realizată de federica sargolini 11 ani în urmă
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Mai multe ca aceasta
tempo: "immagine mobile dell'eternità" sinonimo del divenire sensibile
tempo misurato oggettivamente dai movimenti del cielo e degli astri : immagine della perfezione delle idee
FILOSOFI AL GOVERNO
"COMUNISMO" PLATONICO? - i governanti non devono avere proprietà privata per dedicarsi più facilmente all'interesse generale - i fanciulli devono essere allevati in comune - scelta dei migliori per diventare governanti, indipendentemente dall'origine sociale - femmine stessi diritti dei maschi - educazione: musica e ginnastica, poi matematica, astronomia e filosofia - arte bandita - matrimoni regolati per migliorare la razza (eugenetica) - Stato non troppo esteso (no differenze eccessive ricchezza/povertà)
Fedro MITO DELL'AURIGA
Il mito del carro e dell'auriga (o della biga alata) tratta dal 'Fedro' di Platone, serve a spiegare la teoria platonica della reminiscenza dell'anima, un fenomeno che durante la reincarnazione produce ricordi legati alla vita precedente. Racconta di un'ipotetica biga su cui si trova un auriga, personificazione della parte razionale o intellettiva dell'anima (logistikòn). La biga è trainata da una coppia di cavalli, uno bianco e uno nero: quello bianco raffigura la parte dell'anima dotata di sentimenti di carattere spirituale (thymeidès), e si dirige verso l'Iperuranio; quello nero raffigura la parte dell'anima concupiscibile (epithymetikòn) e si dirige verso il mondo sensibile. I due cavalli sono tenuti per le briglie dall'auriga che, come detto, rappresenta la ragione: questa non si muove in modo autonomo ma ha solo il compito di guidare. La biga deve essere diretta verso l'Iperuranio, un luogo metafisico a forma di anfiteatro dove risiedono le "Idee".
Lo scopo dell'anima, infatti, è contemplare il più possibile l'Iperuranio e assorbirne la sapienza delle idee. L'auriga quindi deve riuscire a guidare i cavalli nella stessa direzione, verso l'alto, tenendo a bada quello nero e spronando quello bianco, in modo da evitare o ritardare il più possibile il "precipitare" nella reincarnazione. Chi è precipitato subito rinascerà come una persona ignorante o comunque lontana dalla saggezza filosofica, mentre coloro che sono riusciti a contemplare l'Iperuranio per un tempo più lungo rinasceranno come saggi e come filosofi. Questo mito spiega la reminiscenza ed è riconducibile all'immortalità dell'anima
MITO DI ER
Interpretazione
La natura di una creatura non è qualcosa di dato in anticipo e una volta per tutte, ma quel che si può osservare dopo averla messa alla prova. E il tempo della prova dura indefinitamente.
Solo ai tiranni e agli animi tirannici sono riservate punizioni definitive e irreversibili. Solo i tiranni, infatti, bloccano completamente la discussione e l'apprendimento con la loro violenza e la loro sete di potere. Essi, rifiutando di imparare e di confrontarsi con gli altri, sono gli unici che si cristallizzano in una pena eterna - una pena connessa alla monotonia della loro anima. La punizione che si merita, in un mondo ove tutto il resto è potenziale e sempre in evoluzione, è definitiva. Non hai voluto metterti alla prova? Non hai saputo sostenere una discussione? Bene: non ti sarà offerta nessuna possibilità, perché tu non l'hai offerta agli altri.
Le punizioni e le ricompense che vengono assegnate alle altre anime non sono definitive: questo testimonia il loro carattere educativo. La disposizione ad imparare è ciò che distingue chi non è tiranno da chi lo è.
Er è tornato dai morti per riferirci il suo racconto. Questo risveglio può essere interpretato in più di un senso.
• Sul piano biografico, Platone, scrivendo i suoi dialoghi, fa letteralmente tornare Socrate dal regno dei morti, per farlo continuare a discutere con noi.
• Dal punto di vista letterario, un dialogo scritto, se riesce a stimolare il pensiero in prima persona del lettore, è metaforicamente un ritorno dal regno dei morti. Idee nate in un contesto temporalmente e spazialmente delimitato possono ritornare vive nel rapporto con chi legge, e addirittura dire qualcosa di nuovo e di creativo. In questo modo hanno, oltre alla prima, infinite vite successive. Socrate, per così dire, è vivo e parla con noi, o, meglio, leggendo i testi platonici, si fanno rivivere infiniti Socrati, in connessione con ciò che noi pensiamo per conto nostro.
