CONFLITTO UCRAINA-RUSSIA
Italia
In caso di guerra in Ucraina, nel nostro Paese ci saranno ripercussioni non solo per quanto riguarda il mercato energetico, ma anche in relazione alle forniture di materie prime agricole con particolare attenzione al grano e al mais.
La Repubblica Italiana chiede alla federazione Russa l'immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dell'Ucraina.
L'articolo 11 dice che l'Italia "ripudia" la guerra, non che "rinuncia" o "condanna". In altre parole, l'Italia rifiuta l'idea stessa della guerra d'offesa. Il che dovrebbe implicare anche la condanna di ogni propaganda bellica, delle dottrine che esaltino o giustifichino la guerra, e la condanna della guerra, in particolare di aggressione.
"Il Governo italiano condanna l'attacco della Russia all'Ucraina. L'italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della NATO per rispondere immediatamente, con unità e determinazione". Questa è la dichiarazione da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi che per ora ha congelato il suo incontro con Putin e che prossimamente volerà a Bruxelles, per decidere sulle sanzioni a seguito dell'attacco russo in Ucraina.
L'attuale situazione di crisi, causata dalla guerra in Ucraina, rischia di provocare una crisi energetica sul territorio nazionale. Per far fronte alla possibile emergenza sui rifornimenti di gas, il governo si sta attivando con una serie di interventi. Infatti il gas in Italia arriva dall'Algeria e dall'Azerbaijan, l'uso del gas naturale liquefatto, oppure un'altra linea di azione emergenziale riguarda le centrali a carbone.
Davide Cirone, Daniele Di Giovanni, Carlo Davide
Cause
La Russia non vuole che l’Ucraina entri nella NATO.
La Russia vuole appropriarsi delle risorse naturali e minerarie del paese.
La precedente appartenenza dell'Ucraina all'Unione sovietica spinge il governo russo a volersi riappropriare dello stato ormai indipendente, mai riconosciuto effettivamente come tale.
Putin sostiene che l'Ucraina debba appartenere alla Russia dato che la parte orientale del paese è filo-russa, ma anche per ragioni storiche.
La Russia vuole difendersi dalle "pressioni" della NATO, poichè lo Stato è circondato da paesi membri dell'Alleanza Atlantica.
L'Ucraina non sembra volersi piegare alla volontà russa di evitare l'accesso nella Nato e nell'Unione europea, fornendo un "pretesto" a Putin per attaccare il territorio.
Benedetta Torrieri e Giorgia Pellegrini
ONU
L'ambasciatore ucraino Kyslytsya viene avvisato dell'invasione da parte dei russi: manda a tutti i componenti un'appello a fare il possibile per fermare la guerra.
L'amabasciatore russo Razov nega l'invasione, e afferma si tratti solo di un'operazione militare nel Donbass: Kyslytsya gli fa presente degli audio in cui Putin annuncia l'invasione.
L'organizzazione non può agire, nel rispetto di uno dei principi generali del diritto internazionale, ovvero la sovranità territoriale: l'ONU non può intervenire nelle competenze interne di uno Stato.
Nonostante le misure del Consiglio di Sicurezza, l'organizzazione non può agire, in quanto la Russia ne è un membro permanente e può esercitare il diritto di veto per annullare le decisioni.
Gabriella Paolini e Francesca Guarini
Ultime notizie
- All'alba del 24 febbraio la Russia invade
l'Ucraina.
- È caduta la prima città Ucraina: Kharkiv
- Presidente Ucraino istituisce la legge
marziale e attiva il coprifuoco: "pronti a
tutto".
- Le forze russe si stanno dirigendo
verso Kiev.
- La Russia arriva a Chernobyl, il
preside ucraino dichiara: " Russia
vuole il controllo di Chernobyl. È una
dichiarazione di guerra all'Europa"
- Putin ha posto in allerta il sistema
difensivo nucleare.
- Zelensky firma richiesta per adesione
nell'UE.
- Iniziano i negoziati tra la Russia e
l'Ucraina.
Tursini Beatrice
Alleanze
Russia
Paesi simpatizzanti: Cina, Turchia, Siria e India
L’obiettivo di ognuno è quello di garantire i propri interessi.
CSTO (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva): alleanza formata nel 1992 dai sei Paesi post-sovietici, che prevede la protezione dei membri in caso di attacchi militari.
Ucraina
“vicino al confine”= stato cuscinetto fra potenze
NATO (Organizzazione dell'Atlantico del Nord), tra i membri dell'organizzazione quelli che si sono esposti maggiormente sono: USA, Germania, Italia, Francia, Regno Unito, Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia e Paesi Bassi.
L'obiettivo è quello di aiutare l'Ucraina nel difendere i propri territori dalla Russia, così da continuare ad avere rapporti con l'Occidente e rimanere uno stato indipendente.
Paesi alleati ma non partecipanti, che per il momento si limitano a fornire il sostegno necessario all’Ucraina, tra cui i materiali di supporto per poter affrontare la situazione (armi).
Viene coinvolto anche il territorio della Scandinavia poiché all'interno del paese è presente un'armata attiva di "pronto intervento"qualora la Russia decidesse di attaccare le zone limitrofe.
Cecilia Yassir e Beatrice Tursini
Conseguenze
Incremento dei prezzi delle materie prime: grano, gas (il 40% del gas utilizzato dall'Europa proviene da Mosca) e petrolio.
Rapido ritorno alla distensione nei rapporti fra Russia e Ucraina e, di riflesso, fra i governi occidentali e la Russia.
Crisi economica: Boris Johnson ha confermato l'imposizione di sanzioni anti russe in risposta all’azione militare in Ucraina bandendo tutte le banche russe dal mercato finanziario del Regno Unito.
Grave rischio nucleare, gli esperti affermano di gran lunga maggiore rispetto a quello dell'86.
Ingenti perdite umane e ondate di profughi che potrebbero superare i 5 milioni di persone.
Francesca Guarini e Gabriella Paolini