IMMUNOLOGIA- EMATOLOGIA

SELF-NON SELF: GLI ANTIGENI

SELF: indicare l’organismo e i suoi componenti.

NON SELF: agenti estranei all’organismo verso i quali si attiva una risposta immunologica.

GLI ANTIGENI SONO MICRORGANISMI ENZIMI O TOSSINE

ESSI SENSIBILIZZANO IL SISTEMA IMMUNITARIO DELL'ORGANISMO, INDUCENDOLO A PRODURRE PROTEINE SPECIFICHE(ANTICORPI)

SONO DEFINITI COMPLETI QUANDO HANNO: L'IMMUNOGENICITA' : CAPACITA' DI SCATENARE UNA RISPOSTA IMMUNITARIA

O L'ANTIGENICITA': CAPACITA' DI LEGARSI IN MODO SPECIFICO CON GLI ANTICORPI O CON I RECETTORI DEI LINFOCITI T e B.

SE HANNO SOLO L'ANTIGENICITA' SONO DETTI IINCOMPLETI O APTENIE SI COMBINANO SOLO CON GLI ANTICORPI MA NON SI RIPRODUCONO.

GLI ANTIGENI POSSONO ESSERE CORPUSCOLATI SE COSTITUITI DA CELLULE O SOLUBILI IN CASO DI TOSSINE BATTERICHE.

ANTIGENI AUTOLOGHI: SI TROVANO SULLE CELLULE, VERSO CUI IL SISTEMA IMMUNITARIO ESPRIME UNA TOLLERANZA IMMUNITARIA, CIOE' NON PUO' ESSERE SENSIBILIZZATO.

ANTIGENI OMOLOGHI O ISOANTIGENI QUELLI COMUNI AD UNA STESSA SPECIE: DIPENDONO DAL COREDO GENETICO E POSSONO ESSERE PRESENTI IN ALCUNI INDIVIDUI O ASSENTI IN ALTRI

ANTIGENI ETEROLOGHI: SONO PRESENTI IN PIU' SPECIE ANIMALI E INDUCONO UNA RISPOSTA IMMUNE VERSO ANTIGENI CHE NON HANNO RELAZIONE ALCUNA CON L'ANTIGENE ORIGINARIO.omento

ISOANTIGENI DEI GLOBULI ROSSI E DEI TESSUTI

GLI ISOANTIGENI COMPRENDONO GLI ANTIGENI DEI GLOBULI ROSSI CHE SONO ALLA BASE DELLA COMPATIBILITA' DELLE TRASFUSIONI DI SANGUE.

QUESTI ANTIGENI ( GLICOPROTEINEE) SONO DI ORIGINE GENETICA E SONO TRASMESSI ERIDITARIAMENTE: SONO RIUNITI IN SISTEMI: SISTEMA ABO E QUELLO RH.

IL SITEMA ABO E' DIVISO IN GRUPPO A: ANTIGENI A SULLE EMAZIE; ANTICORPI ANTI-B NEL SIERO

GRUPPO B: ANTIGENI B SULLE EMAZIE; ANTICORPI ANTI-A NEL SIERO

GRUPPO AB: ANTIGENI A e b sulle emazie; nessun anticorpo nel siero

GRUPPO 0: NESSUN ANTIGENE SULLE EMAZIE, ANTICORPI ANTI-A e ANTI B NE SIERO.

I GENI SONO CONTROLLATI DA COPPIE DI ALLELI E HANNO 6 COMBINAZONI POSSIBILI: AA;BB;AB;00;A0;B0. QUESTI 6 GENOTIPI SI TRADUCONO IN 4 FENOTIPI: A;B;AB;0.

NELLE TRASFUSIONI E' IMPORTANTE EVIATRE SITUAZIONI DI INCOMPATIBILITA', CIOE' NON TRASFONDERE SANGUE CON ANTIGENI ERETROCITARI VERSO CUI IL SANGUE DEL RICEVENTE POSSIEDA ANTICORPI, ONDE EVITARE L'EMOLISI DEI GLOBULI ROSSI TRASFUSI CON CONSEGUENZE ANCHE LETALI.

GLI INDIVIDUI 0 SONO DONATORI UNIVERSALI, MENTRE QUELLI DI GRUPPO AB POSSONO RICEVERE SANGUE DA QUALSIASI TIPO.

MOLTO IMPORTANTE IL FATTORE RH (Rhesus) DETERMINATO DALLA PRESENZA DI ISOANTIGENI ERITROCITARI DENOMINATI C,c,D,d,E,e. L'ANTIGENE D DETERMINA LA PRESENZA DEL FATTORE RH. QUINDI CI SONO INDIVIDUI CON SANGUE RH +(POSITIVO) E RH - (NEGATIVO)

NEL SISTEMA RH NON ESISTONO ANTICORPI NATURAL ANTI-RH NEL SANGUE MA QUESTI POSSONO FORMARE PER SENSIBILIZZAZIONE IMMUNITARIA. I DONATORI UNIVERSALI SONO GLI INDIVIDUI 0 RH-RIA DA TRASFUSIONE RH+ IN SOGGETTI RH-

ISOANTIGENI TISSUTALI

IL COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITÀ' (MHC) E' UN INSIEME DI GENI CHE CONTROLLANO LA PRODUZIONE DI ISOANTIGENI PROTEICI CHE SI TROVANO SULLE CELLULE E SUI TESSUTI DEI MAMMIFERI

CIO' PROVOCA UNA FORTE REAZIONE IMMUNITARIA DI RIGETTO DEI TESSUTI CHE VENGONO TRASFERITI IN ALTRI ANIMALI, UOMO COMPRESO.

