nazionale permanente per il potere
Non aveva una famiglia particolarmente agiata
ebbe un'educazione umanistica discreta, sapeva il latino ma non il greco
da giovane copia un codice del De rerum natura
sin da giovane appassionato dai testi degli storici e dei pensatori politici antichi e alle opere letterarie
Principe
Opere minori
Scritte quando è segretario della seconda cancelleria
Ritracto di cose di francia dopo i prima viaggi in Francia composto tra il 1508 e il 1512
Accenna all'importanza di centralizzare ogni potere
Rapporto di cose della Magna dopo i viaggi in Veneto e Tirolo composto tra il 1508 e il 1512
Celebra la libertà concessa alle città ma contesta la debolezza di Massimiliano vista la divisione in tanti principati autonomi
Il signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini
Ghiribizzi al Solderini
rifelssione sulla natura umana e su come essa interagisca con gli accadimenti storici
In politica si ha successo quando le inclinazioni individuali concordano con lo spirito dei tempi o quando si è in grado di modificare il proprio carattere a seconda delle situazioni (più difficile da ottenere perché i tempi cambiano in fretta e l'animo umano no)
Del modo di trattare i popoli della Valdichiara ribellati
Oliverotto da Fermo
Del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli
Legazioni e commissarie
documenti ufficiali
Decennale
Capitoli
Una volta tornato a Firenze da San Casciano (1514)
Scrive l'Arte della guerra (1519-1521)
Mandragola (inscenata tra il 1518 e il 1525)
Clizia (inscenata tra il 1518 e il 1525)
Situazione politica della Firenze del 1500
Nel 1492 muore Lorenzo de Medici
Il sue erede Piero , con la discesa di Carlo VIII nel 1494 si dimostra debole alleandosi con il Papa e Napoli contro la Francia per poi arrendersi all'invasore
Cacciata di Piero
Pier Capponi contratta nuove condizioni per Firenze
Instaurazione di un nuovo governo democratico con un ampio Consiglio Maggiore
Impossibilità che una famiglia sola egemonizzasse il potere
Nacita di nuovi conflitti tra le fazioni
Piagnoni (parte popolare, contro il lusso, con a capo Savonarola)
Savonarola condannato come eretico nel 1498
Prevalenza aristocratica, quindi oligarchica, con Pier Solderini come gonfaloniere
Pier Solderini era stimato per la sua direttura morale, ma contestato per le sue disfatte in politica estera (fallita conquista di Pisa). Resse quindi il poter fino al 1512, quando decise di aderire al concilio scismatico di Pisa indetto dal re di Francia Luigi XII, il quale verrà sconfitto dalla lega antifrancese composta da Spagna, Venezia e Chiesa (col papa Giulio II Della Rovere, vicino ai Medici)
Mentre in Italia si contrappongono Francesco I (Francia) e Carlo V (Spagna), Giuliano e Lorenzo de Medici ressero la città per 15 anni
Nel 1527 finisce col sacco di Roma la Lega di Cambrai e i medici vengono nuovamente scacciati
Si ha per tre anni una democrazia
Nel 1529 Carlo V rimette i Medici a capo di Firenze
Sopravvivono alcuni circoli antimedicei (come quelli degli Orti Oricellari, a cui partecipò anche Macchiavelli) che tramarono senza successo la caduta medicea
Arrabbiati (parte aristocratica, contro Savonarola)
nel 1513 viene accusato di aver fatto parte di una congiura antimedicea
non sarà mai più nella vita politica di Firenze
Va in carcere e viene torturato per la congiura
Una volta uscito viene condannato ad un anno di confino
Lo trascorre a San Casciano, all'Albergaccio, dove scrive la lettera a Vettori (siamo sempre nel 1513)
Quì compone una gran parte del Principe e dei Discorsi
Rientra a Firenze nel 1514
Tenta invano di avvicinarsi ai Medici, in quanto avrebbe voluto affermare il suo ruolo di tecnico della politica
Inizialmente il massimo che ottiene è di dover scrivere una storia di Firenze (Isole fiorentine, finite nel 1525) per conto di Giulio de'Medici (il futuro Clemente VII)
Nel 1522 gli viene revocata l'interdizione dai pubblici uffici ed ha altri incarichi (di genere diplomatico e burocratico) da Giulio de Medici (ora Papa) e dala signoria dei Medici
Dopo il sacco di Roma Macchiavelli viene mal visto per la sua vicinanza con i medici ma poco importa perché muore lo stesso anno (ovvero il 1527)