von giuseppe mazzarrino Vor 8 Jahren
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La lastra di stampa (o forma da stampa) presenta
i grafismi in incavo e i contrografismi in rilievo
La lastra di stampa (o forma da stampa) presenta
i grafismi in rilievo e i contrografismi in incavo
La lastra di stampa (o forma da stampa) presenta grafismi
e contrografismi sullo stesso piano.
Mediante un processo di lavorazione della superficie alcune
zone diventano "idrofile" (quelle dei contrografismi, che
assorbiranno l'acqua); altre invece "lipofile" (quelle dei
grafismi, che lasceranno aderire l'inchiostro).
La serigrafia o stampa serigrafica è una tecnica di stampa artistica di immagini e grafiche su qualsiasi supporto o superficie mediante l'uso
di un tessuto (tessuto di stampa), facendo depositare dell'inchiostro su un supporto attraverso le aree libere del tessuto. Il termine "serigrafia"
deriva dal latino "seri" (seta) e dal greco "grafein" (scrivere o disegnare), dato che i primi tessuti che fungevano da stencil erano di seta.
La stampa offset è detta "indiretta" perché, rispetto alle altre tecniche di stampa diretta,dove l’inchiostro viene trasferito
direttamente dalla matrice al supporto, l’inchiostro viene qui trasferito dalla lastra litografica sul caucciù e successivamente
sulla carta.
L’utilizzo del caucciù nella stampa offset permette di aumentare la qualità della stampa su qualsiasi tipo di carta, anche quelle non lisce.
La tecnica di stampa offset è simile a quella della litografia ma, a differenza di quest’ultima, dove il foglio è in contatto diretto con la lastra, nella stampa offset, il processo impiega tre
cilindri a contatto tra loro.
La stampa rotocalco o rotocalcografia è una stampa diretta incavografica(i grafismi ovvero la parte che andrà a stampare è in incavo rispetto ai
contrografismi, la parte che non stampa) e rotativa.
L'inchiostro viene trasferito sulla carta attraverso un sistema modulare di cellette di diversa profondità. Più le cellette sono profonde, più abbondante sarà l'inchiostro che possono contenere e più scura sarà la stampa. È questo il motivo principale della brillantezza della stampa
rotocalco: l'inchiostro infatti non viene pressato (tipografia) o stampato per rimbalzo (offset) ma prelevato dalla carta mantenendo le caratteristiche di brillantezza e coprenza.
La flessografia o, più comunemente chiamata flexo,
è un metodo di stampa rotativa diretta, che usa
lastre matrici a rilievo di gomma o di materiali
fotopolimerici, detti cliché. Le matrici sono fissate
sui cilindri lastra e sono inchiostrate mediante
un rullo dosatore chiamato cilindro anilox.
La litografia è una tecnica di produzione meccanica delle immagini.
Il termine litografia deriva dal greco lithos = pietra e ghraphé = scrittura.
La stampa litografica, in origine, veniva ricavata da una matrice di pietra,
solo più tardi anche da lastre di metalli porosi come lo zinco e l'alluminio.
La xilografia è una tecnica di incisione in rilievo
che utilizza una matrice di legno incisa ed è il
più antico procedimento di stampa.
Il termine Xilografia deriva dal greco xýlon,
“legno” e gráphein, “scrivere”.
DPI è l’unità di misura della stampa digitale,
ovvero il numero di punti stampati in una linea di 1 pollice.
CMYK
È l’acronimo per Cyan, Magenta, Yellow e blacK (ciano, magenta, giallo e nero). Il nero è indicato con la lettera K,
anziché la lettera B iniziale, nella traduzione inglese, è stata fatta per evitare confusioni con l’iniziale del colore Blu
ed è dovuta al fatto che, nella stampa, si usa un procedimento di separazione dei colori per produrre tante diverse
immagini quanti sono gli inchiostri usati.
È un metodo di colore a 4 canali, detto quadricromia.
A differenza del metodo RGB, si tratta di una tecnica di colore di tipo sottrattivo: il colore si ottiene dalla differenza
delle luminosità di ogni colore. La somma di 100% di ciano, magenta e giallo non dà origine al nero, bensì al bistro,
una tonalità di marrone. Ecco perché è stato aggiunto il nero: per ottenere il colore nero pieno nei processi di stampa,
per aggiungere maggiore contrasto e percezione di profondità e, infine, per eliminare alcuni difetti dei pigmenti colorati.
È il modello di colore utilizzato dalle comuni stampanti.
RGB
È l’acronimo per Red, Green e Blue (dall’inglese: rosso, verde e blu).
Il “colore RGB” è una combinazione dei colori rosso verde e blu per
formare i colori sullo schermo.
È un metodo di colore a 3 canali, infatti si parla di tricromia.
È di tipo additivo: si ottiene il colore sommando le luminosità di ogni
colore base fino a ottenere il colore desiderato. In questo modo, la
somma di 100% di rosso, 100% di verde e 100% di blu dà come
risultato il bianco. Il metodo additivo si applica quando, partendo da
uno sfondo nero, i colori sono generati da raggi di luce o da pixel
luminosi, come nel caso di monitor e TV.
È utilizzato in prevalenza per la creazione di immagini rivolte al Web.
Il termine Calcografia proviene dal greco e più precisamente dall’unione di due termini:
χαλκός “Calcos” (Rame) e γράϕω “grafo” (scrivo, incido).
Rappresenta l’arte di incidere un metallo (rame, zinco, ottone..) per ricavarne delle matrici di stampa.
E’ una tecnica che risale al XV secolo e nasce inizialmente dall’esigenza di incidere le armature dei cavalieri
per impreziosirle con fregi e disegni, e successivamente viene convertita alla creazione di matrici di stampa
per riprodurre i disegni su carta.
Al contrario della stampa tipografica inventata nello stesso periodo da Gutenberg che fa uso di caratteri di
stampa a rilievo (da cui la denominazione di ‘stampa a rilievo’), quella calcografica per la sua caratteristica
di lastra incisa, si identifica con la denominazione di ‘stampa ad incavo’.
E’ infatti nell’incavo del segno scavato sulla lastra che si deposita l’inchiostro che per mezzo di un torchio,
definito anch’esso ‘calcografico’, viene trasferito sul foglio di carta.