Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
Venne costruita sotto l'ordine di Teodoro
Successivamente Giustiniano diede il permesso al vescovo l'utilizzo della basilica per il culto ortodosso, che venne ribattezzata come " San Martino in cielo d'oro"
Quando le reliquie di Sant'Apollinare Nuovo vennero spostate da Classe a Ravenna, la basilica cambiò il nome in quello attuale
Struttura esterna
Porticato del XVI secolo, sostitutivo di un'altra vecchia struttura
Bifora rinascimentale
Campanile rotondo del X/XI secolo
Alto 39m
Più aumenta l'altezza del campanile, maggiori saranno le finestre su ogni piano
Ciò venne fatto per alleggerire la struttura
Struttura interna
Tre navate
Suddivise da due file di dodici colonne
Che richiamano le dodici tribù di Israele o gli apostoli
Archi a tutto sesto
Intermezzati da tondi seicenteschi
Soffitto a cassettoni
Lato superiore sinistro dell'interno
Nella parte più alta vicino al soffitto a cassettoni
Scene del Nuovo Testamento intrevallate a conchiglie su cui si poggiano delle colombe
Le colombe sono simbolo di rinascita
Le scene del Nuovo Testamento rappresentano dei miracoli compiuti da Gesù
Le raffigurazioni sono sempre in posizione frontale
Eccetto l'ultima immagine in cui il restauratore ha cambiato il senso e la conformazione della raffigurazione del miracolo -> la moltiplicazione dei pani e dei pesci
Le raffigurazioni di Cristo nel lato sinistro della basilica, rappresentano una versione giovane coi capelli ricci e l'aureola cruci-gemmata, probabilmente un'eredità dell'epoca di Teodorico
Lato superiore destro dell'interno
Nella parte più alta vicino al soffitto a cassettoni
Rappresentazione della vita di Cristo intervallate a rappresentazioni di conchiglie su cui sono appollaiate delle colombe
Il soggetto di questa narrazione visiva è l'amore
In queste rappresentazioni Cristo è raffigurato in maniera più matura e malinconica: con la barba folta e i capelli più lunghi
Nella cultura romana farsi crescere i capelli e la barba era simbolo di lutto e dolore
Interni
Figure maschili intervallate da finestre ad arco
Le figure maschili sono vestite di bianco e non si è in grado di capire se fossero apostoli, santi o padri della Chiesa, siccome non vi era alcuna iscrizione che aiuti nell'identificazione
Più in basso, poco al di sopra degli archi ci sono delle processioni di uomini e di donne
Processione degli uomini (lato destro):
La sequenza parte dal palazzo imperiale realizzato vicino all'ingresso della basilica
Il palazzo risulta vuoto: senza alcun abitante, tuttavia se si guarda con attenzione è possibile notare mani o altri arti sulle colonne, ciò vale soprattutto per la parete sinistra della basilica.
Questi arti appartenevano a Teodoro e alla sua corte, i quali vennero coperti e sottoposti a una damnatio memoriae dopo la caduta del re goto
Successivamente alla sequenza del palazzo viene rappresentata l'effettiva processione
Il corteo è formato da uomini coperti con eleganti vesti bianche, mentre reggono una corona ciascuno fra le mani, hanno tutti la stessa cadenza e la medesima espressione
Lo sfondo è interamente d'orato e sembra un metodo per annullare i limiti del tempo e dello spazio
L'ultimo di questi uomini è San Martino: il più vicino a Gesù, inoltre è rappresentato con una veste bianca coperta con un mantello porpora
Infine tra le mani di Gesù, ai cui lati ci sono due angeli, vi è stata posta una modifica del restauratore che al posto del libro che teneva tra le mani, gli ha realizzato uno scettro
Processione delle donne (lato sinistro):
Dove nel corteo tutto al maschile si parte dal palazzo imperiale, nel corteo femminile si parte dal porto di Classe
Il corteo delle donne risulta statico e solenne
Tra le diverse sante, ai piedi di Sant'Agnese vi è un'agnellina, probabilmente ciò che lega la santa all'animale è l'etimologia
Il corteo termina con le figure dei tre magi, realizzati in maniera più dinamica, intenti a portare i doni a Maria, che posta al centro di quattro angeli è rappresentata in maniera accogliente
Le decorazioni dell'abside sono state realizzate una seconda volta successivamente al secondo dopoguerra
L'altare risale al VI secolo ed è incorniciato da quattro colonne
A sinistra dell'altare c'è un pluteo (una balaustra a lastre rettangolari massicce lavorate a bassorilievo) con una raffigurazione
Ci sono anche delle transenne traforate con decorazioni simil-orientali