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220 Gennaio 2025 17:35 La Redazione
Nei libri di scuola elementare, la storia della Sardegna e dei sardi spesso occupa solo una paginetta, lasciando l’impressione che i sardi dell’antichità fossero soltanto pastori e costruttori di nuraghi. Ma è davvero tutto qui? Per fortuna, la realtà è molto più ricca e affascinante di quanto una sola pagina possa raccontare.
I sardi vissuti nell’epoca nuragica erano un popolo straordinariamente avanzato per il loro tempo. Non si limitavano a costruire i nuraghi, ma usavano queste imponenti torri di pietra per scopi che ancora oggi sono oggetto di studio: difesa, culto religioso, organizzazione sociale. Oltre a ciò, erano abili artigiani, specialmente nella lavorazione del bronzo, con cui creavano oggetti straordinari come armi, statuette e gioielli.
Descrivere i sardi solo come pastori e guerrieri è riduttivo. Certo, la pastorizia era una parte importante della loro economia, così come l’agricoltura. Ma i sardi erano anche navigatori e commercianti. I loro contatti con altre civiltà del Mediterraneo, come i fenici, gli etruschi e i micenei, dimostrano che avevano una rete di scambi commerciali che attraversava il mare. Non si trattava solo di vendere e comprare oggetti, ma anche di scambiare idee e conoscenze.
La Sardegna ha una cultura unica e antichissima, che merita di essere raccontata meglio. I sardi hanno lasciato testimonianze incredibili, come le tombe dei giganti, i pozzi sacri e i già citati nuraghi, costruzioni che ancora oggi affascinano studiosi e visitatori da tutto il mondo. La loro capacità di lavorare il bronzo e la pietra, il loro rispetto per la natura e il loro senso di comunità sono valori che possono insegnare molto anche ai giorni nostri.
È tempo di riscrivere i libri di storia, dedicando più spazio e attenzione alla Sardegna, a partire dalle scuole elementari? Se dedichiamo solo una pagina ai sardi nei libri di scuola, rischiamo di far perdere agli studenti un pezzo importante della nostra storia.