La religione romana
Di carattere comunitario
A differenza di come la maggior parte dei credenti vive la religione oggi, a Roma si celebrava in comunità
Ogni familia teneva le proprie celebrazioni, guidate dal pater familias. Anche gli schiavi ne prendevano parte, inoltre ogni familia partecipava ai rituali pubblici
Ogni familia teneva in casa i "Penàti", ma oltre ai Penati privati, c'erano i penati pubblici. Nel tempio della dea Vesta venivano custodite le statuine che secondo la tradizione appartenevano a Enea
Panthèon romano
I romani avevano una grande vastità di culti in cui credevano, a partire dai culti familiari. Ogni familia aveva delle statue raffiguranti gli avi. Venivano lasciati nella parte più interna della casa, al sicuro dagli estranei, nel focolare
Secondo la tradizione romana Enea fu il primo a portare a Roma i Penati, mentre fuggiva da Troia
Inizialmente i romani credevano in divinità simbolo della natura, come Saturno, Fons e Fauno
Con il passare dei secoli, i Romani assimilarono nel proprio Panthèon le divinità greche. Dopo aver conquistato la regione ellenica, Gradualmente si innestarono le divinità greche, con nomi latini (Giove, Minerva,Giunone (questi primi 3 venivano detti triade capitolina perchè sul monte capitolino sorgeva un tempio in loro nome) Plutone,Venere,Marte,Afrodite, Nettuno...)
Di carattere formale
La religione ha valore formale, non è una fede ma una Pìetas. Non c'è un atto di fede nel confronto degli dei, bensì un rispetto e una soggezione verso di loro
Sin dalla nascita, ogni romano crea un legame con gli dei tramite le preghiere e i rituali, lo mantiene così per tutta la vita e non ha bisogno di prove per credere. Semplicemente è intrinseco nella natura del romano creare un legame
Ogni romano sente il "dovere" di mostrare rispetto verso gli dèi, infatti le carriere politiche partivano tutte da cariche religiose
Il più importante dei sacerdoti veniva chiamato Pontifex Maximus, e aveva un ruolo importantissimo nella guida culturale e religiosa della città
I pontefici erano un collegio sacerdotale, che aveva il ruolo di stilare il calendario e tenere conto del passare degli anni e dei secoli, un ruolo di grande importanza. Le principali fonti scritte dei secoli iniziali sono giunte a noi grazie ai libri degli annali dei pontefici, libri enormi in cui venivano segnati gli eventi principali di un determinato anno
Di carattere rituale
La religione romana da enorme importanza ai rituali religiosi, soprattutto i romani credevano che anche le cose più casuali potessero essere simboli di volontà divina. Seguivano specifiche tecniche divinatorie
I sacrifici venivano fatti in nome della"religio" , ovvero del rispetto verso gli dei. Dopo aver effettuato un sacrificio, l'animale sacrificale veniva sviscerato e le sue interna osservate dagli aruspici
Gli aruspici osservavano l'orientamento degli organi, il loro colore e la loro consitenza, interpretando poi questi aspetti come volontà degli dei. Il peggior possibile caso era trovare un animale senza un determinato organo, segno di sciagura. Carica esclusivamente legata ai patrizi. Le previsioni erano in loro favore la maggior parte delle volte
Gli Auguri osservavano il volo degli uccelli, analizzando la loro formazione di volo, per quanto rimanessero in cielo e soprattutto il loro numero. Interpretavano poi ogni elemento come segno della volontà divina. Solamente i patrizi potevano fare parte a questa prestigiosa carica religiosa
I fratelli Arvali si occupavano di fare riti di purificazione, ovvero a inizio maggio andavano nei campi e li "benedicevano" in nome di un raccolto ricco, purificandoli e rendendoli immuni dai nemici e dalle carestie. Erano 12 sacerdoti (il numero dei mesi in un anno era stato scelto in loro onore) e rimanevano in carica a vita. Solamente i patrizi ne potevano fare parte
I Feziali si occupavano di rituali bellici. Quando iniziava una guerra, erano loro a dichiararlo al popolo. Inoltre erano durante tutto il conflitto facevano sacrifici per rendere gli dei favorevoli. Finita la guerra stava a loro svolgere i rituali