PER QUESTO I PAZIENTO CHE SUBISCONO UN TRAPIANTO VIENE DEPRESSO FARMACOLOGICAMENTE IL SISTEMA IMMUNITARIO

I GENI DEL COMPLESSO MHC SONO DIVISI IN 3 CLASSI CHE CONTROLLANO: LE INTERAZIONI FRA RISPOSTA IMMUNITARIA UMORALE E CELLULARE; LA TOLLERANZA VERSO GLI ANTIGENI SELF; LA SINTESI DI FRAZIONI CITOTOSSCHE DEL COMPLEMENTO.

FATTORI ASPECIFICI DI DIFESA

LE DIFESE CHE UN ORGANISMO HA NEI CONFRONTI DI AGENTI ESTRANEI SONO LA RESISTENZA O L'IMMUNITA' CHE SONO DI 2 TIPI:

RESISTENZA NATURALE O IMMUNITÀ' ASPECIFICA: RAPPRESENTATA DA BARRIERE FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE, E' UNA CARATTERISTICA INNATA.

LA RESISTENZA NATURALE O ASPECIFICA E' LA RISULTANTE D VARI FATTORI CHE CONCORRONO S COSTRUIRE UNA "DIFESA DI PRIMO LIVELLO". NEL CASO QUESTE DIFESE SONO INSUFFICIENTI, INTERVIENE IL SISTEMA ADATTATIVO ACQUISITO, CHE HA ARMI STRATEGICHE, INDIRIZZATE IN MODO SPECIFICO VERSO OGNI TIPO PARTICOLARE DI ANTIGENE.

RESISTENZA ACQUISITA O IMMUNITÀ ADATTATIVA O SPECIFICA, DI TIPO PASSIVO O ATTIVO, NATURALE O ARTIFICIALE

L'IMMUNITÀ ADATTATIVA O SPECIFICA SI PUÒ' ACQUISIRE PER VIE NATURALI IN MODO ATTIVO CON LA FORMAZIONE DI ANTICORPI CONTRO UNA DETERMINATA MALATTIA CHE VIENE SUPERATA CON AL GUARIGIONE.

OPPURE IN MODO PASSIVO ATTRAVERSO LA TRASMISSIONE MATERNO-FECALE DI ANTICORPI O ANCORA PREFORMATI CON LA SIEROTERAPIA

CI SONO DIFFERENZE NELLA SUSCETTIBILITÀ' O RECETTIVA' NE CONFRONTI DELLE INFEZIONI IN BASE ALLA SPECIE ANIMALE, ALLA DIVERSA RESISTENZA INDIVIDUALE O DI POPOLAZIONE.

BARRIERE FISICHE

LA CUTE E LE MUCOSE SONO IL PRIMO OSTACOLO DA SUPERARE PER I MICRORGANISMI O ANTIGENI. L'INGERITA' DI QUESTE PRIME DIFESE E' ESSENZIALE PER EVITARE LA PENETRAZIONE DI AGENTI ESTRANEI ATTRAVERSO FERITE O ABRASIONI.

BARRIERE CHIMICHE

L'AZIONE DEL LISOZOMA UN ENZIMA CHE SI TROVA NELLE DIVERSE SECREZIONI CORPOREE, PROVA LA LISI DEL PEPTIDOGLICANO NEI BATTERI GRAM-POSTIVI.

GLI INTERFERONI SONO AGENTI ANTIVIRALI NATURALI SPECIE- SPECIFICI CHE MOLTE CELLULE PRODUCONO IN RISPOSTA A INFEZIONI VIRALI.

LE BATTERIOCINE VENGONO ELABORATE NEI GRAM NEGATIVI PER INIBIRE LA PRODUZIONE DI BATTERI PATOGENI DI ORIGINE ESTERNA.

IL COMPLEMENTO E' UN COMPLESSO MULTIPROTEICO AD AZIONE CITOLITICA PRESENTE NEL SIERO CHE PROMUOVE LA REAZIONE INFIAMMATORIA.

BARRIERE BIOLOGICHE SONO RAPPRESENTATE DA:

FAGOCITOSI: AZIONE SVOLTA DAI GRANULOCITI NEUTROFILI DEL SANGUE E DAI MACROFAGI DEL SANGUE E DEI TESSUTI. SONO DIFFUSI NEGLI ALVEOLI POLMONARI, NELLA MILZA, NEL FEGATO, I LINFONODI

INFIAMMAZIONE: UNA REAZIONE DIFENSIVA LOCALIZZATA CON LO SCOPO DI CIRCOSCRIVERE I GERMI NEL PUNTO DI INFEZIONE, DI IMPEDIRE LA DIFFUSIONE O DI LIMITARE I DANNI CONSEGUENTI ALL'INGRESSO DI CORPI ESTRANEI.

