Il Visconte Dimezzato
Il nocciolo ideologico e morale
«Dimidiato, mutilato, nemico a se stesso è l’uomo contemporaneo
- scrive Calvino raccontando la genesi di questo romanzo - Marx lo disse alienato,
Freud represso, uno stato di antica armonia è perduto,
si aspira ad una nuova completezza. Il nocciolo ideologico-morale
che volevo dare alla storia era questo. Ma più che lavorare ad approfondirlo
sul piano filosofico, ho badato a dare al racconto uno scheletro che funzionasse
come un ben connesso meccanismo e carne e sangue di libere associazioni d’immaginazione lirica».
I personaggi 1
Medardo: per metà dardo
e per metà tardo (lento)
Io narrante: orfano = dimezzato negli affetti
Per metà nipote di Aiolfo e per metà figlio di un bracconiere
Senza nome
Piccolo cioè la metà di un adulto
Forse unico personaggio intero
Mastro Pietrochiodo: Elementi ancora in antitesi o in disaccordo
Nome doppio cioè pietra e choido. Il suo essere dimezzato
si ritrova pittosto nel suo comportamento di tecnico (o scienziato)
Che perfeziona sempre di più le sue macchine, anche se sa che sono
destinate ad essere macchine di morte. (pesare alla bomba atomica)
Trelawney: tre(sette) law (ney?)
L’albero della legge (sulle navi letto nevy)
Cavaliere armatore della nave dell’”isola del tesoro” di Stevenson
O verse nei netto all'italiana per "difetti".
Insomma molte possibilià ma nessuna che ci dica che è un medico!
La Balia Sebastiana: nome già poco corrente per una donna
ma lo si puù comunque associare a San Sebastiano e al suo martirio
proprio pensando che sono tutti "sotto il segno del visconte dimezzato"
Pamela: Lontano da essere la pastorella sprovveduta e sempliciotta,
Pamela agisce con pronttezza e razionalità.
Il nome deriva dal greco pan e meli e significa "tutto miele"
(cosa che il nostro personaggio non è per niente!).
Il nome fu usato per la prima volta dallo scrittore Philip Sidney
per il suo personaggio femminile dell'Arcadia del 1599.
II nome fu poi ripreso da un altro scrittore, Richardson,
che lo usò per la sua serva eroina Pamela Andrews,
nella famosa novella "Pamela" del 1740. Nel romanzo di Richardson
"Pamela o la virtù premiata" il suo datore di lavoro Mr B. se dapprima viene descritto
come un molestatore, (come il nostro Visconte)
diviene poi invece marito e padre esemplare (lo sarà di certo il Visconte ricomposto
forte della sua ineguaglliabile vicenda).
La metafora dell'uomo contemporaneo
A Calvino, infatti, interessava primariamente «il problema dell’uomo contemporaneo
(dell’intellettuale, per essere più precisi) dimezzato, cioè incompleto, “alienato”»;
e proprio a tal fine, ha dimezzato il suo personaggio «secondo la linea di frattura tra
“bene-male”», perché ciò gli «permetteva una maggiore evidenza di immagini
contrapposte, e si legava ad una tradizione letteraria già classica (per es. Stevenson)».
D’altra parte — sottolinea lo stesso scrittore — «i miei ammicchi moralistici…
erano indirizzati non tanto al visconte quanto ai personaggi di cornice,
che sono le vere esemplificazioni del mio assunto: i lebbrosi (cioè gli artisti decadenti),
il dottore e il carpentiere (la scienza e la tecnica staccate dall’umanità), quegli ugonotti,
visti un po’ con simpatia e un po’ con ironia (che sono un po’ una mia
allegoria autobiografico-familiare, una specie di epopea genealogica della mia famiglia)
e anche un’immagine di tutta la linea del moralismo idealista della borghesia».
Il romanzo
Nella favola allegorica, Il visconte dimezzato, il dimezzato visconte
Medardo di Terralba capisce e conosce cose che
«da intero uno non osa credere», per poi ritornare
«in questo nostro mondo pieno di responsabilità
e di fuochi fatui» nuovamente intero, con «l'esperienza dell'una
e dell'altra metà rifuse insieme», «né cattivo né buono».
Sia per il Gramo sia per il Buono il dimezzamento diviene una possibilità
di conoscere più lucidamente il mondo, per poter poi giungere alla fine
ad una riunificazione, ossia ad una superiore consapevolezza
basata sulla somma della duplice esperienza.
Luoghi
Boemia
Luogo mitico che permette di dare avvio al
alla storia. Abbastanza lontano per non essere vero.
