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por maria croce hace 1 año

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Relazione finale sulle attività del tirocinio diretto

Giovanni è un bambino di 10 anni che presenta una forma moderata di autismo e frequenta regolarmente una classe composta da dieci alunni. Nonostante le sue difficoltà comunicative e comportamentali, come la tendenza a isolarsi e a manifestare nervosismo e stereotipie, è ben inserito nel contesto scolastico.

Relazione finale sulle attività del tirocinio diretto

Relazione finale sulle attività del tirocinio diretto

CONSIDERAZIONI FINALI

CONSIDERAZIONI GENERALI

PARTECIPAZIONE RIUNIONE COLLEGIALE

CONSIGLIO DI CLASSE
Ho partecipato a diversi incontri di programmazione che si sono rivelati utili per conoscere meglio il bambino.Ho avuto la possibilità di partecipare al GLO dell'alunno,dove attraverso queste riunioni ho visto un'osservazion alla disabilità non più statica ma dinamica.

OSSERVAZIONE ALUNNO

ATTIVITA' IN AULA

ELABORAZIONE ATTIVITA' IN AULA
• Migliorare la capacità di finalizzare un comportamento ad un compito da realizzare; • Rispondere correttamente a richieste; • Aiuta a tenere sotto controllo comportamenti inappropriati; • Favorisce l’allungamento dei muscoli e quindi la decontrazione, migliorando la postura ed ha come caratteristica l’interdisciplinarietà. Il percorso che ho previsto mira a favorire l’integrazione del bambino in classe.

PREPARAZIONE DELLA LEZIONE

BGG

• Con i ragazzi che non parlano o con difficoltà di comunicazione possono essere usati dei sistemi di comunicazione semplificati, ad esempio con delle palette con le diverse espressioni del viso.

• Oltre all’attività fisica si deve aiutare il ragazzo a gestire i propri comportamenti, ridurre le stereotipie, i dondolamenti, le reazioni violente in caso di disagio, ecc.

• I tempi possono essere definiti attraverso un timer posizionato alla postazione.

• Variare il compito mischiando capacità già acquisite a nuove da sollecitare ad esempio all’interno di un percorso o circuito a stazioni.

ATTIVITA' FONDAMENTALI

• Si devono includere tutte le attività ritmiche dei muscoli (correre, saltare, andare in bicicletta, ecc). • Insegnare quando si deve iniziare e quando si deve finire un movimento o la lezione. • Utilizzare delle attività di gioco con i compagni che possono fare da modelli: colpire dei birilli a varie distanze; andature come animali (rana, canguro, orso, ecc.); giochi di imitazione; variare la velocità dei movimenti in base ad un ritmo (foto n°5). • Uso della musica o il ritmo musicale per le attività motorie;

SUGGERIMENTI PER LA STRUTTURAZIONE DI UN PERCORSO DI EDUCAZIONE MOTORIA

E' necessario dare istruzioni chiare e strutturazre l'ambiente.

STRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO

Per un bambino affetto da autismo potrebbe risultare difficoltoso la permanenza in palestra poiché essa è un ambiente molto grande con un’acustica rimbombante, pertanto è necessario preparare prima lo studente: quindi bisogna andare quando la palestra è vuota. Successivamente si potrà portare l’alunno con tutta la classe, gli stessi dovrebbero essere attenti a fare poco rumore. Inoltre i posti per mettersi in fila dovrebbero essere segnati in modo che il ragazzo riconosca sempre il proprio, così come i posti in panchina o nello spogliatoio. E’ necessario delimitare inizialmente uno spazio per il ragazzo, con dei confini chiari (materassi, blocchi, ecc.) vicino alla porta (foto n°2).

STRUTTURAZIONE DEL TEMPO

• Il canale sensoriale più favorevole in genere è quello visivo

• Usare un canale sensoriale alla volta, ovvero cercare di evitare di dare molti stimoli o comandi insieme, altrimenti avrà difficoltà a seguirli.

• Fare attenzione ai cambi di attività che debbono essere pianificati e predisposti affinché il ragazzo sia preparato ad affrontarlo.

• Cambiare attività di frequente per la capacità di attenzione molto breve.

• Applicare strategie creative per motivare il ragazzo all’attività fisica.

• Imparare a stare nella situazione, poi si potrà intervenire sui comportamenti.