LA REAZIONE INFIAMMATORIA, MEDIATA DALLA LIBERAZIONE DI ISTAMINA DAI TESSUTI DANNEGGIATI, PROVOCA UNA VASODILATAZIONE CHE FAVORISCE UN AUMENTO DEL FLUSSO DI SANGUE E LA FUORIUSCITA DAI CAPILLARI DEI LEUCOCITI AD AZIONE FAGOCITARIA

ESSA E' UN FENOMENO MOLTO COMPLESSO CHE COINVOLGE CELLULE FAGOCITARIE E MOLECOLE PLASMATICHE CHE CONTROLLANO LA MIGRAZIONE LEUCOCITARIA,L'ADESIVITÀ DEI LEUCOCITI ALL'ENDOTELIO DEI VASI SANGUIGNI E LA LORO SUCCESSIVA FUORIUSCITA PER RAGGIUNGERE LA SEDE DELLA REAZIONE DIFENSIVA INFIAMMATORIA.

FEBBRE: UN AUMENTO DI TEMPERATURA CORPOREA CHE SUPERA I 37°C CREA UN AMBIENTE MENO ADATTO ALLA RIPRODUZIONE DI MOLTE SPECIE BATTERICHE, FAVORENDO L'ATTIVITÀ' FAGOCITARIA.

IMMUNITÀ SPECIFICA

IL SISTEMA IMMUNITARIO ADATTIVO COSTITUISCE UNA LINEA DI DIFESA DI 2 LIVELLO CHE ENTRA IN AZIONE QUANDO LE DIFESE NATURALI DI TIPO GENERICO NON SONO SUFFICIENTI A FRONTEGGIARE L'ATTACCO DEGLI ANTIGENI.

ESSA METTE IN ATTO UNA RISPOSTA ALTAMENTE SPECIALIZZATA CHE E' IN GRADO DI IDENTIFICARE LE CARATTERISTICHE DI OGNI CELLULA O SOSTANZA MACROMOLECOLARE ESTRANEA.

Sottoargomento

I LINFOCITI SONO LOCALIZZATI: NEGLI ORGANI LINFOIDI PRIMARI O CENTRALI: MIDOLLO OSSEO, TIMO

E NEGLI ORGANI LINFOIDI SECONDARI O PERIFERICI: LINFONODI, FEGATO, MILZA, PLACCHE DI PEYER DELLA MUCOSA INTESTINALE.

LA POPOLAZIONE LINFOCITARIA NON è UNIFORME, MA TUTTI I LINFOCITI NASCONO NEL MIDOLLO OSSEO DA CELLULE STAMINALI PER POI DIFFERENZIARSI IN VARI TIPI CELLULARI A SECONDA DELL'IMPRINTING.

SI DISTINGUONO INFATTI: LINFOCITI B: SE MATURANO NEL MIDOLLO OSSEO SONO UNA QUOTA MINORITARIA DEI LINFOCITI CIRCOLANTI E HANNO VITA BREVE.

LINFOCITI T: SE MATURANO NEL TIMO, RAPPRESENTANO LA QUOTA MAGGIORE DEI LINFOCITI CIRCOLANTI(70%) E VIVONO A LUNGO.

RAGGIUNTO LO STATO "ADULTO" I LINFOCITI MIGRANO NEGLI ORGANI LINFOIDI PERIFERICI E DI QUI DIFFONDONO IN TUTTO L'ORGANISMO. LA PRODUZIONE DI LINFOCITI NELL'ORGANISMO UMANO E' INCESSANTE (MILIONI OGNI GIORNO)E CIO' PORTEREBBE AD UN ECCESSIVA PROLIFERAZIONE COME AVVIENE NELLE LEUCEMIE.

PER ELIMINARE LE CELLULE MORTE O MACROFAGI SI VERIFICA L'APOPTOSI, CHE E' UN MECCANISMO DI MORTE PROGRAMMATA PER CUI I LINFOCITI ED ALTRE CELLULE CHE DEVONO ESSERE ELIMINATE MODIFICANO IL LORO GENOMA FRAMMENTANDO E ALTERANO LA STRUTTURA DELLA LORO SUPERFICIE.

IL SISTEMA BASATO SUI B-LINFOCITI VIENE ATTIVATO QUANDO GLI ANTIGENI SONO LIBERI. IN QUESTI CASI LA STIMOLAZIONE ANTIGENICA INDUCE L'ATTIVAZIONE E LA PROLIFERAZIONE DEI LINFOCITI B CHE SI TRASFORMANO IN PLASMA CELLULE, LE QUALI PRODUCONO ANTICORPI CIRCOLANTI SPECIFICI PER QUEL ANTIGENE.

QUANDO INVECE GLI ANTIGENI SONO LEGATI IN MODO STABILE SU CELLULE VIENE ATTIVATA LA RISPOSTA IMMUNITARIA CELLULOMEDIATA DAI T-LINFOCITI.

QUESTA POPOLAZIONE LINFOCITARIA NON E' OMOGENEA, SI DISTINGUONO INFATTI IN:

LINFOCITI T-CITOTOSSICI (TC): AD AZIONE CITOLITICA DIRETTA

LINFOCITI T-HELPER (TH) CHE HANNO FUNZIONE DI STIMOLO E SUPPORTO ALLA PRODUZIONE DI LINFOCITI B E ANCHE DI LINFOCITI T ATTRAVERSO L'INTERVENTO DI MEDIATORI CHIMICI.

