L'Italia longobarda

L'Italia viene divisa dopo sette secoli

La riunificazione dell'impero fu a breve durata, perché l'Italia subì una nuova invasione

Nel 568, appena tre anni dopo la morte di Giustiniano, nella penisola scesero i longobardi, un popolo di stirpe germanica

Secondo gli storici, i longobardi scesero in Italia attraverso le Alpi guidati dal re Albonino

essi occuparono:

prima il Friuli

poi la zona centrale della pianura padana

quindi la Toscana

vaste aree dell'Italia centro-meridionale attorno a Spoleto e Benevento

dopo un feroce assedio durato tre anni, Alboino nel 572 espugnò la città di Pavia, facendone la sua capitale

Ai bizantini rimase una larga fascia di territorio che andava da Ravenna a Roma

Longobardi e italici, una convivenza difficile

I longobardi erano, tra i germani, i più primitivi e arretrati

Nell'Italia conquistata si comportarono senza pietà:

distrussero chiese

trucidarono preti

si impadronirono delle terre dei grandi proprietari romani, uccidendo senza scrupoli chi si opponeva

esclusero completamente dal governo i funzionari bizantini e romani e sfruttarono duramente le popolazioni sottomesse

Restarono a lungo fedeli ai loro dèi o all'eresia asiana

Il regno longobardo è fragile e male organizzato

Il sovrano non controllava davvero il territorio: più di lui contavano i duchi, cioè quei capi guerrieri protagonisti della guerra che si erano spartiti i territori della conquista

I duchi erano spesso in conflitto con il re e in lotta tra loro; così i primi anni del regno longobardo in Italia furono tormentati:

molti sovrani furono spodestati e uccisi nella lotta per il potere

Il regno longobardo appariva assai fragile e male organizzato