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La decadenza dell'oratoria è una questione trattata da diversi storici:
-Seneca il Vecchio riteneva che il motivo fosse la decadenza dei costumi e la corruzione sociale;
-Petronio sosteneva che l'oratoria decade perché gli insegnanti di retorica fanno trattare ai giovani temi fittizi, lontani dalla realtà;
Quintiliano credeva che la decadenza fosse dovuta a una corruzione della società, dei costumi e del gusto;
-Tacito affermava che l'oratoria decadesse per mancanza di uno spazio politico;
Il tema della morte lo ritroviamo negli Annales di Tacito, quando ad esempio ci descrive la morte di Agrippina, la madre di Nerone.
Anche il suicidio stoico di Seneca ci è pervenuto da Tacito che lo raccontò negli Annales.
La morte è una tematica spesso ricorrente fra i letterati decadentisti, una tematica dominante che attrae gli artisti.
Legato alla morte c'è la pratica dell'eutanasia
Ritroviamo una visione pessimista della realtà in molti autori, con delle sfumature e considerazioni differenti:
-Tacito ha una visione pessimista della vita(dà risalto a tutte le interpretazioni negative) e del principato, un male inevitabile con cui bisogna convivere.
-In Verga troviamo una concezione pessimista della realtà. Egli ritiene che la legge che governa la società sia regolata dalla lotta per la vita in cui il più debole viene schiacciato da uno più forte.
-Anche Montale ci esprime il suo pessimismo riguardo la realtà in cui gli uomini si trovano a vivere, un posto arido e inospitale.
-Infine, anche Nietzsche ci esprime il suo pessimismo sulla vita poiché ritiene che essa sia dolore, lotta, distruzione, incertezza e che non abbia ordine ne scopo.
In tacito il potere assoluto è detenuto dal princeps. Tacito ci presenta l'avvento del principato, negli Annales, come qualcosa di necessario dopo la fine della Repubblica. Se nelle Historie afferma: "Fu nell'interesse della pace che tutto il potere fosse affidato ad un solo uomo", negli Annales riprende lo stesso concetto evidenziandone il senso di necessità: "alla discordia della patria non cera altro rimedio che il governo di uno solo.
Come ci presenta Tacito il potere assoluto è tenuto da un uomo solo a cui gli uomini si affidano. Questo concetto è analogo al pensiero di Hobbes che ritiene che gli uomini debbano essere governati da una persona sola. devono cedere la propria libertà.
Il potere assoluto è in mano ad un solo uomo , situazione che possiamo riscontrare in un regime totalitario.
Questa concezione possiamo rilevarla nel libro di Orwell 1984, in cui descrive un governo autoritario ispirato ala Nazismo e allo Stalinismo
Tacito ci spiega l'importanza del matrimonio per i popoli germanici. Nella loro cultura gli adulteri sono praticamente sconosciuti perché non accettati.
Il matrimonio è un'istituzione sociale poiché regolata da norme, che prevede la promessa di fedeltà fra i due coniugi.
La fedeltà coniugale è tema di confronto tra il personaggio femminile nel'Ulisse di Joyce, Molly Bloom e la corrispondente Penelope in Omero. Mentre Penelope ha aspettato anni il suo amato, senza scegliere un altro uomo, Molly Bloom si abbandonò ad altri uomini, tradendo il marito.
In Tacito ritroviamo, nella Germania, una descrizione del territorio. Egli si sofferma sulle risorse naturali della regione.
Le risorse naturali possono essere rinnovabili(come l'energia solare o eolica) o non rinnovabili(come i combustibili fossili).
Tacito nell'opera Germania, espone la sua tesi sulla purezza razziale, la quale è determinata dai tratti somatici della popolazione. Ci descrive infatti, i germani per il loro aspetto fisico e li classifica come una razza.
Hitler si ispirò a questo brano per determinare al superiorità della razza ariana.
Nella modernità il termine razza non viene più usato per definire popolazioni; gli antropologi sostengono infatti, che non esistono razze. Siamo tutti uomini e il colore della pelle non deve essere fonte di razzismo, in quanto questo è dipeso dalle condizioni climatiche del territorio.
Tacito tratta la libertà di parola quando fa un confronto tra passato e presente(Agricola). Egli ci spiega che, mentre con la repubblica ognuno poteva esprimere le proprie considerazioni, sotto la tirannide di Domiziano bisognava giustificarsi se si voleva scrivere qualcosa;
Con Nerva e Traiano , invece, torno questa possibilità, poiché conciliarono il principato e la libertà.
Oggi a garantirci la libertà di espressione è l'Art.21 della costituzione che permette ad ogni cittadino di esprimere le proprie idee senza censure.
Questa libertà era stata totalmente negata sotto il governo autoritario descrittoci da Orwell. Il governo infatti lavorava costantemente al NewSpeak, il "nuovo linguaggio" che doveva sostituirsi al vecchio. La differenza sostanziale era il ristretto numero di parole che limitava la possibilità di esprimersi e ancor prima, di pensare.