L'arte classica
Scultura
Le caratteristiche della scultura classica
. La pettinatura a calotta;
. Gli occhi arrotondati e naturali;
. labbra morbide e naturali, rappresentate a volte dischiuse;
. Il volto è leggermente ruotato;
. La gamba viene portata in avanti, viene piegato il ginocchio costituendo un movimento che abbassa il fianco e leggermente la spalla inclinando il bacino;
. Viene usato un nuovo materiale: il bronzo, lavorato con una nuova tecnica a cera persa che permette di realizzare figure con forme aperte nello spazio senza sostegni.
Bronzi di riace, bronzo, h 205 cm, Reggio calabria museo archeologico nazionale
. Probabile appartenenza a un unico gruppo statuario composto da più figure di eroi guerrieri
. Fusione tra elementi dello stile severo e novità da poco sviluppate da Policleto
. Guerriero A: raffinatezza dei dettagli nella resa dell'acconciatura e del movimento del capo, ha un capigliatura e una barba con ciocche distinte e le vene sono più visibili
. Guerriero B: pettinatura più semplice infatti la barba è più compatta e uniforme, ha un anatomia più morbida, più aggiornato nella resa della ponderazione
Tra il periodo arcaico e quello classico vi è una fase intermedia detta età severa per le pose rilassate, le raffigurazioni realistiche e l’espressione calma che sostituiva il sorriso arcaico. Essa viene considerata una fase intermedia poiché presenta caratteristiche che si avvicinavano molto allo stile classico, ma sono ancora, per una parte, legate all’arte arcaica. Vi è un’evidente conoscenza più approfondita dell’anatomia umana, si tende ad affidare alla statua una posizione meno statica mediante la posizione delle gambe, infatti, mentre una reggeva il peso dell’intera statua, l’altra era flessa e poggiava a terra con solo la punta del piede.
Zeus di capo Artemisio bonzo, h 209 cm atene, museo archeologico nazionale
La resa del movimento comporta un'attenta distribuzione del peso fra le varie parti del corpo. il torso ruota leggermente per dare forza al colpo. Una doppia inclinazione appena accennta e visibile di profilo si crea tra le spalle e le anche.
Artisti più importanti:
Mirone per la resa del movimento
Policleto per la definizione di un canone di bellezza ideale, basato su un calcolo matematico delle proporzioni del corpo umano
Fidia a cui si deve la decorazione del Partenone.
Urbanistica e architettura
Partenone
I frontoni sono caratterizzati dall'assenza di una figura centrale, sostituita da un gruppo, una composizione in cui si passa progressivamente dai corpi in movimento raffigurati al centro alla calma relativa prevalente ai lati, nella realizzazione delle statue la volontà di rappresentare la pienezza dei corpi femminili sotto i panneggi raggiunge il virtuosismo creando uno straordinario effetto di chiaroscuro
La trabeazione dell'ordine ionico è caratterizzata dalla continuità del fregio. Nel Partenone quest'ordine è posto all'interno, lungo il naos e misura 160 m. Il tema è realistico, poichè rappresenta la cerimonia delle Panatenee ovvero le feste in onore alla dea Atena. Il fregio va letto partendo dall'angolo sud-ovest e andando sia a nord che verso est, si possono riconoscere le processioni con personaggi sia della società aristocratica e arcaica, sia della società democratica e classica, così che ogni individuo dello stato poteva riconoscersi e immedesimarsi e seguire i vari momenti della processione. L'ultimo lato, quello a est, rappresenta la consegna del Peplo alla dea Atena.
Il fregio dorico è costituito da un'alternanza di metope e triglifi. Le metope rappresentano scene mitologiche con non più di due personaggi per ognuna. L'ordine dorico è presente in tutti i lati esterni del Partenone. Nell'entrata principale del Partenone, a est, il fregio raffigura la Gigantomachia. Sul lato nord le metope sono gravemente rovinate, ma le scene sembrano essere della guerra di Troia. Nel lato posto a ovest, viene rappresentata la Amazzonomachia. I fregi del lato sud mostrano la Centauromachia.
Tempio dorico, periptero, octastilo (realizzato sopra un tempio già in buona parte innalzato da Callicrate) è in marmo pentelico bianco su basamento calcareo, Il tempio precedente era più piccolo, era un tempio esastilo,
Pianificazione urbanistica di ippodameo
. La scelta di una pianta ortogonale, in cui le grandi strade si incrociavano perperdicolarmente
. L'uso di un modulo (misura assunta come unità minima sulla base della quale si costruivano piante di città
. Suddivisione preliminare delle aree in base alla funzione
. Orientamento più favorevole in base alla topografia del luogo
Le correzioni ottiche
. Incorvatura dello stilobate: una leggera incurvatura degli elementi orizzontali, in particolare dello stilobate, inarcato verso l'alto, evitava l'impressione di concavità
. Inclinazione delle colonne angolari: una lieve inclinazione delle colonne angolari verso l'interno dell'edifico evitava l'effetto ottico di apertura verso l'esterno
. Entasis: il rigonfiamento del fusto delle colonne evitava l'impressione che queste si assottigliassero nella zona centrale