av Tecla Ambrosio för 2 årar sedan
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Le cause della desertificazione, in parte naturali e in parte dovute all’opera dell’uomo, sono principalmente: la siccità, gli incendi, la deserificazione, l'urbanizzazione, l'inquinamento, uno sfruttamento agricolo troppo intenso, l'erosione .provocata dalle piogge intense, lo sfruttamento eccessivo dei bacini acquiferi superficiali e sotterranei. Le conseguenze della desertificazione sono molto gravi e spesso irreversibili:la perdita di biodiversità, l'impoverimento dei suoli e la perdita di fertilità, la salinizzazione (cioè l’accumulo nel suolo di sali solubili che compromettono la sua qualità fisica e biologica), l’aumento dei fenomeni erosivi e degli smottamenti,la contaminazione dei terreni e le manifestazioni climatiche estreme.
Il fenomeno è più consistente in Africa, dove è degradato circa il 65% dei terreni agricoli ma anche in America latina (51%), in Asia (38%) e nell’America settentrionale (34%). La desertificazione è un fenomeno che sembra molto distante dalle nostre regioni, ma non è così: anche in Italia si teme che alcune aree del Meridione, della Sicilia e della Sardegna, possano essere soggette a tale fenomeno.
La presente UDA interdisciplinare "L'acqua, una risorsa preziosa" ha come scopo quello di far riflettere gli alunni sulla valenza dell'acqua per l’intero ecosistema del nostro pianeta. A scuola si inizia a spiegare l'importanza dell'acqua per educare gli alunni a concepirla come risorsa preziosa, erroneamente considerata illimitata e data per scontata. E' necessario, proprio in tale contesto incentivare scelte sostenibili per l'ambiente, nell'ottica di monitorare e controllare i cambiamenti climatici, riducendo il più possibile lo spreco dell'acqua, per incidere attivamente sul problema con scelte sostenibili per l'ambiente e per l'uomo. L'equivoco più diffuso tra gli studenti è proprio quello per cui l'acqua sia sostanzialmente infinita.
Un importante Obiettivo di Sviluppo Globale per il 2030 è garantire acqua e servizi igienici per tutti. Senza una comprensione completa del vero valore multidimensionale dell'acqua, non saremo in grado di salvaguardare tale risorsa fondamentale .
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La progettazione della UDA "L'ACQUA, RISORSA PREZIOSA" è contenuta nella WEBAPP CANVA il cui link di accesso si allega alla presente mappa concettuale.
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La lezione si concluderà con la proiezione del video "SPORT ED IDRATAZIONE", da cui ricavare una serie di consigli utili per una corretta idratazione durante lo svolgimento di attività sportive di breve e lunga durata.
L’Italia è al sesto posto al mondo per disponibilità d’acqua, ma ne spreca quantità enormi, soprattutto per il settore primario. Il nostro paese è maglia nera in Europa per quanto riguarda l’impronta idrica agricola, relativa a prodotti alimentari, con una stima di consumo di 2.232 metri cubi di acqua dolce pro capite l’anno. Una membrana nanotecnologica in nylon 6 è la soluzione low cost ma efficace per filtrare batteri e residui nei liquidi e ridurre di due terzi lo spreco di acqua nell’industria alimentare proposta dal Food Pilot Lab della Libera Università di Bolzano. La particolare conformazione molecolare permette di realizzare un filtraggio dei liquidi da batteri e altri residui in maniera molto più efficace ed economica rispetto alle normali tecniche attualmente utilizzate nelle imprese. La tecnologia usata per realizzare la membrana – l’elettro-filatura oelectrospinning – è già disponibile sul mercato, è semplice e completamente scalabile.
Hexocover è invece una tecnologia sviluppata dall’Università dell’Arizona in collaborazione con Nathan Barba, socio dirigente di RePower design. Il sistema è costituito da pannelli di plastica esagonali galleggianti che racchiudono sfere di circa 10 centimetri collegate insieme per formare una sorta di copertura che evita l’evaporazione.
Il pannello risponde alla necessità di mobilità grazie all’inserimento di un sistema di propulsione e GPS, che permette la configurazione a distanza. Inoltre, con l’impiego di celle solari, può persino generare elettricità.
