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por Patrizia Vayola hace 5 años

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BRUNER E IL PENSIERO NARRATIVO a cura di Patrizia Vayola

Il pensiero narrativo, così come descritto da Bruner, è un elemento fondamentale per comprendere e interpretare le esperienze umane. Attraverso vari generi narrativi, le storie attribuiscono un significato universale agli eventi della vita, fungendo da lenti interpretative.

BRUNER E IL PENSIERO NARRATIVO a cura di Patrizia Vayola

BRUNER E IL PENSIERO NARRATIVO a cura di Patrizia Vayola

La narrazione come attività importante nel rapporto di insegnamento/apprendimento

abilità che deve essere coltivata
vedere con occhio critico e consapevole i meccanismi e le trame delle nostre storie e potere, così, agire sulla realtà migliorandola. Bruner individua nel contrasto, il confronto e la metacognizione gli strumenti per poterlo fare.

il contrasto e il confronto portano a riflettere sulla relatività della conoscenza. La metacognizione apre le possibilità di costruire le basi epistemologiche sulle quali fondare la propria conoscenza della realtà; consente di conseguire gli strumenti necessari per negoziare i significati all’interno delle relazioni anche quando essi sono diversi.

il confronto si realizza nel momento in cui si comprende che la propria verità narrativa è in contraddizione con ciò che avviene successivamente, quando la propria aspettativa viene disattesa; occorre molta attenzione per far si che tale situazione non degeneri in conflitto aperto.

Il contrasto consiste nel dare due interpretazioni opposte ma entrambe plausibili di un medesimo fatto

Un compito della scuola è sicuramente quello di offrire agli alunni gli adeguati strumenti metacognitivi per orientarsi nel complesso mondo delle narrazioni in cui vivono
La narrazione aiuta lo sviluppo cognitivo, affettivo ed etico-valoriale.
l’aspetto etico-valoriale è impreziosito dall’attivazione di processi di identificazione essenziali per l’interiorizzazione di modelli, norme e valori nonché per l’acquisizione di adeguate norme comportamentali, grazie alla definizione e comprensione dei concetti di bene e male, di giusto e ingiusto, vero e falso, bello e brutto e così via.
l’aspetto affettivo è potenziato grazie al fatto che la narrazione sviluppa e risveglia emozioni e sentimenti, arricchisce la fantasia e sollecita l’immaginazione;
l’aspetto cognitivo del bambino è sviluppato attraverso l’arricchimento della conoscenza, l’ampliamento degli orizzonti intellettuali e culturali, l’esercizio di pensiero, stimolando la formazione di idee, sollecitando le facoltà logiche, affinando lo spirito critico e l’autonomia di giudizio e potenziando le capacità linguistiche ed espressive, facilitando la memorizzazione;
aiuta a riconoscere e a dare un nome alle emozioni vissute, a costruire un vocabolario per parlare dei sentimenti e a illustrare i diversi modi in cui le persone reagiscono, ad esempio, all’ira, alla paura e alla tristezza
funzione catartica = non implicando il diretto coinvolgimento, permette di acquisire una molteplicità di informazioni relative alle varie esperienze emozionali, ai possibili modi di viverle ed esprimerle, alla possibilità stessa di elaborarle e renderle – nonostante la sofferenza che implicano – produttive e arricchenti sul piano esistenziale.
favorisce o sviluppo delle funzioni linguistico-cognitive
coinvolge e promuove una più profonda comprensione di sé e del mondo
ascoltare/raccontare storie sviluppa la capacità immaginativa, offrendo così strumenti adeguati per costruire con più sicurezza gli scenari della propria vita e della comprensione della realtà circostante

gli elementi caratterizzanti del pensiero narrativo

– La capacità di espansione storica della narrativa. Le molteplici storie che raccontano la vita si intrecciano continuamente; una concatenazione di eventi passati, resi coerenti fra loro, può assurgere a storia, funzionale a sostenere una verità di oggi. Vi sono degli elementi chiave, dei “punti di svolta”, che determinano il passaggio da qualcosa di “vecchio” a qualcosa di “nuovo”.
ESPANSIONE
– Negoziabilità inerente. La verità narrata nelle storie è sempre opinabile e per tale motivo la narrazione è un ottimo strumento di negoziazione culturale: permette la convivenza di più storie a garanzia della necessaria flessibilità.
FLESSIBITILA'
– Centralità della crisi. Le storie che vengono raccontate sono quelle che nascono da una situazione di “crisi”, vale a dire la rottura dell’equilibrio narrativo causato da un elemento che perturba la canonicità della trama.
CRISI
– Ambiguità di referenza. Il racconto crea la realtà nella quale avvengono i fatti narrati rendendo impossibile stabilire uno scenario oggettivo.
AMBIGUITA'
– Composizione ermeneutica. I livelli di lettura e di interpretazione di una storia sono molteplici, ognuno con un diverso significato, coerente con le varie parti di cui è composta la storia stessa; scopo dell’indagine ermeneutica è di verificare l’attendibilità delle varie interpretazioni del testo.
SENSO
– Canonicità implicita. Ogni storia per essere raccontata deve apportare qualcosa di nuovo, interrompere il corso atteso (la canonicità) degli eventi. Il pensiero narrativo consente di creare un imprevisto che altera la trama e crea un effetto sorpresa, mantenendo viva l’attenzione di chi ascolta.
SORPRESA
– Le azioni hanno delle ragioni. Ogni pensiero, azione, evento narrativo è mosso da intenzionalità; esistono ragioni diverse che influenzano lo svolgimento dei fatti che vanno al di là della “causalità” pura e semplice.
MOTIVAZIONI
– Particolarità generica. I generi sono i contenitori all’interno dei quali vengono narrate le vicende umane attribuendo loro un significato universale, le lenti che permettono di filtrare il modo in cui leggere e interpretare il mondo.
GENERE
– Struttura di tempo significativa. La sequenza degli eventi in un racconto non è determinata dallo scorrere lineare del tempo bensì dal susseguirsi di vicende significative in base alla trama. È il tempo degli uomini che danno significato agli eventi che accadono all’interno della cornice cronologica.
TEMPO