DONATELLO(1386-1466)

Vero nome

Donato Niccolò Bardi

Donato Niccolò Bardi

Nato

a Firenze nel 1386

di famiglia umile

apprende (a Firenze) l'amore per l'arte classica

e le tecniche della fusione in bronzo

e le tecniche della fusione in bronzo

Si formò

nella bottega di Lorenzo Ghiberti

nella bottega di Lorenzo Ghiberti

divenne amico di Brunelleschi, Masaccio e Leon Battista Alberti

Divenne

uno degli artisti preferiti di Cosimo il Vecchio De' Medici

Reinterpreta

l'arte classica degli Antichi Romani; con i personaggi: Pieni di verità e umanità

Dal 1428 al 1438 esegue

il Pulpito del Duomo di Prato

il Pulpito del Duomo di Prato

e decora il Duomo e il Battistero di Siena

e decora il Duomo e il Battistero di Siena

Realizza le statue per

i Tabernacoli esterni della chiesa di Orsanmichele a Firenze

i Tabernacoli esterni della chiesa di Orsanmichele a Firenze

Morto

a Firenze nel 1466( 80 anni raro per quei tempi)

Opere

IL PROFETA ABACUC

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Statua in marmo realizzata tra il 1423 e il 1425 per una nicchia del Campanile di Giotto. Grande cura nell'effetto chiaroscuro della veste. Abacuc non rispecchia i canoni di perfezione dell' arte classica. L'uomo infatti è magro e calvo e Donatello fa uso del naturalismo integrale,ovvero della piena adesione al vero naturale. Il volto di Abacuc è molto espressivo e i suoi tratti non vogliono nascondere i segni di una vita di sofferenza e riserva.

Profeta Abacuc

Profeta Abacuc

SAN GIORGIO

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 Con il San Giorgio in marmo (1416, Museo del Bargello, Firenze), che testimonia una nuova visione dell'uomo, centro del mondo e della natura, Donatello conciliò la lezione classica propria della cultura umanistica con l'eleganza formale del gotico. Il bassorilievo sul basamento della statua raffigura La liberazione della principessa dal drago, entro uno spazio prospettico rigoroso impostato su piani digradanti. Il naturalismo e il classicismo dell'arte di Donatello giungono però a maturazione negli anni successivi, ad esempio in opere quali i Profeti (1423-1425) del campanile del Duomo fiorentino (Museo dell'Opera del Duomo, Firenze): si veda in particolare la figura di Abacuc, soprannominata lo Zuccone.

BANCHETTO DI ERODE

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Il Banchetto di Erode è un rilievo in bronzo dorato realizzato da Donatello (in collaborazione con Ghiberti e Jacopo della Quercia) tra il 1423 e il 1427 per la fonte battesimale del Battistero di Siena. La formella rappresenta il momento in cui viene mostrata al tetrarca Erode la testa mozzata di Giovanni Battista. La composizione, complessa e ricca di figure, si muove su due registri: quello emotivo e quello razionale.Analizziamo gli atteggiamenti: Erode si ritrae davanti al vassoio con la testa recisa, Salomè avanza ondeggiando, la figura in secondo piano si copre il volto con una mano. Razionale è l'impianto della scena in cui la prospettiva dà ordine e proporzione a figure ed eventi, una prospettiva che a differenza del San Giorgio non si stempera per dar risalto alla drammaticità dell'episodio, ma si definisce con evidenza.L'impianto prospettico divide la scena in due parti: la prima definita da un muro su cui si impostano archi a tutto sesto con l'evento principale, la seconda in cui si vedono in lontananza figure e ambienti con scene di diversa natura.Sul fondo, entro l'arco, un personaggio porta su un vassoio la testa del Battista che si vede anche in primo piano, si tratta di un momento anteriore rispetto alla rappresentazione principale della scena.

CANTORIA

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 Nel 1433 Donatello inizia la realizzazione della Cantoria per la Sagrestia Vecchia. L'opera che impegna il maestro per anni viene terminata solo nel 1438. Essa rivela spregiudicati riferimenti all'antico: mensole, cornici, ornati sono ripresi da diverse civiltà figurative. Temi tratti dalla decorazione ellenistica, etrusca e paleo-cristiana, pure motivi duecenteschi come il mosaico sul fondo che richiama le decorazioni dei Cosmati (maestri famosi per lavori di arredo e ornamentazioni degli edifici) sono colti ed interpretati dall'artista.

DAVID

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Donatello eseguì il David intorno al 1440. L'eroe biblico è un giovane guerriero,nudo come gli eroi classici, dalla corporatura solida : Infatti impugna la pietra con cui ha atterrato Golia e con l'altra mano la spada con la quale gli ha mozzato l'enorme testa con l'elmo su cui ora poggia il piede. Il viso è pensieroso e osserva il nemico sconfitto. Il David bronzeo è il primo nudo a tutto tondo dalla fine dell'età antica: Questa ricerca d'imitazione dell'anatomia e della bellezza classica è stata possibile a Donatello in virtù del significato morale della nudità,che voleva sottolineare come la gracilità e la giovinezza di David fossero riuscite a vincere Golia non grazie alle arti ma per l'aiuto divino. Alcuni studiosi pensarono che il David fosse la rappresentazione del Dio Mercurio, per via del copricapo,dei calzari e della spada all'orientale,e che la testa sia quella di Argo, il gigante ucciso per volere di Zeus. Il David fu posto in cima ad una colonna nel cortile del palazzo Medici Riccardi a Firenze,quando i fiorentini insorsero contro i medici e instaurarono la Repubblica, fu confiscato e portato nel Palazzo Vecchio come simbolo di libertà.

MADDALENA

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 La Maddalena penitente è una scultura in legno realizzata in età matura per il battistero di San Giovanni Battista. Come nell’Abacuc, ogni riferimento classico è abolito per concentrarsi a una profonda analisi psicologica. La Maddalena è rappresentata dopo il digiuno nel deserto: appare consunta fisicamente e dilaniata nell’animo. Ha il volto ossuto e sofferente, le mani delle dita lunghe e nodose, con lunghissimi capelli, i piedi scheletrici modellati sul terreno come radici. La scelta del legno trova la sua spiegazione nel tipo di materiale umile e vivo in cui si possono scavare luci e ombre come ferite di un corpo.

GATTAMELATA

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 Il monumento Equestre del Gattamelata è una statua in bronzo situata in Piazza del Santo a Padova. La statua è stata eretta in onore del capitano di ventura della Repubblica di Venezia di nome Erasmo Stefano da Narni, detto il Gattamelata, che estese i possedimenti fino alla Lombardia. Il monumento si ispira alla statua equestre di Marco Aurelio, ma Donatello fa della sua statua uno dei ritratti più naturali e profondi a livello psicologico del Quattrocento, attraverso i tratti severi del volto, l’ampia stempiatura della fronte e lo sguardo risoluto.