Per quanto riguarda l’agricoltura, sono diversi i progetti degni di menzione. Parlando di idee made in Italy, RISPArMiA (RIduzione degli SPrechi di Acqua mediante il Monitoraggio continuo di parametri Agroambientali) si propone di migliorare l’irrigazione a scala aziendale, aumentando l’efficienza irrigua, attraverso il monitoraggio in continuo e in situ del potenziale idrico del suolo. L’obiettivo ultimo di questo progetto è quello di fornire all’agricoltore l’informazione essenziale relativa a quando irrigare, utilizzando sensori e tecnologie a basso costo che possano interfacciarsi facilmente con applicativi Mobile.
I vantaggi sono numerosi: visione sinottica del territorio, osservazione ripetuta e costante, che può evidenziare le modificazioni delle condizioni agricolo – ambientali del territorio, aggiornata disponibilità dei dati e maggiore economicità complessiva rispetto ai metodi di rilevazione convenzionali.
Tra i sistemi tradizionalmente utilizzati nelle industrie per risparmiare la quantità di acqua necessaria nel corso delle attività produttive e di lavorazione, vi sono: i sensori di livello dell’acqua (galleggianti meccanici o innovativi sensori più affidabili e sensibili che garantiscono un altissimo tasso di affidabilità e possono ridurre in maniera significativa gli sprechi); le valvole di riduzione della pressione. Considerato che le pompe di aumento della pressione pur essendo utili a mantenere l’approvvigionamento idrico, possono causare la dispersione d'acqua e guastare i tubi, è bene prevedere l’installazione di valvole capaci di ridurre l'utilizzo dell'acqua e aumentare l’efficienza degli impianti. Sono impiegati per i medesimi obiettivi sistemi di raccolta di acqua piovana. Bonificare le acque grigie e riciclare l'acqua piovana è molto utile sia per le abitazioni, sia per le aziende anche se, attualmente, i costi di installazione di tali sistemi sono ancora relativamente alti. Bisogna distinguere il riuso dal riciclo: il “riuso” è l’uso d’acque di scarico opportunamente bonificate (ad es. le acque reflue municipali trattate per altre applicazioni come l’irrigazione di aree verdi). L’acqua per il riuso deve necessariamente corrispondere a specifiche caratteristiche definite a livello normativo. Alcune applicazioni potenziali includono altri usi industriali, irrigazione di aree verdi, irrigazione in agricoltura, usi antincendio etc. I fattori che andrebbero considerati in un programma di riuso industriale dell’acqua includono l'dentificazione delle opportunità di riuso dell’acqua ; la determinazione dei livelli minimi di qualità per gli usi previsti; l'identificazione delle fonti di acque reflue che potrebbero soddisfare i livelli di qualità determinati e l'individuazione delle modalità di trasporto. , Il “riciclo” è il riuso dell’acqua per la stessa applicazione per la quale era stata originariamente utilizzata. Anche per il riciclo possono valere, almeno in parte, le considerazioni di cui sopra.
Per quel che riguarda le pratiche di risparmio per usi agricoli, relativamente all'irrigazione,se ne distinguono di tre tipi: pratiche al campo, strategie di gestione e modifiche di sistema. Le pratiche di campo sono tecniche che mantengono l’acqua nel suolo, distribuiscono l’acqua più efficientemente su tutto il terreno o incoraggiano la ritenzione dell’umidità nel suolo. Esempi di queste pratiche includono l’incisione dei suoli estremamente compatti o la lavorazione più approfondita degli stessi, piccoli argini ai bordi per prevenire lo scorrimento e l’impiego massiccio di pacciamatura. Normalmente queste pratiche sono poco costose. Le strategie gestionali comportano il monitoraggio delle condizioni dell’acqua e del suolo e la raccolta di informazioni sull’uso dell’acqua e sull’efficienza. L’informazione aiuta nel prendere decisioni sulla programmazione o sul miglioramento dell’efficienza del sistema d’irrigazione. I metodi includono la misurazione dell’acqua di pioggia, la determinazione dell’umidità del suolo, il controllo dell’efficienza delle pompe, e la programmazione dell’irrigazione. La modificazione dei sistemi d’irrigazione consiste nel miglioramento dei sistemi esistenti o in un loro cambiamento generale con nuovi sistemi ad alta efficienza o, ancora, nell' utilizzo di fonti alternative, come il riuso delle acque reflue. Una migliore programmazione dell’irrigazione, generalmente, ha come effetto una riduzione dell’ammontare complessivo d’acqua che si richiede per irrigare una coltivazione efficacemente. La scelta oculata delle portate e dei tempi possono aiutare i coltivatori a mantenere la quantità di raccolto con meno acqua. Metodo ulteriore che può essere utilizzati per migliorare la programmazione dell’irrigazione è l’utilizzo di tensiometri per monitorare le condizioni di umidità del suolo e determinare in maniera più accurata i tempi e le quantità d’acqua da distribuire.