LINFOCITI T- SUPPRESSOR (TS): SVOLGONO FUNZIONE REGOLATRICE E MODULANTE SULLA PRODUZIONE COMPLESSIVA DI LINFOCITI.

I TC SONO LINFOCITI AD AZIONE EFFETTRICE, MENTRE I LINFOCITI TH E TS HANNO FUNZIONE REGOLATRICE.

LA MEMORIA IMMUNOLOGICA E' SOSTENUTA DA CELLULE B E T DELLA MEMORIA CHE SI FORMANO IN SEGUITO ALLA SENSIBILIZZAZIONE ANTIGENICA E NE REGISTRANO LE CARATTERISTICHE.

HANNO VITA MOLTO LUNGA E RESTANO IN CONDIZIONI DI QUIESCENZA NEGLI ORGANI LINFOIDI, MA SI ATTIVANO DIVIDENDOSI VELOCEMENTE SE L'ORGANISMO ENTRA NUOVAMENTE IN CONTATTO CON LO STESSO ANTIGENE.

OLTRE AI LINFOCITI T CITOTOSSICI ESISTONO ALTRI TIPI LINFOCITARI AD AZIONE EFFETTRICE NEI CONFRONTI DEGLI ANTIGENI, COME PER ESEMPIO LE CELLULE NK( NATURAL KILLER) E I LINFOCITI DELL' IPERSENSIBILITÀ RITARDATA.

LE CELLULE NK SONO IN GRADO DI NEUTRALIZZARE CELLULE ESTRANEE (COME QUELLE NEOPLASTICHE) A PRESCINDERE DA UNA PRECEDENTE SENSIBILIZZAZIONE IMMUNITARIA.

RICONOSCIMENTO E PROCESSAZIONE ANTIGENE

UNA FASE MOLTO IMPORTANTE NELLA REAZIONE IMMUNITARIA E' IL RICONOSCIMENTO, PROCESSAZIONE E PRESENTAZIONE DELL'ANTIGENE

RECETTORI DI MEMBRANA: SONO DIVERSI NEI LINFOCITI B e T.

I B LINFOCITI HANNO COME RECETTORI DI MEMBRANA DELLE IMMUNOGLOBULINE. IN SEGUITO AL CONTATTO, QUESTI LINFOCITI RICONOSCONO L'ANTIGENE E SI TRASFORMANO IN PLASMA CELLULE CHE PRODUCONO IMMUNOGLOBULINE DELLO STESSO TIPO, CHE HANNO RICONOSCIUTO L'ANTIGENE E CHE NON SONO ALTRO CHE ANTICORPI.

I T LINFOCITI POSSIEDONO RECETTORI DI MEMBRANA DENOMINATI CD4 E CD8, GLICOPROTEINE DI MEMBRANA RISPETTIVAMENTEDEI TH E DEI TC. PER CIO' QUESTE DUE LINEE LINFOCITARIE VENGONO CHIAMATE TCD4 E TCD8.

QUESTI RECETTORI PERO' NON SONO IN GRADO DI RICONOSCERE L'ANTIGENE SE PRIMA QUEST'ULTIMO NON VIENE PROCESSATO( CIOE' PARZIALMENTE DEGRADATO) DA ALTRE CELLULE DETTE APC( ANTIGEN PROCESSING CELLS) CHE POI LO ESPONGONO SULLA LORO SUPERFICIE INSIEME CON PROTEINE MHC.

TALI CELLULE SONO MACROFAGI, GLI STESSI B LINFOCITI ED ALTRE CELLULE LINFOIDI( CELLULE DENDRITICHE) CHE INTERVENGONO NELLA PRESENTAZIONE DEGLI ANTIGENI SOLUBILI.

LE CELLULE DENDRITICHE SI TROVANO NELL'EPIDERMIDE, NEI FOLLICOLI LINFATICI PRIMARI E SECONDARI.

I MACROFAGI, LE CELLULE DENDRITICHE E I LINFOCITI B PRESENTANO L'ANTIGENE AI LINFOCITI TH CHE RISPONDONO RIPRODUCENDOSI E PROMUOVENDO TRAMITE LE CITOCHINE LA PROLIFERAZIONE DEI B-LINFOCITI( CHE SI TRASFORMANO IN PLASMA CELLULE E PRODURRANNO ANTICORPI: IMMUNITÀ UMORALE) E DEI T- CITOTOSSICI ( CHE DISTRUGGERANNO CELLULE INFETTE: IMMUNITÀ CELLULO-MEDIATA.

GLI ANTICORPI

GLI ANTICORPI SONO PROTEINE GLOBULARI (IMMUNOGLOBULINE) APPARTENENTI ALLA FRAZIONE ELETTROFORETICA DELLE GAMMA-GLOBULINE SERICHE CHE HANNO LA FUNZIONE DI LEGARSI ALL'ANTIGENE E BLOCCARLO FORMANDO IL COMPLESSO ANTIGENE- ANTICORPO.