• Ebbene non porre troppa attenzione ai comportamenti inappropriati;

Per potere svolgere al meglio le attività previste nell’UDA è necessario mettere a punto alcuni suggerimenti:

SUGGERIMENTI DI ORDINE GENERALE

CONTESTO STORICO DEL TIROCINIO

PROCESSI DI DEFINIZIONE DEI PIANI INDIVIDUALIZZATI(PEI)
Per elaborare il piano educativo ,previsto dalla legge 104/92,si utilizzano le informazioni contenute nella diagnosi del profilo funzionale e le rivelazioni longitudinali registrate e interpretate in occasione dell'elaborazione del profilo funzionale.Le fasi di lavoro sono: 1)Conoscenza dell'alunno mediante molteplici informazioni acquisite tra i docenti degli anni passati,con la famiglia con gli specialisti e gli operatori in contatto con l'alunno.2) Conoscenza diretta con l'alunno attraverso la situazione di partenza.3)Analisi e rilevazione delle risorse del territorio.4)Individuazione e definizione degli obiettivi educativi in relazione alla situazione di partenza dell'alunno nell'ambito della programmazion educativa della classe e della scuola.5)Coinvolgimento della famiglia per il raggiungimento dei traguardi formativi che si ritengono adeguati alle possibilità di crescita e di sviluppo.6)Stesura del piano di lavoro individualizzato mediante la programmazione di obiettivi didattici,cognitivi.La scuola.
OBIETTIVI DEL PTOF
I'offerta formativa per rafforzare la competenze di base degli studenti promuovr lo sviluppo delle competenze verticali anche attraverso la realizzazione di progetti curricolari e di contesto.d extra curriculari al fine di rafforzae le competenze di base degli studenti per compensare svantaggi culturali,economici e sociali.
MISSION E VISION
L’ Istituto comprensivo Cassiodoro- Don Bosco propone proposte progettuali innovative, è aperta ai cambiamenti della società, tende a garantire un’educazione adeguata al contesto in continuo divenire, ispirandosi nella sua funzione ai principi della democrazia e della sostenibilità. Ciò richiede la revisione di prassi didattiche, la modificazione del setting di apprendimento, l’utilizzo di metodologie facilitatrici e spazi che possano garantire una didattica basata su metodologie innovative, in grado di stimolare la creatività ponendo le studentesse e gli studenti e la loro crescita al centro di una prospettiva educativa orientata al futuro. Le attività che l'Istituto vuole promuovere includono: pratiche di insegnamento e di apprendimento, attività laboratoriali afferenti alle discipline STEM (Scienze, Technology, Engineering and Mathematics ) e alla robotica educativa. L'obiettivo è coltivare una cultura scientifica per un approccio diverso allo sviluppo del pensiero computazionale ancor prima di insegnare determinate materie. L'allungamento dell'orario scolastico, la rivalutazione dell'offerta di formazione a tempo pieno e l'introduzione di attività che rafforzino le competenze trasversali degli studenti consentono di rafforzare la funzionalità della scuola in tutti i campi, promuovendo l'uguaglianza, l'inclusione, la coesione sociale, la creatività e l'innovazione. Dall'a.a. 2022/23 saranno attivati nell'ambito dell'autonomia della scuola due dipartimenti di lunga durata, uno scientifico e l'altro umanistico, per ampliare l'offerta formativa e sistematizzare le attività. che da tempo caratterizza quantitativamente e qualitativamente l'istituto. f

Sottoargomento

CONTESTO SCOLASTICO
L'istituto comprensivo Cassiodoro-Don Bosco è ubicato a Pellaro.Oggiè assume i connotati di città satellite con circa 13.500 ad area prevalentemente agricola fino agli anni 70 con produzione di vini e bergamotto,baco da seta e gelsomino.Oggi trasformata in un'area la cui attività dominante è il settore terziario.Negli ultimi decenni si è visto un grande incremento demografico,edilizio,di attrezzature per il tempo libero.Si è dato vita a strutture di aggregazione,produttive e culturali.Il tasso di disoccupazione è alto.Il tasso di immigrazione risulta inferiore a quello italiano ma superiore a quello del sud e delle isole. La composizione socio/culturale ed economica necessita di interventi diversificati e mirati.L'istituto è aperto ai suoi bisogni sia a livello di rapporti istituzionali ce formali e informali.Nel territorio sono presenti enti, associazioni e istituzioni che collaborano con l'istituto con l'istituto per realizzare percorsi su tematiche specifiche.La scuola che ha a capo la DS prof.essa Eva Nicolò ha un'organizzazione ben definita affiancata dalla collaborazione dell'intero sistema scolastico.