por Maria Grazia Fiore hace 2 años
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Malthus sviluppò le sue pionieristiche teorie economiche trattando gli esseri umani in modo innovativo. Invece di concentrarsi sull’individuo, considerò gli uomini come gruppi di individui soggetti alle stesse basilari leggi di sopravvivenza. Usò gli stessi principi che un ecologo avrebbe applicato per studiare una popolazione di animali o di piante.
Inoltre Malthus sottolineò che le stesse forze riguardanti fertilità e morte per denutrizione che agivano sulla razza umana agivano anche su animali e piante. Se le mosche avessero potuto deporre uova in modo incontrollato, il mondo sarebbe stato presto immerso fino alle ginocchia in un mare di larve. La maggior parte delle mosche (come la maggior parte dei membri di qualsiasi specie) doveva morire senza procreare.
Così quando Darwin adattò le idee di Malthus alla teoria dell’evoluzione, gli fu chiaro che gli esseri umani dovevano evolversi come qualsiasi altro animale.
Il lavoro di Leclerc si concentrò su un unico enorme progetto: una enciclopedia che egli chiamò Histoire Naturelle e che secondo i suoi piani doveva contenere tutto ciò che in quel tempo si conosceva sul mondo naturale, riuscendo a pubblicare solo 36 dei 50 volumi progettati prima della sua morte.
Nei suoi scritti non si limitò però a ripetere acriticamente le opinioni di altri, cercando invece di spiegare tutti i fatti descritti con teorie globali sul pianeta e sui suoi abitanti. Nonostante la censura della Chiesa, non fece affidamento sulla Bibbia in quanto guida esatta e rigorosa alla storia del pianeta, utilizzando invece la nuova fisica di Newton.
Può essere vero che nessuna delle idee di Leclerc ha resistito al tempo, ma la sua opera è comunque una pietra miliare della scienza. Egli infatti pensò alla Terra ed alla vita come pochi prima avevano fatto: sia la Terra che la vita sul pianeta avevano una storia.
Con la pubblicazione nel 1809 dell'opera Philosophie zoologique, Lamarck giunse alla conclusione che gli organismi, così come si presentavano, fossero il risultato di un processo graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni ambientali.
Nonostante le ipotesi di Lamarck siano state in seguito dimostrate infondate, Lamarck rimane il primo scienziato ad affermare la trasformazione dei viventi. In questo modo Lamarck portava la biologia fuori dal creazionismo e fondava una prospettiva dinamica della storia della natura.
Prima di lui, Carolus Linnaeus (Linneo), nella sua opera Systema naturae aveva riunito le specie viventi in base alle caratteristiche morfologiche condivise.
Le reazioni alle proposte avanzate per il regno animale (quadrupedi, uccelli, pesci, insetti, vermi e per la prima volta anfibi; per un totale di sei classi) scatenarono notevoli polemiche, soprattutto per la posizione che Linneo assegnò al genere Homo, classificato tra i quadrupedi antropomorfi assieme alle scimmie e al bradipo. I dibattiti furono essenzialmente di natura filosofico-teologica piuttosto che zoologica o sistematica, ma costrinsero comunque Linneo a spostare l'uomo, nella decima edizione del Systema Naturae, in cima alla nuova classe dei Primati etichettando per la prima volta la specie col nome di Homo sapiens.