STRUTTURA DEGLI ANTICORPI: LA MOLECOLA DELLE IMMUNOGLOBULINE E' COSTITUITA DA 4 CATENE POLIPEPTIDICHE, 2 LEGGERE (L) E DUE PESANTI (H) DISPOSTE A Y.

NEL COMPLESSO DELLA MOLECOLA SI RICONOSCONO 3 REGIONI PRINCIPALI DUE SONO UGUALI CHIAMATE Fab( fragment antigen binding) COMPRENDONO LE 2 ESTREMITÀ' DELLA MOLECOLA, FORMATE DALLE ESTREMITÀ' DELLE DUE CATENE LEGGERE E DALLE PORZIONI ADIACENTI DELLE CATENE PESANTI.

QUESTA REGIONE E' VARIABILE E SPECIFICA PER OGNI ANTICORPO E PRESENTA I SITI DI LEGAME CON L'ANTIGENE (PARATOPI).

L'ALTRA REGIONE E' DENOMINATA Fac(FRAMMENTO CRISTALLIZZABILE) E COMPRENDE LO STELO O GAMBO DELLA MOLECOLA ANTICORPALE E LE PARTI INFERIORI DELLE BRACCIA DELLA Y.

LA REGIONE COSTANTE PARTECIPA A FUNZIONI EFFETTRICI COME LA LISI DELL IMMUNOCOMPLESSO E L'ATTIVAZIONE DEL COMPLEMENTO.

CLASSI DI IMMUNOGLOBULINE

CI SONO DIVERSE CLASSI DI IMMUNOGLOBULINE(Ig)

Ig G: SONO MONOMERI BIVALENTI SONO IL 75% DI TUTTE LE Ig SI TROVANO NEL SANGUE, ATTRAVERSANO LA PLACENTA E FISSANO IL COMPLEMENTO, CIOÈ' LO UTILIZZANO NELLA FORMAZIONE DELL' IMMUNOCOMPLESSO

Ig A: immunoglobuline secretorie si rinvengono nei prodotti delle ghiandole esocrine quali latte, SALIVA, MUCO,LACRIME. NEL SANGUE ASSUMONO FORMA MONOMERICA, MENTRE NELLE SECREZIONI SI PRESENTANO COME DIMERI; SONO IL 15 % DELLE Ig

Ig M: formate da 5 subunita', disposte a cerchio con i frammenti Fac al centro. sono DECAVALENTI e rappresentano il 10 % delle Ig. si trovano solo nel sangue e sono le PRIME IMMUNOGLOBULINE CHE SI FORMANO NELLA RISPOSTA PRIMARIA, NON FISSANO IL COMPLEMENTO, E NON ATTRAVERSANO LA PLACENTA. INSIEME CON LE Ig D COSTITUISCONO IN FORMA DI RECETTORI DI SUPERFICIE DEI B-LINFOCITI.

Ig D: MONOMERI BIVALENTI SONO CIRCA 1% DELLE Ig. NON FISSANO IL COMPLEMENTO E NON ATTRAVERSANO LA PLACENTA. SONO RECETTORI DI SUPERFICIE DEI B-LINFOCITI.

Ig E: SONO MONOMERI BIVALENTI E COSTITUISCONO UNA PARTE TRASCURABILE DELLE Ig TOTALI. ESSE SONO COINVOLTE NELLE REAZIONI ALLERGICHE DA FARMACI, POLLINE ECC.. TUTTI CASI IN CUI LA CONCENTRAZIONE DI Ig E AUMENTA RAPIDAMENTE. LE IgE SI LEGANO AGLI ALLERGENI E TRAMITE IL FRAMMENTO Fac ANCHE AGLI EOSINOFILI, BASOFILI, MASTOCITI, CELLULE CHE LIBERANO ISTAMINA E ALTRI MEDIATORI CHIMICI,C CHE SCATENANO SINTOMI DELL'ALLERGIA.

LE IMMUNOGLOBULINE VENGONO CLASSIFICATE ANCHE IN BASE ALLA LORO AZIONE DELL'ANTIGENE, SI DISTINGUONO IN:

-PRECIPITINE: PROVOCANO LA PRECIPITAZIONE DELL'ANTIGENE.

AGGLUTININE: PROVOCANO L'AGGLUTINAZIONE

LISINE: CAUSANO LA LISI CELLULARE

NEUTRALIZZANTI: ANNULLANO L'AZIONE DELLE TOSSINE MCROBICHE

DEVIANTI ( O FISSANTI) IL COMPLEMENTO: SE LO UTILIZZANO NELLA FORMAZIONE DELL'IMMUNOCOMPLESSO.

OPSONIZZANTI: SE SI FISSANO ALLE CELLULE BATTERICHE FAVORENDONE LA FAGOCITOSI.

RISPOSTA UMORALE E CELLULARE

RISPOSTA UMORALE: I LINFOCITI B POSSONO ESSERE ATTIVATI IN 2 MODI:

DIRETTAMENTE, DA ANTIGENI T INDIPENDENTI, SENA L'INTERVENTO DEI T-HELPER. I B-LINFOCITI RICONOSCONO GLI ANTIGENI E SI TRASFORMANO IN PLASMACELLULE CHE PRODUCONO ANTICORPI.