• Dal punto di vista morale, una scelta libera può essere pensata come una morte, cioè come una cesura col passato. Nello stesso tempo, però, è anche un ritorno alla vita, se si sa ricordare come e perché si è scelto.
La scelta, e dunque la libertà, è qualcosa di indipendente dalla nostra immagine corporea e sociale: sono offerti alla scelta paradigmi di vita di tutti i tipi, di uomini, donne e perfino animali. La metempsicosi, in Platone, è un elemento assieme liberatorio e responsabilizzante; il caso che determina l'ordine della scelta non è decisivo, perché i paradigmi di vita sono più numerosi delle anime.
Il fatto che questi paradigmi siano dei modelli offerti dalla Moira che canta il passato, Lachesi, non incide sulla libertà di scelta. Scegliere, nella prospettiva platonica, significa prendere possesso criticamente del proprio passato per migliorare il presente.
Le anime compiono scelte molto differenti fra loro: ciascuno si procaccia la felicità, nel senso moderno di soddisfazione personale, a modo proprio. Ma Socrate sottolinea che la questione dello scegliere, e dello scegliere giustamente, in modo da massimizzare la felicità, è un problema capitale.
Questa felicità esiste non tanto perché un buon daimon presiede al nostro destino, quanto perché noi stessi abbiamo scelto un buon daimon. Elemento essenziale della felicità, dunque, non è più il daimon, ma il carattere della nostra scelta. Non ci può essere felicità senza autonomia. Se lo scegliere è essenziale, la felicità non può essere ridotta a un modello, in base al quale coltivare le persone. Anche per questo, i paradigmi di vita offerti in opzione sono numerosi e differenti fra loro.
Il ritorno di Er dal regno dei morti è un'immagine forte dello spirito che ispira la metafisica di Platone: la realtà esiste solo nella misura in cui è viva e in tensione verso il meglio. Noi esistiamo in maniera piena solo se sappiamo fare le nostre scelte - se sappiamo, cioè, valorosamente morire e consapevolmente rinascere, senza dimenticare nulla, come nel racconto straordinario che mette fine alla Repubblica.
Parmenide, poi Sofista, Politico, Filebo riformulazione della teoria delle idee: la partecipazione non è più riferita al rapporto idee-cose, ma a quello delle idee fra loro. Le idee sono in reciproca comunanza (perdono l'immobilità dell'essere parmenideo)
tramite la divisione si ritrova la molteplicità entro l'unità stessa dell'idea (non essere come "ESSERE ALTRO") "parricidio" di Parmenide
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METODO DIAIRETICO
duplice movimento del pensiero:
DISCENDENTE discesa dal genere sommo per giungere all'idea più vicina alla realtà singola
ASCENDENTE risalire da un dato ente al genere universale in cui esso è compreso
The Truman show
IPERURANIO (mito del Fedro)
Un tempo l'anima era dotata di ali e poteva godere della visione diretta delle idee, seguendo gli dèi (raffigurati dalle costellazioni celesti) nelle loro evoluzioni diurne e notturne su carri alati. Successivamente, per una qualche colpa commessa, essa ha perduto la capacità di volare ed è stata imprigionata nel corpo "come un'ostrica nel suo guscio". Prigioniera del corpo, l'anima può conoscere solo attraverso i sensi: i quali non le restituiscono che l'immagine, la copia imperfetta e inadeguata delle essenze intellegibili. Tuttavia, quando si eleva al piano della pura intelligenza, recupera la sua capacità di volare. Risale allora dalla copia al modello, dall'imitazione all'originale, e scopre infine l'essere vero delle cose, il loro aspetto immutabile e necessario.
separazione tra realtà sensibile e realtà intellegibile: DUALISMO PLATONICO
3 tipi di rapporto idee-cose:
PRESENZA (parusia) nelle cose sensibili è presente l'idea ad esse corrispondente
PARTECIPAZIONE (metessi) le cose sensibili sono parte (partecipano) dell'idea ad esse corrispondente
IMITAZIONE (mimesi) le cose sensibili sono copie delle idee, archetipi (modelli) perfetti che si trovano nell'iperuranio
ma c'è anche GRADUALISMO: le cose rinviano ad una realtà ulteriore perchè si presentano in diversi gradi di perfezione
IL SIMPOSIO
MITO DEGLI ANDROGINI il carattere principale dell'amore è l'insufficienza
TEORIA DELL'EROS
amore è desiderio di bellezza (rappresenta il bene), che ha gradi differenti: - bellezza fisica - bellezza dell'anima - bellezza delle leggi e delle istituzioni - bellezza delle scienze - bellezza in sè (amore filosofico)
IDEA: aspetto puramente intellegibile dell'oggetto, essere in sè, ente universale