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IL CUBISMO

Il Cubismo, fondato da Pablo Picasso e Georges Braque in Francia, è un movimento artistico rivoluzionario del XX secolo. Il nome deriva da una critica di Matisse alle opere di Braque, descrivendole come composte da "

IL CUBISMO

IL CUBISMO

Opera: Bottiglia e pesci di Georges Braque.

Umberto Boccioni Stati d’animo – Gli addii prima versione 1911

"Stati d’animo" di Umberto Boccioni, realizzato nel 1911, è un'opera emblematicamente futurista composta da tre dipinti: "Gli addii", "Quelli che vanno" e "Quelli che restano". La prima versione, con tecnica divisionista, si trova al Museo del Novecento di Milano, mentre la seconda, influenzata dal cubismo, è al Museum of Modern Art di New York. Questi dipinti rappresentano le diverse emozioni associate al movimento e al cambiamento, incarnando i principi della simultaneità, della velocità e della sintesi tra percezione visiva e mentale, fondamentali nel Futurismo. La scelta della stazione ferroviaria come ambientazione riflette un luogo di caos e dinamicità, dove le persone interagiscono in diverse modalità. Boccioni cattura un ampio spettro emotivo, dall’ansia alla malinconia, esplorando la transitorietà della vita moderna. La sua abilità risiede nel rappresentare stati d'animo in modo immateriale, utilizzando elementi stilistici di espressionismo, cubismo e futurismo.

Nella prima versione di "Addii" di Boccioni, due figure abbozzate si abbracciano al centro, mentre altre coppie diffuse coinvolgono lo spettatore. Le linee ondeggianti e le masse cromatiche calde evocano il calore dell'addio che svanisce con il fischio del treno in partenza.

Umberto Boccioni Stati d’animo – Gli addii seconda versione

Il quadro riflette chiaramente l'influenza cubista, con un'aggiunta di movimento e colore da parte di Boccioni. 

Al centro si trova una locomotiva a vapore, con dettagli realistici, circondata da vagoni trasparenti a destra e un traliccio elettrico a sinistra, che, insieme alle sagome inferiori, rappresentano una visione simultanea e dinamica secondo la scomposizione cubista e il Futurismo.

Umberto Boccioni Stati d’animo – Quelli che vanno prima versione

In "Quelli che vanno" di Umberto Boccioni, colori vividi e pennellate diagonali suggeriscono movimento da sinistra a destra, esprimendo malinconia e speranza. Nella parte superiore, case e tre volti si uniscono, riflettendo la dualità tra paesaggio esterno e interiore. L'artista cattura la realtà in movimento, mostrando il viaggio e le emozioni dei passeggeri.

Umberto Boccioni Stati d’animo – Quelli che vanno seconda versione

Nella seconda versione di Quelli che vanno, la partenza è espressa attraverso diagonali scure. Le teste, frammentate e senza espressione, evocano angoscia e incertezza, rappresentando visivamente l'intensità di un viaggio in conflitto con le emozioni.

Umberto Boccioni Stati d’animo – Quelli che restano prima versione

"Quelli che restano" di Boccioni esprime il dolore e l'isolamento di chi rimane in attesa. Le linee verticali verdi amplificano l'oppressione emotiva.

Umberto Boccioni Stati d’animo – Quelli che restano seconda versione

Nella versione successiva di Quelli che restano, più le figure si allontano, più si confondono con i filamenti verticali, paragonabili a copiose lacrime, fino quasi a dissolversi. Una rappresentazione del senso di abbandono che pervade i soggetti struggente ed intensa.

Cézanne, Natura Morta

Il cubismo è profondamente influenzato anche dalla pittura severa ed essenziale di Paul Cézanne, con la sua geometrizzazione delle forme, tanto che questi ne è considerato il precursore.

Braque e Picasso cercarono di seguire le regole indicate, in una celebre lettera, da Cezanne: “in natura tutto è modellato secondo tre moduli fondamentali: la sfera, il cono e il cilindro. Bisogna imparare a dipingere queste semplicissime figure, poi si potrà fare tutto ciò che si vuole”.

Un tale procedimento rispondeva all’esigenza di mostrare la realtà non come appare, ma nel modo in cui la mente ne percepisce l’apparenza: alla realtà-vista si sostituiscono così la realtà-pensata e la realtà-creata.

I cubisti recuperano alcuni temi di ricerca dei

Fauves come l’abolizione della prospettiva e della profondità e sviluppano nuove tecniche, dette “polimateriche”, perché prevedono l’impiego di molti materiali diversi: colori densi, talvolta mischiati a sabbia, collage realizzati con carta, legno e stoffa che possono trasmettere all’osservatore sensazioni tattili oltre che visive.

Da un lato, quindi, i Cubisti scompongono la realtà, rappresentandola in forme geometriche e schematiche, ma dall’altro usano tecniche che riportano l’osservatore alla percezione della realtà nella sua “materialità” vera.

I materiali che costituiscono un oggetto non sono solo rappresentati: sono incollati direttamente sulla tela. Nelle composizioni polimateriche si riducono quindi i confini tra pittura e scultura.


IL CUBISMO: LA QUARTA DIMENSIONE

In Francia due grandi artisti, Pablo Picasso (1881-1973) e Georges Braque, fondano un'altra corrente di avanguardia: il Cubismo. Nel 1908 Matisse aveva giudicato negativamente alcune opere di Braque, definendole composte da “piccoli cubi” e l'anno successivo Louis Vauxcelles, parlò di “bizzarrie cubiste”. Da allora le tele dipinte in quegli anni da Picasso, da Braque e da altri vennero chiamate cubiste. Il cubismo, un movimento rivoluzionario, era nato ufficialmente. Per la prima volta nella storia della pittura occidentale si cerca di rappresentare i soggetti nella loro totalità. I cubisti partono, così, dallo studio della realtà per scomporla e ricomporla in un nuovo ordine che cancella la distinzione tra gli oggetti e lo spazio che li circonda. 

Picasso, volto di una donna

Picasso, rappresenta il volto di una donna sempre un puzzle ma in realtà l'effetto "confuso" è volutamente creato dall'artista.

Un medesimo soggetto viene colto da diverse angolazioni che poi vengono sovrapposte nella rappresentazione. Le vedute successive di uno stesso oggetto e dello spazio circostante sono fuse insieme, con l'intento di comunicare la totalità delle percezioni in maniera simultanea, come se l'osservatore potesse girare intorno al soggetto rappresentato, osservandolo da tutti i punti di vista.

Picasso