TURISMO

TURISMO

TURISMO SOSTENIBILE

NATO NEGLI ANNI '80

INTERVENTI

INTERVENTI

Agenda 2030

Agenda 2030

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Agenda 2030 e turismo responsabileTutti abbiamo sentito nominare più volte l’Agenda 2030, ma di cosa si tratta nel dettaglio?L’Agenda 2030 è un programma di azioni firmato nel 2015 da 193 governi dei paesi membri dell’ONU in cui sono stati definiti 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, tra cui è compreso anche il turismo responsabile.Alcuni obiettivi sono volti direttamente alle persone con l’intento di ridurre la povertà, le disuguaglianze e permettere a tutti l’accesso alle risorse fondamentali per una vita sana e dignitosa (obiettivo n. 1, 2, 3, 4, 5, 8 e 10).Altri obiettivi riguardano invece il pianeta nel suo complesso come la lotta al cambiamento climatico, acqua e energia pulita, vita sulla terra e negli oceani (obiettivo n. 6, 7, 11, 13, 14 e 15).

OMT 1988

Carta del turismo sostenibile 1995

Johannnesburg 2002

Rio + 20

fondo per il turismo sostenibile

Pnrr

Prende in cosiderazione l'impatto del turismo sull'ambiente: inquinamento e degrado ambientale

Prende in cosiderazione l'impatto del turismo sull'ambiente: inquinamento e degrado ambientale

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L’Organizzazione Mondiale del Turismo, UNWTO, definisce il turismo sostenibile come un innovativo modo di viaggiare ed esplorare i territori, che soddisfa i bisogni dei viaggiatori, delle comunità locali, dell’ambiente e delle aziende, salvaguardando non solo gli equilibri ambientali, ma anche quelli sociali ed economici, offrendo allo stesso tempo nuove opportunità di sviluppo a lungo termine e per il futuro delle prossime generazioni.Le comunità ospitanti acquistano così notevole importanza e diventano protagoniste della promozione del territorio con la creazione di rapporti positivi d’interazione con l’industria del turismo e i turisti stessi.Obiettivi principali del turismo sostenibileGli obiettivi principali del turismo sostenibile sono la riduzione dell’impatto delle attività turistiche sull’ambiente e le persone, e la salvaguardia dei territori sia dal punto di vista naturalistico, sia sociale ed economico. Per ottenere risultati ottimali è necessario applicare i tre principi fondamentali su cui si basa il turismo sostenibile: la protezione dell’ambiente e delle sue caratteristiche, la tutela del patrimonio artistico, culturale e tradizionale dei luoghi di destinazione e l’adozione di un approccio che incentivi la crescita di progetti sostenibili, l’inclusione sociale, la condivisione del benessere economico e la creazione di opportunità di lavoro a condizioni adeguate e vantaggiose.

BENEFICI

BENEFICI

sostenibiltà ambientale

sostenibiltà ambientale

risparmio energetico

sostenibilità rifiuti

protezione flora e fauna locali

Economici

Economici

sviluppo economia locale

creazione nuovi posti di lavoro

uso prodotti agricoli e artigianali locali

diversificazione fonte di reddito

Empowerment comunitario

Empowerment comunitario

supporto progetti locali

miglioramento qualità di vita

migliramento sanità

miglioramento istruzione

sviluppo infrastrutture

BENEFICI

BENEFICI

salvaguarda i diritti umani

riduce l'impatto ambientale

vacanze solidali ed ecologiche

contrasta il turismo di massa

contrasta la desertiicazione

contrasta distruzione di habitat naturali

contrasta la crisi agricola

uso trasporti locali

Prende in considerazione l' mpatto etico del turismo sulla popolazione locale e il suo sviluppo economico e sociale

Prende in considerazione l' mpatto etico del turismo sulla popolazione locale e il suo sviluppo economico e sociale

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DEFINIZIONE DI TURISMO RESPONSABILEAdottata dall’assemblea di AITR in data 9 ottobre 2005 a Cervia​"Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori"​Nella pratica, questa affermazione si traduce nella tendenza degli operatori turistici sensibili ai temi della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità ambientale, della equità di genere e alle buone pratiche in generale, a fare molta attenzione a che il turismo responsabile sia ideato, realizzato e complessivamente gestito in maniera tale da non generare dei fenomeni di iniquità sociale ed economica, soprattutto a danno delle popolazioni delle regioni ospitanti il turismo stesso.​Questo significa che tutti gli “attori” di una esperienza di Turismo Responsabile, e quindi “il turista”, l’”organizzatore” e la comunità locale ospitante devono essere consapevoli (e qualora non lo siano tutti noi dovremo operare affinché lo diventino) di essere ognuno, per ciò che lo riguarda, coinvolto in un rapporto che non deve essere “focalizzato” sulle esigenze solamente dell’uno o dell’altro, o nel quale le esigenze dell’uno prevalgono su quello dell’altro…bensì in una dinamica complessa in cui tutti devono rispettare, preservare (ed a volte ideare ex novo) gli equilibri funzionali ad una sana, sostenibile e redditizia sopravvivenza degli altri protagonisti dell’esperienza turistica.​E’ oramai chiaro a tutti gli operatori di settore che non esiste una sola definizione di Turismo Responsabile, e che è non possibile (o meglio, non sarebbe ragionevole) dare una spiegazione accettabile di questa pratica identificandola (o peggio sovrapponendola), di volta in volta, con altre pratiche che, invece, ne sono solo accezioni o specificazioni, ovvero: “turismo consapevole”, “ecoturismo”, “turismo culturale”, “turismo comunitario”, “turismo sostenibile”, “turismo equo-solidale”.​Il Turismo Responsabile, in realtà, può essere attuato attraverso la “somma” di queste pratiche, o attraverso la scelta di realizzare viaggi che si ispirino anche solo ad una di esse, che però sia correttamente esercitata e non entri in conflitto con le altre.​Ad ognuna di queste pratiche, infatti, si deve riconoscere la dignità di specificazione del “turismo responsabile”, ma al tempo stesso nessuna di esse, se vuole tradursi in un esempio autentico di turismo responsabile, può pretendere di non avere riguardo e rispetto delle implicazioni che sono sottese e che discendono dalle conseguenze altre.​In pratica…è sicuramente una buona pratica quella dell’Ecoturismo attuato nel rispetto dell’ecosistema all’interno del quale si svolge il viaggio, ma se questa si riducesse solo al rispetto dell’ambiente e non contenesse in se stessa anche gli elementi basilari del rispetto dell’elemento umano e sociale che compartecipa alla sua attuazione (ad esempio quindi trascurasse di verificare e pretendere il rispetto dei diritti dei lavoratori coinvolti nella realizzazione del pacchetto eco-turistico), non sarebbe un autentico esempio di turismo responsabile….ma piuttosto rischierebbe di divenire una pratica ingannevole che “nasconde” i propri vizi celebrando solo “alcune” sue virtù.

TURISMO RESPONSABILE

TURISMO RESPONSABILE

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Il turismo responsabile nasce come risposta agli effetti negativi generati dal turismo di massa che nel secolo scorso ha iniziato a creare forti disparità di reddito, sfruttamento delle risorse disponibili, oltre alla produzione di rifiuti con conseguente difficoltà di gestione in paesi non sviluppati in cui mancano impianti di smaltimento adeguati, fino all’impatto ambientale del numero sempre più crescente di vettori aerei.