Guerra del Peloponneso 431-404 a.c
Cause del conflitto precedenti al 431: conflitto fra Corcira e Corinto; assedio di Potidea; decreto che esclude Megara dai porti della lega.
Di fatto, sono gli Spartani a dare inizio al conflitto: la scintilla che scatena la guerra è l'attacco di Platea, alleata ateniese, da parte di Tebe. Sparta ed Atene rompono gli indugi ed ha inizio la prima fase della guerra del Peloponneso, chiamata guerra archidamica, dal nome del re spartano Archidamo.
Guerra archidamica 431-421 a.C (teatro della prima fase del conflitto sarà l'Attica, che subirà una serie di devastazioni)
Alleati di Sparta: Grecia meridionale e centrale, tutti i peloponnesiaci, ad eccezione degli Argivi e degli Achei, Beoti Megaresi, Locresi, Focesi, colonie di Corinto sullo Ionio.
Alleati di Atene: poleis della lega delio-attica, Platea, Tessaglia, Acarnania, Corcira e Corinto, Messeni di Naupatto.
STRATEGIA DI PERICLE: consapevole dell'inferiorità ateniese via terra, decide di evitare lo scontro diretto e puntare tutto sulla flotta, principale elemento di forza. Funzionale a tale strategia è la scelta di abbandonare l'Attica alle devastazioni nemiche e rifugiarsi (anche gli abitanti della chora) all'interno del Pireo. In questo modo, Atene godeva degli stessi vantaggi di un'isola, potendo essere attaccata solo dal mare, su cui era più forte.
La strategia sembra funzionare: 431 lo spartano Archidamo invade un'Attica vuota ed è costretto, una volta finiti i viveri, a prendere la via del ritorno.
L'anno successivo, il 430, si ripete lo stesso copione.
PESTE AD ATENE 430 a.C
Forte malcontento nei confronti di Pericle: viene citato in giudizio e costretto a dimettersi dalla carica di stratego. Con l'inverno e l'attenuarsi della peste, riesce a farsi rieleggere per il 429 a.C. In estate l'epidemia scoppia più forte di prima e Pericle muore.