dono "agonistico": mira ad affermarsi e a far notare il proprio status sociale
dono "corrotto": scaturisce da aspettative di ritorno. non è presente una parte collettiva ma solo mero individualismo
dono "perverso" o "avvelenato": preludio alla sopraffazione e al dominio
dono "vizioso": espressione più o meno manifesta di aggressività. crea dipendenza!
dono "virtuoso": crea legami sociali
appellandosi alla reciprocità ed alla gratuità
non solo aspetti virtuosi, il dono è ricco di ambivalenze:
dono = fatto sociale totale
mette in moto varie dimensioni ed istituzioni sociali (sfera politica, economica religiosa...). IL DONO è UN ATTO PUBBLICO!
il dono non riguarda mai solamente individui: chi è coinvolto in uno scambio donativo rappresenta una società a cui lui appartiene. pertanto, sono le stesse collettività che si obbligano reciprocamente, effettuano scambi e contrattano.
ci sono molti esempi di azioni che oggi vengono svolte che rispecchiano la logica del dono (Es: dono del sangue, volontariato, servizi alla persona...)
A partire dagli anni '80 ha studiato l'importanza del ruolo del dono nelle società contemporanee
GRATUITÀ (o gratitudine): valore sociale
imprescindibile. senza gratitudine e fiducia una società non ha modo di esistere
RECIPROCITÀ: fondamento antropologico nella comunicazione umana. elemento base di ogni società.
dono "cerimoniale" (obbligo di donare a propria volta).
dono di "mutua assistenza" (dimensione sociale, disponibilità ad aiutare il prossimo e gli sconosciuti). fondato sulla Mutualità
dono "gratuito" (unilaterale, testimonianza di generosità spontanea). fondato sulla Gratuità
origine dell'articolazione del legame sociale / posizione centrale nella società arcaica
In chi riceve il dono si crea spontaneamente e senza imposizione esterna alcuna il sentimento di obbligo nell'accettare il dono e nel contraccambiare
"Se l'uomo agisce solo per cause intrinsecamente egoistiche ed utilitaristiche, come mai dinanzi ad un dono nasce l'obbligo di contraccambiare?" (M.Mauss)
3 azioni all'interno della pratica arcaica del dono:
RICAMBIARE (ha come esito l'avvio della "catena del dono")
RICEVERE (accogliere il dono come obbligo, il rifiuto è sinonimo di conflitto)
DARE (elargire fino al dispendio)
è sempre esistito? SI
antropologi all'inizio del '900 scoprirono che l'uomo arcaico scambiava attraverso la pratica donativa beni e servizi.
vero spirito del dono: creare negli individui partecipanti allo scambio un legame di alleanza, coalizione, relazione.
1. Teoria del Dono (Marcel Mauss): l'uomo non dona solamente perché mosso da intenti di carattere utilitaristico-economici
"Saggio sul Dono" (1923): non sono tanto le cose scambiate durante la pratica del dono bensì il legame sociale che grazie alle pratiche del donare si va a generare, coltivare e rafforzare.
Il Dono
fenomeno sociale totale
2. Marcel Hénaff sostiene l'esistenza di 3 figure-pratiche principali di dono:
3. vittoria dell'homo oeconomicus e della razionalità strumentale (ma SOLO IN SUPERFICIE, come dice Bauhmann "è solo la schiuma della storia)
AI GIORNI D'OGGI?
M.A.U.S.S. (Movimento Anti-Utilitaristico nelle Scienze Sociali)
4. HOMO DONATOR
tramite il "Saggio sul Dono" Mauss ha scoperto come questa pratica ha avviato il processo di umanizzazione (tramite l'uscita da una condizione di animalità per entrare nell'umano)
2 caratteristiche principali:
fine autentico: il dono mira sempre al mutuo riconoscimento (non segue la legge dell'utile, ma quella del convivialismo)
proverbio maori: "dona quanto ricevi e tutto andrà bene"
uscire da sé stessi, dare liberamente secondo l'obbligo del dono
questi due princìpi costituiscono il dinamismo e l'essenza dell'umano