Altrettanto importanti appaiono i sistemi di riparazione delle perdite. Prestare attenzione alle perdite è fondamentale perché, quando una perdita viene trascurata, anche se all’inizio è piccola, può trasformarsi in un problema di dimensioni considerevoli. Attenzione però che, purtroppo, trovare una perdita non è molto semplice, per questo andrebbero periodicamente effettuate prove di tenuta con strumenti tecnologici in grado di rilevare eventuali falle, ripararle e, addirittura, prevenirle.
Nella prima parte della lezione di Diritto si individua il concetto di diritto all'acqua in tutta la sua complessità. La RISOLUZIONE ONU 64/292 (2010) riconosce che “ il diritto all’acqua potabile ed ai servizi igienico sanitari è un diritto dell’uomo essenziale alla qualità della vita ed all’esercizio di tutti i diritti dell’uomo ”. Si invitano, dunque, le nazioni e le organizzazioni internazionali a stanziare risorse finanziarie, mettere in campo tecnologie e competenze, prestare collaborazione soprattutto ai paesi in via di sviluppo. Tale Obiettivo è stato, poi, ribadito nel 2015, quando l'Onu individuò i 17 Obiettivi dell'Agenda 2030. Nel sesto di questi si legge che occorre "garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie".
La Risoluzione 15/9 (2010) del Consiglio dei Diritti Umani afferma che “il diritto umano all’acqua ed ai servizi igienico-sanitari deriva dal diritto ad un livello di vita adeguato ed è indissolubilmente legato al diritto a migliorare lo stato di salute fisica e mentale così come al diritto alla vita ed alla dignità”. Il diritto umano all’acqua significa che deve essere garantito a chiunque, indipendentemente da qualsiasi condizione economica o finanziaria, di poter soddisfare i bisogni fondamentali di ogni essere umano e rispettare la dignità della vita umana, in termini personali e di igiene. L’accesso all’acqua consiste nella possibilità per chiunque, Stato, Società, comunità umana, persona, di ottenere in condizioni di sicurezza la quantità di acqua necessaria per soddisfare le diverse esigenze con modalità diverse (fontana, sorgente, rubinetto, ecc.). È una dimensione costitutiva del diritto umano all’acqua, perché senza accessibilità non c’è diritto, ma non è sufficiente, in quanto il diritto umano comporta anche livelli qualitativi (potabilità), di prossimità delle fonti, di distribuzione, di sicurezza. Nessun diritto umano è assoggettabile a condizionamenti di tipo economiche o di discriminazione nell’accesso, perché ciò comporterebbe di fatto la non garanzia del diritto. Per questo è fondamentale quantificare un minimo vitale, rispettoso della dignità della vita e corrispondente al diritto umano, che va garantito a tutti gratuitamente. Questo riconoscimento giuridico a livello di diritto internazionale, è stato ottenuto dopo oltre dieci anni di mobilitazione da parte dei Movimenti dell’acqua per contrastare i processi di privatizzazione e mercificazione della gestione dell’acqua e superare il principio che il diritto all’acqua è implicito in altri diritti riconosciuti dalla Dichiarazione dei diritti umani e da altre Convenzioni (diritto alla salute, alla alimentazione, etc.). Sul piano della giustiziabilità, con l'entrata in vigore del Protocollo opzionale al Patto Internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, la giustiziabilità dei diritti economici, sociali e culturali si è estesa al diritto umano all'acqua, contribuendo alla sua positivizzazione. Nonostante tali riconoscimenti, l'accesso all'acqua come diritto umano, anche a livello di un quantitativo minimo di acqua potabile necessario per la vita non è garantito e preso in carico da nessuno Stato del mondo. Ciò deriva da una congerie di cause: 1) le Risoluzioni hanno carattere giuridico di soft-low, cioè non sono vincolanti; in altre parole, non è previsto un potere sanzionatorio correlato alle eventuali violazioni, prevalendo il principio di discrezionalità; 2) le multinazionali praticano una visione economica dell'acqua, portando all'esclusione di ogni riferimento al dovere degli Stati a garantire il diritto umano all'acqua; 3) la terza criticità è rappresentata dall'approccio culturale: la percezione prevalente nei cittadini, specie tra i giovani, che l'acqua sia una risorsa illimitata ed un prodotto anzichè un diritto umano.