CON L'INTERVENTO DEI TH E CON LA PROCESSAZIONE DEGLI ANTIGENI T- DIPENDENTI DA PARTE DEI B-LINFOCITI, CHE SI COMPORTANO COSI COME CELLULE APC, ESPONENDO I FRAMMENTI ANTIGENICI SULLA LORO SUPERFICIE INSIEME CON MOLECOLE MHC E PRESENTANDOLI AI TH.

LA RISPOSTA CELLULOMEDIATA

I T-LINFOCITI NON SONO IN GRADO DI RICONOSCERE AUTONOMAMENTE L'ANTIGENE E NON VENGONO ATTIVATI SENA LA SUA PROCESSAZIONE E PRESENTAZIONE DA PARTE DI CELLULE APC.

LA DEGRADAZIONE DELL'ANTIGENE E L'ESPOSIZIONE DE SUOI FRAMMENTI INSIEME CON MOLECOLE MHC, NE PROVOCANO IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DET T-HELPER, CHE CON L'INTERVENTO DELLE CITOCHINE, ATTIVANO LA PROLIFERAZIONE DEI T- CITOTOSSICI E DEI B-LINFOCITI CHE PRODUCONO ANTICORPI E DI ALTRI T-HELPER.

IN ENTRAMBI I CASI VENGONO PRODOTTE CELLULE B e T DELLA MEMORIA IMMUNOLOGICA

ATTIVAZIONE E PROLIFERAZIONE

QUANDO AVVIENE IL CONTATTO FRA ANTIGENI E LINFOCITI, INIZIA LA FASE DI ATTIVAZIONE O FASE INDUTTIVA.

SI VERIFICA UNA SEZIONE CLONALE, PER CUI A SECONDA DEL TIPO DI ANTIGENE, VENGONO SENSIBILIZZATI I CLONI LINFOCITARI B e T CHE POSSIEDONO I RECETTORI DI MEMBRANA SPECIFICI PER QUELL'ANTIGENE.

A QUESTA FASE SEGUE LA PROLIFERAZIONE CARATTERIZZATA DA UNA VELOCE ESPANSIONE DEI CLONI LINFOCITARI CHE INIZIANO A RIPRODURSI ATTIVAMENTE DANDO ORIGINE A POPOLAZIONE SEMPRE PIU' NUMEROSE DI LINFOCITI B e T, CHE PRODUCONO UN ELEVATO NUMMERO DI ANTICORPI SPECIFICI PER LA RISPOSTA UMORALE E DI LINFOCITI.

QUESTA FASE PORTA ALL'ELIMINAZIONE DELL'ANTIGENE E SI PUÒ' CONSIDERARE FASE EFFETTRICE.

MEDIATORI CHIMICI

IL TERMINE CITOCHINE INDICA UN COMPLESSO DI MOLECOLE CHE FUNZIONANO COME SEGNALI O TRASMETTITORI CHIMICI FRA I VARI PROTAGONISTI DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA. ESSE COMPRENDONO DIVERSE SOSTANZE FRA CUI:

LE INTERLEUCHINE (IL): ATTIVATORI O INIBITORI DELL'ATTIVITÀ LINFOCITARIA E FAGOCITARIA.

GLI INTERFERONI: FATTORI DI AMPLIFICAZIONE DELL'ATTIVITÀ

IL TNF( TUMOR NECROSIS FACTOR): FATTORE DI NECROSI TUMORALE CON ATTIVITÀ CITOTOSSICA.VIENE CHIAMATO COSI PER LA SUA CAPACITA' DI LEGARSI ALLE CELLULE TUMORALI.

RISPOSTA PRIMARIA E SECONDARIA

AL MOMENTO DEL PRIMO CONTATTO DI UN ANTIGENE CON IL SISTEMA IMMUNOCOMPETENTE NON ESISTE MEMORIA IMMUNOLOGICA PER QUEL DETERMINATO ANTIGENE

LA RISPOSTA IMMUNITARIA E' DI CONSEGUENZA DEBOLE(RISPOSTA PRIMARIA) RAGGIUNGE IL SUO PICCO DOPO UN PERIODO DI LATENZA DI ALCUNI GIORNI E SI MANTIENE COSTANTE PER POI DECRESCERE LENTAMENTE IN UN PERIODO DI QUALCHE MESE O ALCUNI ANNI.

QUESTO CONTATTO PROVOCA LA PRODUZIONE DELLA MEMORIA IMMUNOLOGICA COSTITUITA DA CELLULE B e T CHE SONO IN GRADO DI RICONOSCERE L'ANTIGENE ALLO STESSO TEMPO.

LA RISPOSTA SECONDARIA: AL SECONDO CONTATTO CON LO STESSO ANTIGENE IL SISTEMA IMMUNITARIO REAGISCE PIU' VELOCEMENTE

INFATT IL PERIODO DI LATENZAE' MOLTO PIU' BREVE E GLI ANTICORPI SONO RAPPRESENTATI SOPRATTUTTO DA Ig G .

FASE DI "CONCENTRAZIONE COSTANTE" DI ANTICORPI PUÒ' DURARE MOLTI ANNI E LA RISPOSTA IMMUNITARIA E' ATTIVATA DA UNA CARICA ANTIGENICA INFERIORE A QUELLA NECESSARIA PER INDURRE LA RISPOSTA PRIMARIA.

