Kategorien: Alle - memoria - strategie - attenzione - insegnante

von TIZIANA BAGLIERI Vor 1 Tag

10

Didattica metacognitiva

L'approccio metacognitivo nell'educazione si concentra sul modo in cui l'insegnante interviene per facilitare l'apprendimento degli studenti. Questo metodo considera cruciale non solo cosa si apprende, ma come lo si apprende.

Didattica metacognitiva

Didattica metacognitiva

L'insegnante che opera in modo metacognitivo, interviene su quattro livelli differenti

4°livello Variabili psicologiche di mediazione, quali -locus of control; -senso di autoefficacia; -attribuzioni e credenze; -autostima; -motivazione. Sono quei fattori interni all'individuo che, pur non essendo direttamente osservabili, influenzano in modo significativo i processi di apprendimento. Esse interagiscono tra loro in modo complesso. I processi cognitivi coinvolti nell’apprendimento sono: situazione stimolo, attenzione, memoria di lavoro, memoria a lungo termine, performance che si azionano nel momento in cui occorre svolgere un compito. Non è importante cosa l’alunno apprende ma come apprende. Diventa importante attivare l’attenzione per saper focalizzare, codificare e immagazzinare in modo efficace tutte le informazioni. Creare una memoria di lavoro, dove vengono mantenute temporaneamente le informazioni necessarie per svolgere un compito. La memoria di lavoro è limitata, ma è cruciale per eseguire operazioni mentali complesse, come il ragionamento e la risoluzione di problemi. Da memoria di lavoro si passa alla memoria a lungo termine, in cui vengono immagazzinate le informazioni in modo duraturo. Infine vi è la performance ovvero l'esecuzione di un compito, la manifestazione concreta dell'apprendimento. La performance dipende da diversi fattori, tra cui le conoscenze acquisite, le abilità sviluppate e il contesto in cui si svolge il compito. L’approccio didattico metacognitivo enfatizza l’insegnante come facilitatore, mentre lo studente dovrebbe essere consapevole non solo dei processi cognitivi ma anche delle strategie adeguate per minimizzare gli errori.
3°livello Uso generalizzato di strategie di autoregolazione cognitiva Cottini e Ianes, mettono in risalto il tentativo di guidare l’allievo a controllare i propri processi cognitivi al fine di risolvere determinati compiti. Si tratta della capacità di auto-dirigere attivamente i propri processi cognitivi e comportamentali. L’alunno deve sapere governare i propri processi cognitivi e gestire attivamente una continua dialettica tra i processi di auto-osservazione, auto-direzione e auto-valutazione. Ciò consente di: -Aumentare la produttività, concentrandosi su ciò che è veramente importante e gestendo efficacemente il tempo; -Migliorare la capacità di apprendimento, adattando le strategie di studio alle diverse materie e ai diversi stili di apprendimento; -Risolvere problemi in modo creativo; -Gestire lo stress e le emozioni.
2°livello Autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo Fondamentale nello sviluppo del bambino per una maggiore autonomia e consapevolezza di sé. Il bambino inizia a riflettere sui propri processi mentali, a comprendere come apprende, come risolve i problemi e come organizza le informazioni. La figura dell’educatore è molto importante, perché deve fornire dei feedback sulle prestazioni dell’alunno e stimolarlo. Sono molto utili le strategie di autoistruzione e automonitoraggio. Autoistruzione, ovvero la capacità dell’allievo di fornire a se stesso le istruzioni verbali necessarie per l'esecuzione di un compito. Automonitoraggio, cioè la capacità dell’allievo di controllare le proprie performance. Si sviluppa attraverso il dialogo, ciò infatti consente ai bambini di prendere coscienza dei propri processi mentali.
1°livello Conoscenze sul livello cognitivo Percezione dello studente circa il funzionamento della propria e altrui mente, e le metodiche che modificano i processi di informazione. Avere consapevolezza sul funzionamento cognitivo consente di comprendere meglio noi stessi e gli altri, di sfruttare al meglio le nostre potenzialità. L’insegnante deve, quindi, sviluppare la consapevolezza, in ogni alunno, di quello che sta facendo e del perché lo fa; consentendogli di incrementare l'autostima.

La metacognizione è la capacità di riflettere sui propri processi mentali, di monitorare e regolare il proprio apprendimento.

Approccio cooperativo

I fratelli Johnson hanno definito le cinque caratteristiche essenziali sulle quali si deve organizzare un’attività cooperativa in classe. 1°interdipendenza positiva: ogni alunno è legato all’altro, deve sviluppare la propria identità e allo stesso tempo riconoscere quella altrui. 2°responsabilità individuale, che introduce al concetto di valutazione sia singola che di gruppo. 3°l’interazione “faccia a faccia” che crea coinvolgimento. 4°sviluppo di abilità sociali ovvero come comportarsi con gli altri, prendere decisioni, risoluzione problemi. 5°valutazione e autovalutazione, sia di ogni singolo individuo che di gruppo, si cerca di capire ciò che deve essere cambiato e non.
Le principali modalità dell’apprendimento cooperative sono: -structural approach; -group investigation; -learning together; -complex instruction; -student team learning.
Il Learning Together è uno dei metodi di insegnamento collaborativo più studiati e applicati a livello internazionale. Gli studenti lavorano insieme in gruppi di 3-5 persone, con diverse abilità e conoscenze. Ogni membro del gruppo ha un ruolo specifico e tutti sono responsabili del successo del gruppo e ciò favorisce la responsabilità individuale e di gruppo. Gli studenti comprendono che il loro successo dipende da quello degli altri membri del gruppo e permette l’interazione faccia a faccia.
Forma di apprendimento collaborativo che prevede la creazione di un gruppo di studenti che lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune.

La metacognizione ci aiuta a capire come funziona la nostra mente e a individuare le strategie più efficaci per raggiungere i nostri obiettivi; ci permette di sviluppare delle vere e proprie "tecniche" per imparare meglio, risolvere problemi e prendere decisioni. È la capacità che il soggetto ha di controllare i processi mentali che permettono di controllare l’apprendimento. Lo studente metacognitivo è lo studente che sperimenta l’uso di adeguati metodi e strategie di apprendimento. Anche quello dell’insegnante deve essere un atteggiamento metacognitivo, che privilegi non cosa ma come l’alunno apprende. L'insegnante non è solo un trasmettitore di conoscenza, ma un facilitatore dell'apprendimento. Deve creare un ambiente classe stimolante e collaborativo, dove gli studenti si sentano liberi di esplorare e sperimentare. L’obiettivo finale è quello di formare studenti autonomi, in grado di affrontare nuove sfide e risolvere problemi in modo creativo.

più opportuno farlo e in quali condizioni.

Notevole efficacia dell'approccio metacognitivo per soggetti con disturbi dell'apprendimento, miglioramento delle loro abilità e competenze.

Sottoargomento