La lezione di diritto continua con la trattazione della CONVENZIONE ONU PER COMBATTERE LA DESERTIFICAZIONE , adottata nel 1994 a Parigi ed entrata in vigore dal 1996 a livello internazionale, unico accordo internazionale giuridicamente vincolante che collega l'ambiente e lo sviluppo alla gestione sostenibile del territorio. Da essa gli allievi traggono in particolare il concetto di desertificazione: da intendersi in modo nuovo: non più come processo di espansione dei deserti esistenti ma come processo di degrado, più o meno lento e più o meno volontario, di terre soggette a sovrasfruttamento e a uso non appropriato delle risorse naturali, deforestazione, sovrapascolo, e cattive pratiche di irrigazione; ma anche povertà e instabilità politica, determinando una degradazione delle terre in aree aride, semi aride, e subumide.
Tale obiettivo viene perseguito attraverso strategie di sviluppo a lungo termine che devono concentrarsi simultaneamente sul miglioramento della produttività del suolo e sulla riabilitazione, la conservazione e la gestione sostenibile delle risorse del territorio e delle acque, per un miglioramento delle condizioni di vita soprattutto a livello comunitario.
La Convenzione ha adottato una strategia basata sulla promozione di tante azioni locali, attraverso strategie di sviluppo a lungo termine che devono concentrarsi simultaneamente sul miglioramento della produttività del suolo e sulla riabilitazione, la conservazione e la gestione sostenibile delle risorse del territorio e delle acque, per un miglioramento delle condizioni di vita soprattutto a livello comunitario. In particolare, i Paesi afflitti dai problemi di desertificazione stanno mettendo in pratica le linee guida della Convenzione attraverso l'identificazione e la messa in opera di programmi d'azione nazionali, sub-regionali e regionali. L'Africa, la regione dove i processi di desertificazione sono i più drammatici, è considerata una priorità a livello globale, ma anche per Asia, America Latina e Caraibi, Mediterraneo Settentrionale, ed Europa Orientale e Centrale esistono delle linee guida specifiche per lo sviluppo dei programmi, che suggeriscono di: a) stimolare la partecipazione popolare e la creazione di un ambiente favorevole ossia di un sistema che faccia sì che alle popolazioni locali siano dati gli strumenti adatti per agire in prima persona nel processo di contrasto del degrado delle terre; b) operare cambiamenti politici in modo da decentralizzare le decisioni ad autorità competenti locali, migliorare i sistemi di diritto terriero e di proprietà, estendere i poteri decisionali alle donne e ai produttori agricoli (coltivatori e pastori; c) cooperare tra i paesi afflitti dallo stesso problema, soprattutto se confinanti. È infatti molto importante che le azioni vengano concertate in maniera da offrire un fronte comune e da potere sommare gli effetti positivi. Infine, occorre lavorare sul piano della sensibilizzazione, dell'educazione e della formazione riguardo alle problematiche sottese.
L'articolo di riferimento è reperibile al seguente indirizzo
https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/loro-blu-e-lemergenza-della-sete-del-mondo-1.7561284
La lezione avrà l'obiettivo di illustrare le ragioni per le quali l'acqua è elemento fondamentale per l'intero ecosistema del nostro pianeta, passando in rassegna le sue caratteristiche in termini di pressione, densità, colore specifico e altre grandezze fisiche correlate.
L’equivoco più diffuso tra gli studenti è che l’acqua sia una risorsa rinnovabile, sostanzialmente infinita. La conoscenza del ciclo dell’acqua sarà, pertanto, accompagnata dall’analisi della disponibilità della risorsa sul pianeta.
In ultimo, si svilupperà il concetto di impronta idrica.
La lezione verrà supportata dalla proiezione del video reperito al seguente indirizzo:
FONTI RINNOVABILI E NON RINNOVABILI
La spiegazione del sottoargomento " FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI E NON RINNOVABILI" verrà supportata dalla proiezione di slide reperite in rete al seguente indirizzo:
INQUINAMENTO DELLE ACQUE
La spiegazione del sottoargomento "INQUINAMENTO DELLE ACQUE" verrà supportato dalla visione del video reperito su internet al seguente indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=N-va_jWa2dQ