REAZIONE ANTIGENE/ANTICORPO

L'UNIONE FRA ANTIGENE E ANTICORPO SI REALIZZA FRA I SITI COMBINATORI(EPITOPI E PARATOPI) PER MEZZO DI LEGAMI DEBOLI COME I LEGAMI A IDROGENO.

L'ANTICORPO DI PER SE' NON DANNEGGIA L'ANTIGENE: LA FORMAZIONE DELL' IMMUNOCOMPLESSO SEGNALA GLI ANTIGENI AI SISTEMI EFFETTORI CHE PROVVEDERANNO AD ELIMINARLI.

POICHÉ GLI ANTICORPI SONO POLIVALENTI, OGNUNO DI ESSI PUÒ' LEGARE CONTEMPORANEAMENTE PIÙ' ANTIGENI, PORTANDO ALLA FORMAZIONE DI AGGREGATI CHE POSSONO CONFIGURARSI COME:

GRUPPI DI CELLULE AGGLUTINAZIONE: QUANDO L'ANTIGENE E' CELLULARE

PRECIPITAZIONE: SE L'ANTIGENE E' SOLUBILE

NEUTRALIZZAZIONE: DELL'AZIONE DI TOSSINE O VIRUS

OPSONIZZAZIONE: SE GLI ANTICORPI RICOPRONO L'ANTIGENE FACILITANDO LA FAGOCITOSI.

IL COMPLEMENTO

CON QUESTO TERMIEN SI INDICA UN SISTEMA DI PROTEINE ENZIMATICHE AD AZIONE LITICA CHE RAFFORA L'INTERVENTO DEGLI ANTICORPI Ig G E Ig M.

ESSO E' FORMATO DA 11 GLICOPROTEINE TERMOLABILI DEL PLASMA, CHE POSSONO ESSERE INATTIVATE A 56°C PER 30 MINUTI.

UNA VOLTA ATTIVATO, IL COMPLEMENTO SVOLGE AZIONE CITOLITICA CAUSANDO LA LISI DELLA CELLULA ESTRANEA DOPO AVER APERTO DEI PORI SULLA SUPERFICIE.

E' UNO DEGLI ATTIVATORI DELLA REAZIONE INFIAMMATORIA INDUCENDO LA LIBERAZIONE DI ISTAMINA DA LEUCOCITI, MASTCELLULE E PIASTRINE.

HA LA CAPACITA'DI ESERCITARE CHEMIOTASSI, RICHIAMANDO LEUCOCITI NEI TESSUTI; ESSO E' RESPONSABILE PERO' ANCHE DI CONSEGUENZE NEGATIVE LEGATE ALL'INTERVENTO NELLE REAZIONI ALLERGICHE E IN REAZIONI ANAFILATTICHE GRAVI, CAUSATE DA UNA MASSICCIA LIBERAZIONE DI ISTAMINA.

IL SISTEMA DEL COMPLEMENTO PUÒ ESSERE ATTIVATO ATTRAVERSO LA VIA CLASSICA, CIOÈ CONSEGUENTE ALLA FORMAZIONE DELL' IMMUNOCOMPLESSO

OPPURE PER MEZZO DELLA VIA ALTERNATIVA, INDIPENDENTE DALL'INTERVENTO DEGLI ANTICORPI. IN QUESTO CASO IL COMPLEMENTO PUÒ ESSERE CONSIDERATO UN MEZZO DI DIFESA GENERICO DELL' ORGANISMO.

DISORDINI DEL SISTEMA IMMUNITARIO

LA RIPOSTA IMMUNITARIA DELL'ORGANISMO PUÒ RISULTARE, IN ALCUNI CASI, SPROPORZIONATA ED ECCESSIVA, SI PARLA DI IPERSENSIBILITÀ O ALLERGIA. CI SONO 4 TIPOLOGIE DI IPERSENSIBILITA'

IPERSENSIBILITÀ DI TIPO 1(ANAFILATTICA): INTERVIENE IN POCHI MINUTI IN SOGGETTI GIÀ SENSIBILI DA ANTIGENI QUALI VELENI DI INSETTI O POLLINI; GLI EFFETTI POSSONO ESSERE LOCALIZZATI O PIÙ GRAVI E A LIVELLI SISTEMATICO CON ESITO LETALE.

GLI ANTICORPI Ig E SI LEGANO A CELLULE QUALI I GRANULOCITI BASOFILI E LE MASTCELLULE. I GRANULI CARATTERISTICI DI ENTRAMBI I TIPI DI CELLULE CONTENGONO MOLECOLE DI MEDIATORI CHIMICI, CHE VENGONO LIBERATI NELLA REAZIONE ANAFILATTICA: ISTAMINA, BRADICHININA, SEROTONINA.

GLI EFFETTI DELLA PRESENZA DI QUESTE SOSTANZE SONO: SECREZIONE ECCESSIVA DI MUCO, CRISI ASMATICHE,INGROSSAMENTO DELLE LABBRA E DELLA LINGUA,ABBASSAMENTO REPENTINO DELLA PRESSIONE IN SEGUITO A VASODILATAZIONE, NAUSEA, VOMITO E DIARREA.

