Il Primo Novecento
Per quanto riguarda
la letteratura
Tra cui
Il Crepuscolarismo
I crepuscolari
Ogni ruolo sociale e civile
Poeta vate
malinconica inquietudine che nasce da una totale sfiducia in ogni ideale religioso, politico e sociale
Il Futurismo
Si poneva contro
La Borghesia e il suo perbenismo
Ogni forma di tradizione
il parlamentarismo e la democrazia
come
la poetica dell'analogia
rappresentazione dell'"ossessione lirica della materia" che, nel "Manifesto tecnico della letteratura futurista" di Marinetti, si esprime nelle formule del "sostantivo-doppio" e delle "parole in libertà"
la poetica degli oggetti
concetto di correlativo oggettivo formulato dal poeta statunitense Thomas Stearns Eliot, secondo il quale per dare espressione artistica a un’emozione occorre correlarla ad un oggetto o ad un insieme di oggetti che abbiano in sé questo immediato potere evocativo.
L'editoria e il giornalismo
Come
"Il Secolo" e il "Corriere della Sera" (Milano)
" La Tribuna" ( Roma)
Le riviste fiorentine (Firenze)
Le più importanti furono
"La Voce"
Aveva come obiettivo quello di coinvolgere gli uomini di cultura nella vita politica italiana così da influenzare l'opinione pubblica
"Il Leonardo"
Questa rivista si poneva in polemica con tutto : sia con il Materialismo che con il Cristianesimo, sia con il Socialismo che con la democrazia parlamentare, sia con il positivismo che con il verismo
"Il Marzocco"
Aveva come obiettivo quello di evitare ogni giudizio morale o sociologico ma assunse presto una colorazione affine al Capitalismo e alla borghesia
"Lacerba"
Aveva un' impronta profondamente polemica e futurista e fu l'unica, tra le riviste fiorentine, a difendere i colori cattolici e conservatori
la lingua d'uso italiana
regresso dell'analfabetismo
costrutti dialettali italianizzati e uso più esteso della lingua nazionale
varie trasformazioni nella lingua parlata
lessico semplice
sintassi meno complessa e più essenziale
scomparsa della gonfiezza retorica
Il decollo dell'industria favorisce lo spostamento di massa nelle città
l'abbandono del dialetto (perché sentito come segno di inferiorità sociale)
il bisogno di una burocrazia più solida
l'utilizzo della lingua italiana da parte dei funzionari e dei burocrati, prevalentemente originari del meridione (+ influsso termini comuni)
l'affermarsi di un vero proprio linguaggio settoriale: il "burocratese"
Il servizio militare ha funto da elemento di omologazione della lingua
Grande Guerra
sulle quali si scagliarono
Bergson
una visione dinamica e vitalista della realtà, valorizzando l'intuitività che si scontra con la rigidità razionale e statica della scienza
Nietzsche
La pretesa della scienza di voler dare una spiegazione razionale e unitaria del mondo
Albert Einstein
anche le scienze che venivano considerate "esatte", come la matematica, la fisica e la geometria, si basavano su premesse convenzionali e "relative"
Sigmund Freud
la scoperta di una nuova parte della zona della psiche umana (l'inconscio) alle vecchie concezioni psichiatriche e antropologiche
la narrativa (rottura con la narrativa ottocentesca del romanzo naturalista di Emile Zola)
Italo Svevo
la realtà osservata e "filtrata" secondo la sensibilità del protagonista
una profonda introspezione psicologica nei personaggi
la mancanza di un ordine cronologico unitario dei fatti
il tempo risulta frammentato in una struttura circolare che riconduce il discorso al punto di partenza
Luigi Pirandello
il "sentimento del contrario", disorganicità e frammentazione dell'opera d'arte
lo "sdoppiamento" del protagonista
Vide tra i suoi principali centri letterari in
Francia, in particolar modo Parigi
Spagna, in particolar modo Madrid
Inghilterra, in particolar modo a Londra
Italia, in particolar modo Firenze
Lettarati e normalita borghese
In particolare
Industrializzazione
Avvento della prima guerra mondiale
mito della grandezza romana