Cap. 15 - I problemi dell'Italia Unita - BES
1/4. L'alternanza di Destra e Sinistra storica al potere (dal 1861 al 1896)
Dopo il 1861 si fronteggiano nel Parlamento italiano due schieramenti politici:
1. Destra storica (1861-1876):
- Liberali (conservatori, monarchici e cattolici) (estrazione sociale: proprietari terrieri);
- Contrari alle idee democratiche
- Affronta debito pubblico aumentando le tasse, come quella sul macinato, riuscendo ad ottenere un pareggio di bilancio nel 1876
2. Sinistra storica (1876 - 1896):
- Democratici repubblicani e anticattolici (estrazione sociale: intellettuali e professionisti).
- Obbligo scuola elementare fino ai 9 anni
- riduzione tassa sul macinato;
- allargamento diritto di voto.
- Per allargare la maggioranza, il Presidente del Consiglio DePretis incoraggia il trasformismo (passaggio deputati da destra a sinistra)
- DePretis firma la Triplice Alleanza con Prussia e Austria e dà inizio al colonialismo italiano in Eritrea
2. Il grande Brigantaggio
3. Il completamento dell'unità d'Italia
Dopo l'Unità d'Italia, tra il 1860 e il 1865, il diffuso malcontento nel Meridione esplode in una violenta protesta che prende il nome di Grande Brigantaggio.
Vengono inviati generali piemontesi che provocano migliaia di morti.
Dopo il 1861, per completare l'unità d'Italia mancavano: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Lazio
1866 - Terza Guerra di'Indipendenza - l'Italia si allea con il Regno di Prussia per contrastare l'Austria e riesce a ottenere Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino
QUESTIONE ROMANA - Roma era sotto lo Stato della Chiesa e per questo la capitale era anche stata spostata a Firenze
Nel 1871 il Governo ottiene Roma capitale e promulga la Legge delle Guarentigie (garanzie) per:
- formare uno Stato del Vaticano con a capo il Papa;
- versare somma di denaro annuale allo Stato Vaticano.
Ma Papa Pio IX non firma la legge e vieta inoltre ai cattolici di partecipare alla vita politica dello Stato italiano --> Disposizione papale "NON EXPEDIT"
5. Età Crispiana
6. La crisi di fine secolo
1887 - 1896
Alla morte di DePretis (sinistra storica), sale al potere il presidente del Consiglio Francesco Crispi:
1. Codice penale Zanardelli: abolisce pena di morte e consente libertà di sciopero;
2. Reprime i fasci siciliani (fascio = dal lat. lega, unione), costituiti da lavoratori che rinvendicavano diritto a migliore distribuzione delle terre.
3. Protezionismo: aumenta tariffe doganali per sviluppare triangolo industriale del nord (ma a scapito del sud!)
4. Colonialismo: cerca di estendere il dominio italiano nel corno d'Africa, ma è duramente sconfitto ad Adua (1896)
E' costretto a dimettersi e finisce la sinistra storica; inizia crisi di fine secolo
Dopo il Governo Crispi sembra rallentare la corsa coloniale.
Aumentano però le difficoltà economiche nel Paese e nel 1898 scoppiano tumulti a Milano, dove il generale Bava Beccaris ordina di sparare coi cannoni sulla folla.
Nonostante l'insensatezza dell'ordine, il Re Umberto I decora al valore militare il generale. L'anarchico Gaetano Bresci uccide il re a Monza.
Sale al potere il nuovo re Vittorio Emanuele III.
7. L'età Giolittiana (Cap. 3 Vol. 3A)
1901-1914
Diventa capo del governo Giovanni Giolitti.
POLITICA INTERNA:
- Decollo Rivoluzione Industriale soprattutto al nord nel triangolo industriale (Torino-Milano-Genova) in cui si affermano industrie automobilistiche (Fiat, Lancia, Alfa Romeo) e settore tessile. Il sud rimane però agricolo e arretrato > politica del DOPPIO VOLTO:
- a nord consente gli scioperi dei lavoratori, migliora norme lavorative, ricostruisce Cassa per invalidità e vecchiaia e tutela donne lavoratrici
- a sud controlla le elezioni politiche, addirittura servendosi della malavita > Il grave ritardo nel sud porta a una forte EMIGRAZIONE ITALIANA in Europa e in America
- Statalizzazione ferrovie e nazionalizzazione assicurazioni sulla vita (INA)
- (1912) Suffragio universale maschile
- Per allargare la maggioranza, trova appoggio tra i cattolici, coi quali stipula il Patto Gentiloni, a causa del quale si decide di insegnare la religione cattolica nelle scuole.
POLITICA ESTERA
Giolitti riprende la politica coloniale per aumentare il prestigio internazionale dell'Italia e accontentare l'opinione pubblica.
Obiettivo: conquistare Libia (non più l'Abissinia) attaccando la Turchia, che la dominava.
La campagna permette all'Italia di conquistare la Libia. Giolitti si dimette per le aspre critiche degli italiani. La situazione internazionale sta per precipitare nella Prima Guerra Mondiale.