IPERSENSIBILITA' DI TIPO 2 (CITOTOSSICA): SI VERIFICA NEI CONFRONTI DI ANTIGENI ADESI ALLA SUPERFICIE DI CELLULE O TESSUTI, CON IL COINVOLGIMENTO DEL COMPLEMENTO.

COMPRENDE LE REAZIONI DI TRASFUSIONE DI SANGUE PER INCOMPATIBILITÀ DI GRUPPO O FATTORE DI RH.

IPERSENSIBILITÀ DI TIPO 3(DA IMMUNOCOMPLESSI): HA LUOGO NEI CONFRONTI DI ANTIGENI SOLUBILI ED E' CAUSATA DALLA PERMANENZA IN CIRCOLO DI IMMUNOCOMPLESSI CHE NON VENGONO FAGOCITATI ED ELIMINATI, DEPOSITANDOSI ALL'INTERNO DI TESSUTI DOVE SVOLGONO AZIONE TOSSICA.

IPERSENSIBILITA' DI TIPO 4(CELLULOMEDIATA O RITARDATA): QUESTE REAZIONI SI VERIFICANO DOPO DIVERSI GIORNI; IN QUESTO CASO NON SONO COINVOLT ANTICORPI MA T-LINFOCITI.

GLI ALLERGENI SI LEGANO ALLE CELLULE DEI TESSUTI E INDUCONO I T-LINFOCITI A RIPRODURSI FORMANDO ANCHE CELLULE T DELLA MEMORIA.

NEL CASO SI VERIFICHI UN SECONDO CONTATTO CON LO TESSO ANTIGENE, DOPO QUALCHE GIORNO SI ASSISTE AD UNA REAZIONE INFIAMMATORIA CHE PUÒ ESSERE PIÙ O MENO ESTESA E PERSISTENTE.

LA DERMATITE DA CONTATTO E' UN ESEMPIO DI TALE TIPO DI IPERSENSIBILITÀ RITARDATA ED E' SCATENATA DA SOSTANZE CHIMICHE COME METALLI, OLI ESSENZIALI, COSMETCI ECC..

MALATTIE AUTOIMMUNI E IMMUNODEFICIENZE

IN ALCUNI CASI IL SISTEMA IMMUNITARIO PERDE LA CAPACITA' DI RICONOSCERE IL "SELF". LA PERDITA DELLA TOLLERANZA IMMUNITARIA PRODUCE REAZIONI DI AGGRESSIONE NEI CONFRONTI DEGLI AUTOANTIGENI.

FRA LE MALATTIE PIÙ COMUNI CHE HANNO CAUSA SCATENANTE ANCHE UNA COMPONENTE AUTOIMMUNE C'E L'ARTRITE REUMATOIDE, IL LUPUS ERITEMATOSO, LA SINDROME DI SJOGREN CHE INTERESSA LE GHIANDOLE SALIVALI ECC..

LE IMMUNODEFICIENZE DERIVANO DA UN INSUFFICIENTE FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO. SI POSSONO DISTINGUERE IN:

IMMUNODEFICIENZE PRIMARIE: CONSEGUENTI ALLA MANCATA ATTIVITÀ DEL MIDOLLO OSSEO. LE PATOLOGIE SONO TUTTE MOLTO GRAVI

IMMUNODEFICIENZE SECONDARIE: ACQUISITE PER CAUSE VARIE: TUMORI, RADIAZIONI, INFEZIONI COME L'AIDS(SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA), CHE INTERFERISCE CON ENTRAMBE LE LINEE DELL 'IMMUNITÀ ESPONENDO CHI NE E' COLPITO A TUMORI E A INFEZIONI RICORRENTI SPESSO LETALI.

VACCINAZIONE E SIEROTERAPIA

L'IMMUNITA' SI PUO' ACQUISIRE ARTIFICIALMENTE, NEL CORSO DELLA VTA, CON LA VACCINAZIONE O CON LA SIEROTERAPIA:

LA VACCINAZIONE CONSISTE NELL'INTRODUZIONE NELL'ORGANISMO DI MICRORGANISMI UCCISI O INATTIVATI O ANCHE DI LORO TOSSINE TRATTATE.

QUESTA PRATICA STIMOLA L'ORGANISMO A PROMUOVERE UNA RISPOSTA IMMUNITARIA, IN GRADO DI PROTEGGERE PER UN PERIODO DI TEMPO VARIABILE DAL INDIVIDUO DA UNA AGGRESSIONE DEGLI ANTIGENI CONTRO I QUALI E' STATO VACCINATO.

CI SONO I "RICHIAMI"

LA VACCINAZIONE SI PRATICA A SCOPO PREVENTIVO ED E' UN MEZZO DI IMMUNIZZAZIONE ARTIFICIALE ATTIVA.

LA SIEROTERAPIA

FORNISCE ALL'ORGANISMO IMMUNOGLOBULINE UMANE O ANIMALI PREFORMATE; SI TRATTA DI UNA IMMUNIZZAZIONE ARTIFICIALE PASSIVA

L'IMPIEGO DI TALI SIERI NON E' PERO' ESENTE DA PERICOLI, LEGATI A POSSIBILI REAZIONI ANAFILATTICHE. LA PROTEZIONE OFFERTA SI AGGIRA INTORNO A QUALCHE SETTIMANA.