Si parla anche delle guerre dei Cristiani contro i Turchi
1663 1718 - Pace di Passarowitz - Si ricorda l'assedio di
Vienne da parte delle truppe Turche e le vittorie ottenute
da Eugenio di Savoia nelle file cristiane
Pratofungo
Parola composta di due parole Pratoe Fungo
quasi antagoniste ed incompatibili
La lebbra sembra quasi un fungo che corrode i
suoi abitanti
Colle Gerbido
Gerbido in dialetto ligure e piemontese
significa icolto, privo di vita
duro da coltivare
Il Prato delle Monache
Le monache vivono, di solito di vita monacale,
cioè lontano dal mondo, separate dal mondo tagliate fuori.
Ma dove sono queste monache, dov'è il loro convento?
Non ce n'è traccia nel romanzo, ne' d'altronde di preti e messe...
Contraddizione anche nella parola prato, distesa erbosa, aperta,
opposta a chiostro che sarebbe molto più in sintonia con
monache. Ricorda insomma la cotraddizione di Forfiero...
Terralba
La terra degli antenati, ma anche la terra et l'alba
anche se siamo a occidente (dunque piuttosto terra tramonto).
E' la terra che vede l'inizio di questa storia diverso da Terralba in Sardegna
anche se fa pensare alla Sardegna di sua madre
Oggetti e animali
Le patelle: metà di mollusco. Mollusco tipoco del mediterraneo
che vive attaccato alle roccie così da poter fare a meno
della parte inferiore e dunque mollusco nomovalve
La spada del Visconte: certo strumento affilato e tagliente ma che per certi versi,
soprattutto quando taglia i polipi a metà spiegando a suo nipote la "filosofia del dimidiamento",
ci ricorda i giudizi perpicaci e giusti del giovane re Salomone, da associare in qualche
modo ad altri personaggi come Ezechiele o Esaù
I granchi: L'io narrante è a caccia di granchi quando è raggiunto da suo zio
nelle vesti del "gramo" e sta cacciando appunto questi animaletti che hanno
la caratteristica di camminare di traverso, se non all'indietro. Metafora dunque dell'incedere
dello zio (una specie di compasso vivente) che più che avanzare descriveva semicerchi a destra
e a sinistra. Si potrebbe però leggere ancho come l'essere del regno animale
che per vanzare,... indietreggia
I polipi: fanno parte della famiglia dei celenterati. Si riproducono asessualmente
(dunque per scissione!) Hanno anche una doppia vita perché
una sottoscecie, quella che si trasforma in meduse, ha poi, da medusa, una vita sessuata.
Anguille: animali che vivono in acqua salata e tornano all'acqua dolce per ripridursi
I personaggi 2
Cuzio: Corto la sua apparizione è breve: corta
Fiorfiero: un nome ed un aggettivo quasi contrastanti si potrebbe
dire in posizione ossimorica.Se si pensa alla metatesi Fiorifero (cioè che dà fiori)
contestualizza nella riviera di ponente (appunto la Riviera dei Fiorni, San Remo)
richiama da vicino Terralba. Se poi quest'ultimo si trsaforma in "foriero" si ottine il suo
ruolo nel romanzo cioè di annuncira il ritorno del Visconte.
Aiolfo (Adolfo? Hitler): separato dal mondo. Vive rinchiuso nel suo castello
Dentro una gabbia insieme ai suoi uccelli.
Comunica con suo figlio con un'averla che ha allevato. Ma suo figlio la uccide
E lui si lascia morire. Quando la balia Sebastiana lo trova sembra un troco in mezzo
al mare (leggi la parola troco come spezzato, toncato, stroncato).
Galateo: Monsignor Giovanni della Casa aveva scritto "il Galateo" ovvero
il codice delle buone maniere. Il nostro Galateo sembra completamente
scordare questo codice, e non solo fa paura, è scostante, e volgare, ma
sciupa, insieme ai suoi amici lebbrosi (mutilati, mezzi vivi mezzi morti),
l'elemosina che la gente di Terralba offre loro magari privandosene per
se stessi. Dunque in opposizione a galattosio (zucchero del latte)
che fa di quest'uomo tutt'altro che un essere candido e dolce.
Se però Galateo lo si interpreta come Galata (cioè appartenete alla tribù dei galati)
si ritrova il segno della spada, della separazione, della ferita.
Ezechiele: viene considerato il profeta che fa da ponte
tra due diverse epoche della storia d'Israele, quella pre-esilica e quella post-esilica;
è situato tra Geremia e Daniele; la sua attività sociale e religiosa si svolge fra i
deportati, in particolare a Tell-Abib o Colle delle spighe. Dunque l'uomo del prima e del dopo
che raccoglie i suo fedeli sul colle delle spighe ma qui, per opposizione, il colle desolato, incolto: Colle Gerbido
Esaù: accento tronco ( e dunque monco, spezzato). Al contrario dei suoi
genitori e della sua comunità la sua vita è all'insegna della filosofia del peccato.
Il suo motto è fare più peccati possibili, bere e fumare. Ma fare anche peccati
che non sono della sua età, tanto per sperimentare.