von Alessandra Bono Vor 1 Jahr
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Nel 1948 Shannon pubblicò, con la collaborazione di Weaver, il saggio “La teoria matematica della comunicazione”, considerato la pietra miliare degli studi della comunicazione. Questo saggio poneva le basi teoriche per lo studio dei sistemi di codificazione e trasmissione dell’informazione. Il modello non fu certamente concepito per le dinamiche comunicative umane ma fu velocemente trasposto per descrivere alcune corrispondenze tra la comunicazione tra apparati e la comunicazione tra soggetti umani. Nell’ambito di una relazione tra umani:
IL CONTENUTO DELLA COMUNICAZIONE
LA SITUAZIONE IN CUI AVVIENE COMUNICAZIONE
IL TEMA DI CUI SI PARLA
IL LINGUAGGIO UTILIZZATO PER COMUNICARE
IL MEZZO ATTRAVERSO CUI PASSA LA COMUNICAZIONE
CHI MANDA IL MESSAGGIIO
CODIFICA
codice inteso come linguistico ma anche culturale e/o simbolico mediante il quale un soggetto invia un messaggio che deve essere interpretato e compreso dal destinatario. Pertanto il codice deve essere condiviso. Sarà responsabilità del ‘mittente’ comprendere il sistema di decodifica del ‘ricevente’ in modo tale che il messaggio possa essere interpretato correttamente.
CHI RICEVE IL MESSAGGIO
DECODIFICA
codice che consentirà al ‘ricevente’ di interpretare in modo corretto il messaggio che sta pervenendo da parte del ‘mittente
RUMORE
la presenza di disturbi che possono rendere difficoltosa la trasmissione dell’informazione. È qualcosa di poco visibile che interferisce con la ‘decodifica’ del messaggio. Ad esempio, il rumore di fondo in un ambiente, il passaggio di un autobus, i movimenti di chi ci sta intorno, i pensieri che fluttuano nella nostra testa, etc…: tutti elementi che ci distraggono non consentendo un ascolto profondo e silenzioso.
Paul Watzlawick è stato il personaggio di spicco della Scuola di Palo Alto. La Scuola di Palo Alto davano molta importanza al modo di comunicare delle persone. E' Watzlawick che ha reso celebre il concetto di meta-comunicazione e dei livelli di comunicazione. La meta-comunicazione è la comunicazione sulla comunicazione, in parole povere, indica quanto veicolato a livello non verbale. Se dici 'non fa niente' con aria arrabbiata stai comunicando 'non fa niente' mentre meta-comunichi il contrario.Insomma non è solo quello che dici ma anche come lo dici.
5. Le interazioni possono essere simmetriche o complementari
Interazione complementare può essere quella padre-figlio, soldato-ufficiale. Un'interazione simmetrica è tra pari. L'interazione simmetrica tende a ridurre le differenze mentre l'interazione complementare tende ad amplificarle. Nell'interazione complementare c'è sempre uno dei due che mantiene una posizione di maggior potere.
4. La comunicazione può essere sia analogica che digitale
La modalità non verbale è più utilizzata per esprimere relazioni e metacomunicare. Mentre la modalità verbale è quella predominante per esprimere contenuti. Queste due comunicazioni sono complementari e infatti quando il messaggio verbale viene accompagnato da un comportamento non verbale incongruo, siamo portati a dubitare di ciò che viene detto.
3. La natura della relazione dipende dalla punteggiatura della comunicazione
Per punteggiatura si intende la percezione soggettiva. In uno scambio comunicativo ognuno dei due interlocutori interpreta lo scambio stesso in modo soggettivo
2. Ogni comunicazione veicola un contenuto e una relazione
Quando diciamo qualcosa a qualcuno, non gli passiamo solo un’informazione ma esprimiamo – attraverso il tono, la postura e la scelta delle parole – in che relazione ci poniamo nei suoi confronti.
1.Non si può non comunicare
quando non si ha voglia di parlare con qualcuno a un tentativo dell’altro di iniziare una conversazione, ci si limita spesso ad accennare un sorriso: non viene detto nulla, eppure si sta comunicando in modo eloquente.